lunedì 6 gennaio 2025

Il declino dell'informazione RAI ... e non solo

by Bloggorai ©

Prendiamo anzitutto nota che ieri il consigliere di Amministrazione Roberto Natale (nominato in quota AVS) ha diffuso un comunicato stampa (ANSA delle 15.22) dove pone una domanda “E' vero che la Rai ha rifiutato l'acquisto e la messa in onda di "Magma", il docufilm che a 45 anni di distanza torna sull'omicidio di Piersanti Mattarella?'' e prosegue “Ovviamente la Rai non è tenuta a comprare e trasmettere tutto ciò che le viene proposto - aggiunge Natale -; ma se ci sono legittime ragioni per cui si è scelto di non acquisire l'opera è bene che vengano dichiarate con trasparenza. Quel che non si può fare è lasciare che anche questo episodio consolidi in una parte dell'opinione pubblica la sensazione che "in questa Rai" alcuni temi ed alcune voci non possano trovare spazio, e che bisogna rassegnarsi a cercare su altre emittenti un'offerta che invece spetta in primo luogo al servizio pubblico garantire. La Rai deve sottrarsi al rischio mortale di diventare marginale nella formazione del dibattito pubblico''. Grazie Consigliere per aver raccolto l’invito posto Bloggorai a porre la domanda alla quale, chissà, qualcuno (uno a caso, magari l’AD) “farà sapere”.

Adesso però delle due l’una: o il tema sollevato ha una sua ragion d’essere per chiarire e sapere e allora non bisogna mollare l’osso e mordere alle calcagna di chi deve rispondere o è tutta una bufala e allora lasciamo perdere.  Bloggorai è per la prima ipotesi e chissà se pure il consigliere Natale ha le stesse intenzioni. Stupisce, intanto, osservare che l’argomento è totalmente evaporato nei giornali quotidiani: nessuno ha scritto una riga non tanto sul tema omicidio Mattarella ma su quello del docu-film che la Rai avrebbe rifiutato.

Non declina solo l’Impero di Viale Mazzini. Declina l’impero dei giornali quotidiani che nel giro di pochi anni perdono il 30% di copie vendute rispetto al 2020 (dati AgCom) mentre il numero delle edicole ancora aperte declina paurosamente e solo a Roma da 1400 che erano fino a pochi anni addietro ne rimangono solo 400 circa. Declina l’impero del cinema che nel giro di pochi anni vede chiudere centinaia di sale: solo a Roma negli ultimi tre anni hanno chiuso 101 esercizi.

Declina quindi tutto il perimetro dell’informazione cosiddetta “tradizionale” mentre si diffonde e si consolida quella on line. Riportiamo una breve conversazione con il nostro edicolante: “Da alcuni anni non entrano più giovani. I quotidiani sono acquistati solo da “anziani” o adulti avveduti mentre i giovani si informano con i social. Gli editori pensavano di “svoltare” con le edizioni digitali ma anche quelle arrancano e noi edicolanti allora per salvarci vendiamo pure le mozzarelle di bufala”.

E l’informazione  RAI? Un argomento che il Consigliere Natale dovrebbe conoscere molto bene.  Declina, declina inesorabilmente e progressivamente. Ancora una volta i dati del Quarto Osservatorio AgCom 2024 lo certificano nero su bianco: il solo Tg1 nell’edizione delle 13.30 rispetto al 2020 perde il 23,4% di telespettatori e nell’edizione delle 20, nello stesso periodo, perde il 25,4%. Un velo pietoso, una lastra di cemento armato, merita RaiNews24 che sempre nello stesso periodo 2020-24 perde  il 52,7% nell’intero giorno. Il tutto in un complesso di “addetti ai lavori” di quasi 1800 persone distribuite in 8 testate.

Allora, perché è iniziato il declino e perché non si è cercato di fare nulla per fermarlo? Le ragioni del perché sono tante e certo non tutte riconducibili alla sola responsabilità di chi ha gestito l’Azienda. È cambiato l’intero mercato dell’informazione, è cambiato il suo pubblico e sono cambiate le modalità di consumo del prodotto “informazione”. Ma certamente l’Azienda ci ha messo tanto di suo, tanta buona volontà, per non avviare alcun processo di rinnovamento e adeguamento. Due esempi monumentali che valgono su tutti su tutti: il famigerato “piano Verdelli” e l’altrettanto famigerato “allegato 4” del precedente Piano Industriale. Il Piano Verdelli è stato affossato dall’interno, dalle resistenze e dall’opposizione di chi vedeva ridimensionato il proprio potere consolidato e stratificato negli anni. Il famigerato “allegato 4” è poi morto prima ancora di nascere: rimasto nel cassetto dei sogni che nessuno voleva fare. Vogliamo ricordare il tema della “newsroom”??? lasciamo perdere per carità di Patria. Per dire, infine, che nel Contratto di Servizio recentemente approvato il tema “informazione” è pressoché svanito come pure nel successivo Piano industriale mentre il dibattito, bontà loro, si è tutto circoscritto al tema del “giornalismo d’inchiesta”. Punto, non una parola su un progetto di riforma o ristrutturazione dell’intera offerta giornalistica RAI complessivamente intesa come, peraltro, era previsto nel precedente Contratto di Servizio dove si prevedeva almeno la “rimodulazione delle testate giornalistiche”. Niente, puff. Tutto svanito e annebbiato.  

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