Questa notte, intorno alle 4, ci siamo affacciati alla
finestra da dove si guarda tutta la Val Tiberina. Svanita la nebbia, la luna piena, accompagnata
da Venere scintillante sul filo dell’orizzonte, illuminava il campo e il bosco.
Tempo da lupi. Infatti, questa mattina
presto, al Circolo Trattoristi della Bassa Val Tiberina alla consueta cerimonia del caffè si discuteva
animatamente di due argomenti: i lupi che alcuni avrebbero visto scendere dai
Monti Martani e cosa vedere stasera in Tv, “Goldrake U” su RaiDue o Report su RaiTre?
Si è trattato di uno scontro tra generazioni: in verità gli affezionati e
cultori del primo erano ben pochi, non foss’altro perché la domenica mattina non
vengono al Circolo. Comunque, a farla breve, la maggioranza dei trattoristi stasera
vedrà Report. Sarà una bella lotta tra le “anime” giapponesi tanto care ad una
certa “destra” più o meno giovanile o della Meloni “popolana” (definizione di Papa
Francesco) oppure Report, forse l’ultima roccaforte del giornalismo d’inchiesta
del Servizio Pubblico.
Anche oggi nulla da dichiarare: non ci sono argomenti
interessanti da leggere. Solo il Corriere riporta un titolo che merita un
commento: “Programmi day time, Rai 1 e Canale 5 trainano gli ascolti” che non si
capisce bene cosa voglia dire considerando che invece gli ascolti dell’access e
prime time sono considerati il “bottino” di ascolti più significativo. E proprio
in questa fascia si stanno verificando fenomeni di mutamento che già vi abbiamo accennato: il
primato storico RAI (con RaiUno e i suoi pacchi) comincia ad essere insidiato, specie
ora che gli ascolti vengono rilevati con la Total Audience. Vedi gli ascolti
Auditel di venerdì scorso: tra le 20.30 e le 22.59 le reti Rai hanno
raccolto 7,5 mln di telespettatori con il 36,2% di share mentre Mediaset ha
raccolto 7,9 mln con il 38,4%. Si tratta solo di singole giornate o di un trend
che si potrebbe consolidare? Staremo a vedere ma la demografia non gioca a
favore di Rai: il suo pubblico prevalentemente stabilizzato “over 65” non lascia
presumere che possa incidere per far invertire la rotta.
Mentre, a proposito di quanto ieri vi abbiamo scritto su “la
Rai potrebbe non essere più al centro delle nostre attenzioni” merita un cenno
quanto pubblicato sempre sul Corriere lo scorso venerdì: “La7, ascolti in
forte crescita. Cairo: «Premiata la nostra identità»” e si legge poi “Segno
più davanti a tutti i programmi, cresciuti negli ascolti al punto da aver reso
la rete la quarta più vista in prime time durante l’anno, con il 5,5% di share
e 1.030.000 telespettatori (+13%), davanti a Rai3, Rai2 e Rete4. Numeri
importanti, che crescono ulteriormente se si parla del pubblico dei laureati
per cui La7, con il 12,6% (+13%), è la seconda rete più vista e diventa la
terza, con l’8,5% (+14%), per quello degli alto spendenti”. Non c’è dubbio che
La7 ha fatto un grande lavoro nella definizione di un suo profilo, di una sua identità
molto forte e riconoscibile, specie sul terreno dell’informazione. Lo stesso terreno
che poteva e doveva essere il terreno privilegiato di tutta l’offerta informativa
del Servizio Pubblico che invece risulta essere in calo costante e chi ne ha
beneficiato è stata esattamente La7.
Nota a margine: del docu- film Magma sul delitto Mattarella
e il presunto mancato acquisto da parte di Rai non ci sono più tracce. L’argomento
è completamente svanito.
bloggorai@gmail.com
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