Come vi abbiamo scritto più volte, succede che quando le idee latitano si fanno spazio le trame e i complotti. Stamattina in Vigilanza ennesima fumata nera sulla presidenza Rai. Non c’è traccia di soluzione … a meno che … a meno che nei prossimi giorni possa succedere qualcosa in grado di rimescolare le carte ed accelerare una possibile soluzione. Abbiamo un’idea. La stiamo verificando.
Rimane però invariata la questione: la maggioranza è compatta sulla Agnes e l’opposizione a dire di no. Ma per quale motivo l’opposizione non propone un suo nome, per quanto autonomo, autorevole e di garanzia possa essere? Esiste questo nome o no? Qualcuno dentro PD, AVS e M5S ha in mente di sostenere Natale oppure, al contrario, di votare la Agnes come abbiamo letto e saputo nei giorni scorsi? Qualcuno è pronto a “tradire” ancora una volta? lo si dica chiaramente e si ponga fine a questo trullallero trullallà.
Andiamo avanti su quanto vi abbiamo proposto seguendo una pista: sono le persone che “fanno” le cose e raramente avviene il contrario. L’universo Rai è costellato di uomini (tanti) e donne (poche) inviati dalla Provvidenza. Gente che quando ti guarda ti dice con gli occhi “Tu, essere sub umano figlio della lottizzazione, non capisci un tubo! Ora ci sono io che vengo da fuori, dal mercato, che ti spiego come si fanno le cose giuste!”. Alcuni tra questi vengono da fuori, da lontano, ma altri sono cresciuti dentro il Palazzo e non si sa mai bene se sono più fastidiosi i primi o questi secondi. Una differenza tra le categorie talvolta si nota: gli “esterni” appaiono più “innovatori” mentre gli “interni” maggiormente “conservatori”. Succede che i primi arrivano con bellicose intenzioni di piani e progetti, i secondi (il cosiddetto “partito” Rai) prima li guardano sospetti e poi colpiscono ovvero affossano.
Bene, come vi abbiamo accennato, Bloggorai intende approfondire il tema “informazione del Servizio Pubblico” e lo intende fare con i soli quattro elementi ufficiali di cui dispone: il Piano Gubitosi, il Piano Verdelli, il Piano Industriale 2028 e il Contratto di Servizio (nelle due versioni, precedente e attuale). Potranno piacere o meno, si potrà dire di male e di peggio di alcuni tra gli autori di questi “piani” ma non c’è nulla da fare: non ce ne sono altri sui quali riflettere e lavorare. Oltre questi documenti ci sono solo "opinioni" e pensieri volatili. Tutti e quattro i documenti citati hanno una matrice comune: sono “esterni” all’Azienda ovvero concepiti, sostenuti e talvolta financo scritti da soggetti fisicamente al di fuori del Palazzo. Gli “interni” invece li hanno subiti e ostacolato in ogni modo ogni ipotesi, a prescindere, a priori e magari adducendo appunto il fatto che gli “esterni” non conoscevano la macchina Rai.
Lo stesso Contratto di Servizio, alla fin fine, nonostante la trattativa serrata che c’è sempre stata con il Ministero, è stato sostanzialmente “scritto” dai parlamentari che hanno deciso cosa ci deve essere o meno. Vedi, appunto, il tema “informazione”: chi ha deciso di cancellare la sostanza dell’art. 27 del precedente Contratto laddove si prevedeva la “rimodulazione delle testate giornalistiche” e rinviare tutto all’inutile “allegato 1”?
Stiamo raccogliendo materiale e più scaviamo e più troviamo: tanti nomi e cognomi, ma soprattutto emerge tanto “movente”. Le domande che ci poniamo sono: esiste un “problema informazione Rai”? Si! Esiste un’idea, un progetto organico, un proponimento dibattuto e condiviso su cosa dovrà o potrà essere l’offerta editoriale informativa Rai del prossimo futuro? No! Qualcuno se ne sta occupando? No! Per quanto noto, questo lo stato dei fatti.
Bene, veniamo ad oggi. La notizia del giorno si comincia a leggere con una frase ormai vecchia come il cucco: “Si riapre il valzer delle torri tv, con Rai da una parte e F2i dall'altra al lavoro per celebrare il matrimonio tra le antenne delle controllate Rai Way (65% della tv di Stato) e Ei Towers…” su Repubblica a firma della solita “bene informata sul dossier” Sara Bennewitz. Qualcuno ha fretta e vorrebbe spingere sull’acceleratore e si legge “L'idea di tutti gli stakeholders è di arrivare alla firma dell'accordo entro luglio, per perfezionare l'operazione prima della fine dell'anno”. Bizzarrie !!! Non foss’altro perché nello steso articolo si fa riferimento ad un ostacolo non facile da sormontare: il canone di affitto che i due soggetti, Rai e Mediaset, pagano ai rispettivi fornitori del servizio ovvero Rai Way e Ei Towers (Rai paga oltre 200 mln anno con un contratto in scadenza nel 2028). Ora, anche Bloggorai ripete le solite domande: a chi conviene spingere ora in questa direzione? In quale contesto si colloca questo accordo, quale progetto industriale sottende che non sia quello di “fare cassa”?
Non c’è verso: torniamo sempre al punto di partenza. Nei giorni scorsi un attento, qualificato e ben posizionato lettore ci ha confessato alquanto sconsolato: “Crisi per l’amianto? C’è crisi su tutto: nessuno ha un piano su niente. Si naviga a vista. Non c’è una visione sul futuro prossimo venturo, si naviga a vista sperando che possa andare bene, come se non ci fosse un domani. Come pensi che si possa avere qualche idea su Rai Way?”.
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