domenica 26 gennaio 2025

Gli ultimi giorni di Viale Mazzini: si salvi il salvabile ... se possibile

by Bloggorai ©

Mancano ormai pochi giorni a quando saluteremo calorosamente, affettuosamente, il cavallo (morente o rampante, scegliete voi) per rivederlo, forse, dopo 1.280 giorni, nel 2029.

Nel frattempo, nel palazzo, fervono gli ultimi preparativi prima dello sgombero e, come spesso succede quando avvengono fenomeni importanti quanto “imprevisti, qualcosa potrebbe non andare proprio nel verso desiderato. Comunque, si salvi chi può e si salvi ciò che si può. Mercoledì 20 si potrebbe svolgere l’ultimo Cda nella mitica Sala Orsello e dopo di che … via … tutti a casa, finisce un epoca. Il Corriere di oggi scrive di un possibile accordo sulla presidenza “last minute” senza specificare a chi si riferisce. Agnes si o Agnes no? A noi non risulta, però … vedremo.

Comunque, antichi privilegi, oggetti, piante, stanze da sei moduli, con o senza bagno personale (solo per i superdirettori) dal primo febbraio saranno solo un lontano ricordo dei bei tempi andati. Attenzione però: non sarà solo un trasloco, una migrazione, una diaspora logistica/organizzativa e non piangeranno solo i “negozianti e i ristoratori” come ad alcuni piace scrivere ma sta per iniziare un processo, uno smottamento umano, del quale difficile intravvedere gli esiti.

Cosa può succedere oltre quanto già noto? Tanto … tanto…  e ve ne abbiamo scritto e dettagliato nei tre post sul Declino dell’Impero Mazziniano ai primi di gennaio. Ma avevamo tralasciato, appunto, il fattore “umano” ovvero il declino di una generazione di persone intorno ai 65 anni che stanno per abbandonare la baracca complessivamente intesa facendo i calcoli sui contributi versati, su quanto gli manca, sulle ferie non godute, sulla distanza dal nuovo posto di lavoro (ammesso che troveranno una sedia e una scrivania)  e quanti invece meditano su  “Chi me lo fa fare a rimanere in queste condizioni, senza futuro e senza un progetto?” oppure “Mi ci vedi nella stessa stanza con la mia segretaria?” oppure “Mi faranno una proroga, un rinnovo o un contrattino di consulenza???” come sembra sia avvenuto con una vecchia gloria come Angelo Teodoli (vedi articolo di Lisa di Giuseppe su Domani  https://www.editorialedomani.it/politica/italia/in-rai-non-riescono-a-fare-a-meno-dei-grandi-vecchi-torna-teodoli-ex-direttore-di-rai1-e4lz570w  ). La recentissima firma dell’ipotesi di accordo sindacale che istituzionalizza poi il “lavoro agile” è un ulteriore elemento di turbativa in grado di produrre effetti e conseguenze non ancora pienamente avvertiti. Prima o poi tocca a tutti andare in pensione: per alcuni una liberazione da salutare con gioia, per altri un momento di tristezza e turbamento: “E ‘mo che faccio?”.  

La “baracca” ovviamente si regge in piedi con il contributo di tutti ma mentre tanti sono facilmente “fungibili” altri lo sono meno. Tra questi tanti dirigenti che occupano ruoli e posizioni importanti. Poi, fungibili o meno, c’è sempre un tema di equilibri interni non facili da comporre, specie in attesa di “segnali politici” che tardano ad arrivare. Tanto per intenderci: ad esempio ci sono 3 direzioni di assoluto rilievo strategico che forse potrebbero entrare in un vortice di possibili cambiamenti. Si  tratta di Felice Ventura, capo delle Risorse Umane dal maggio 2019, di Francesco Spadafora capo degli Affari legali dal febbraio 2018 e di Stefano Ciccotti capo di ICT da ottobre 2017 (Fonte: sito Rai per la trasparenza) . Ovvero tutti nel loro incarico da oltre 10 anni. Poniamo una domanda: i vertici Rai sono sottoposti alla normativa prevista dall’ANAC per la PA che prevede (non impone) la rotazione dei dirigenti che hanno superato un certo numero di anni nella stessa posizione? Abbiamo provato a capire: si tratterebbe di “opportunità” che, nel caso, si dovrebbe sollevare dall’interno dell’Azienda. Qualcuno è intenzionato a sollevare il problema? Il problema è, appunto, come si intravvede il futuro dopo il Grande Esodo da Viale Mazzini, che inizierà già dopo pochi giorni con il Festival di Sanremo? Già, ci riferiscono che girà un sottile ma percettibile malumore e un interrogativo inquietante: come andrà?

Nel frattempo, come vi abbiamo anticipato, in attesa di trattative sottobanco che più o meno si trascinano stancamente da mesi, qualcosa si potrebbe muovere nei prossimi giorni. Occhio: ai primi di febbraio si dovrà provvedere alla nomina del nuovo presidente di Confindustria Radio Tv dove, nell’attuale Consiglio di presidenza siedono l’AD Rai Rossi come vice presidente e di Majo come consigliere. L’attuale presidente Siddi è in scadenza e dovrà lasciare il suo posto che, sembra, destinato ad un “Rai”. Indovina indovinello, chi potrebbe essere? Chi è interessato? Potrebbe cambiare qualcosa sulla trattativa per la nuova presidenza di “Via Severo”? Forse si. Chi riesce ad indovinare vince un caffè in un nuovo bar che si dovrà trovare nei pressi della nuova sede Rai.

Last but not least: leggiamo che il prossimo 28 gennaio si dovrebbe svolgere un convegno sul tema “La Rai nel mondo e dal mondo” promosso su iniziativa della presidente della Vigilanza Barbara Floridia. Acciperbacco! Importante!!! Poi, vai a leggere la locandina e chi manca ad una tale iniziativa di tanto spessore?  Manca il solo soggetto che diffonde la “Rai nel mondo” ovvero Rai Italia, il canale del Servizio Pubblico dove lavorano circa 100 persone e si rivolge ad una platea globale di oltre 120 milioni di persone nei cinque continenti. Robetta da poco.

Ci rendiamo conto … succede che in certi momenti la Rai dimentica se stessa … sono solo piccoli problemi di identità. Qualcuno prima o poi li risolverà.

bloggorai@gmail.com

ps. C’è tanto ancora di scrivere … non basta il post di oggi. Ad esempio, abbiamo appena letto la “Comunicazione interna” dell’AD sulla responsabilità nella realizzazione di programmi Tv. Fenomenale!!!  

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