martedì 21 gennaio 2025

Pecore e agnelli dell'informazione RAI

by Bloggorai ©

“Alla fine, non ricorderemo le parole dei nostri nemici, ma il silenzio dei nostri amici."  

M. L. King Jr.

“Le pecore temono i lupi ma sono i pastori che le portano al macello” 

Anonimo

Di questi pensieri abbiamo da tempo una profonda e intima convinzione che si rafforza sempre più, man mano che trascorrono gli anni e si consolidano e prendono sostanza le esperienze.

Come vi abbiamo scritto:  siamo fermamente intenzionati ad approfondire il tema “informazione del Servizio Pubblico” per cercare di capire chi e perché vuole limitare e/o impedire  proprio il suo sviluppo e adeguamento ad un Paese, ad una società profondamente diversa da quella esistente all’epoca della sua nascita. Si tratta, forse, del ruolo centrale che si deve chiarire per definire cosa potrà essere la Rai nel prossimo futuro. Vi abbiamo pure scritto che una certa idea ce la stiamo facendo e qualche risposta cominciamo a trovarla. Chi ha agito nell’ombra, chi è stato il  “potere occulto” più o meno trasversale che, forse, non era del tutto ascrivibile totalmente al campo avverso, alla destra? Stiamo raccogliendo documenti ufficiali, testi scritti, e nei limiti del possibile cerchiamo di astenerci dall’interpellare le fonti che pure abbiamo. Carta canta e le opinioni, i pensieri, possono essere volatili. “Io c’ero e so come sono andate le cose” non è sufficiente. Vedi l’annosa domanda  su chi fisicamente ha passato il Piano verdelli all’Espresso nel novembre 2016. Beninteso: sarà forse impossibile trovare  il colpevole ma sarà probabile trovare il “movente” e, una volta chiarito quello, tutto il resto scende ‘giù ‘pe li rami.  Ogni “testimonianza” diretta può essere facilmente contraddetta da una opposta senza che nessuno possa mai smentire o confermare definitivamente. Quello che invece è scritto rimane agli atti e, a meno di un atto formale che lo rinnega, entra nella storia. 

I documenti che già abbiamo potrebbero esser sufficienti per iniziare ascrivere ma ne occorrono ancora. Partiremo dal “Piano Gubitosi”, poi al “piano Verdelli”, poi al Piano Industriale del 2028 (allegato 4) e infine al recente Contratto di Servizio sottoscritto a settembre scorso, proprio  (e forse non casualmente) alla vigilia del “tradimento del 26 settembre”. Ci sono sorprese da leggere. O meglio, conferme di sospetti che molti hanno e che pochi vogliono scrivere.

Ieri vi abbiamo titolato il post con “Salvate i misteri i segreti del Cavallo Rai” e quelli citati non sono da poco conto. Ce ne sono tanti, tanti altri, piccoli e grandi. Di alcuni grandi vi abbiamo appena accennato ed altri ancora vi parleremo. Invece, ad esempio, ve ne poniamo due recentissimi piccoli piccoli: lo scorso 5 dicembre si è svolto un interessante incontro dell’ADRAI a porte chiuse (sic!) sul tema canone e ancora non sappiamo ufficialmente cosa ne è venuto fuori. Eppure, l’argomento era ed è tutt’ora di scottante attualità. Come pure, si é da poco concluso il Congresso USIGRAI e ancora non siamo riusciti ad avere il testo completo della relazione di Macheda, rieletto segretario, e tantomeno siamo riusciti a capire perché l’evento è stato pressoché ignorato da tutta la stampa italiana nonostante l’indubbio interesse che avrebbe potuto avere. Qual testo è più importante della registrazione visibile su Youtube. Robetta … ma che la dice lunga sul clima che si avverte.

Veniamo ad oggi: lo stallo sulla nomina del/la presidente prosegue. Ma alcune domande stanno circolando con più insistenza del solito. I soggetti interessati sono articolati e mescolati tra loro, sia nella maggioranza quanto nell’opposizione. A chi conviene rimanere così? Quanto potrà/vorrà resistere Marano come presidente “facente funzioni”? Quanto ancora l’AD Rossi lo potrà “sopportare” visto che, a quanto ci riferiscono, lo teme in “accoppiata” con il suo predecessore Sergio? Quanto potrà resistere FI anzitutto e FdI in secondo luogo a tenere banco sulla Agnes? E quanto, infine, potrà resistere il fragilissimo asse PD/AVS/M5S a chiedere un nome “autorevole e di garanzia” che nessuno sa mai quale potrà essere? Ci sembra possibile una sola risposta: poco, molto poco. È un equilibrio fragilissimo che si può rompere in qualsiasi momento e in modo forse inaspettato. Intanto, tenete a mente le date di Sanremo. Quei giorni potranno essere cruciali per tanti buoni motivi.

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