Da nulla a niente, andata e ritorno e viceversa. Ci siamo lasciati nel 2024 con nulla e poco più e iniziamo il 2025 con niente e poco più. I grandi temi che interessano la Rai sono svaniti, evaporati, dissolti come nebbia al vento. Anche oggi non leggerete nulla di interessante, a meno che volte sapere quali sono le “fortune” di De Martino e dei suoi pacchi o siete interessati a conoscere le co-conduttrici di Sanremo. Per il resto, fuffa.
Ne approfittiamo noi per tornare sulla notizia dei giorni scorsi: la presunta negazione all’acquisto da parte di Rai del Docu-film “Dogma” sull’omicidio di Piersanti Mattarella. Ieri abbiamo scritto di una “narrazione” di quella drammatica vicenda tutta orientata a sostenere che si è trattato “semplicemente” di un ordinario omicidio di Mafia, escludendo ogni altro coinvolgimento di apparati dello Stato, poteri occulti e “aree politiche” più o meno direttamente interessate a colpire l’uomo e il progetto politico che rappresentava. Ieri ci è pervenuto un articolo pubblicato sull’edizione di Palermo de La Repubblica dove si legge, a firma Salvatore Lupo, che “Vedo che le ultime risultanze delle indagini sul delitto Mattarella confermano quanto già il processo aveva appurato: che la pista neofascista non c’entra …. Non trovo quindi utile che oggi si ripeta, a quarantacinque anni di distanza dall’omicidio, si ripeta da tanti (da tutti) con tanta (troppa) enfasi la frase: non fu solo mafia”. Si comprende bene allora la possibile “allergia” che “qualcuno” dentro o intorno a Viale Mazzini potrebbe avere avuto alla sola idea di mandare in onda un documento visivo del genere dove questa tesi non troverebbe grande spazio, anzi. Come vi abbiamo anticipato: vedremo “Magma” e vi sapremo dire.
A proposito del titolo di
Bloggorai di ieri su come la Rai racconta la mafia, dobbiamo aggiungere una
nota. Nel 2022 sono andate in onda due puntate su “Solo per passione, Letizia
Battaglia fotografa” (https://www.raiplay.it/programmi/soloperpassione-letiziabattagliafotografa
) e nei giorni scorsi, proprio il 6 gennaio, è andato in onda un documento importante
“ll mio nome è Battaglia (https://www.raiplay.it/dirette/rai3/Il-mio-nome-e-Battaglia-8656b5b4-108b-4c5d-be2b-9a8efb85ff3d.html
). Certo, un atto dovuto ad una grande donna, una grande fotografa e una donna
con una fortissima caratura di impegno politico e sociale, ma abbiamo una forte
impressione che in qualche modo si è voluta “alleggerire” proprio quel giorno la
pressione sul tema sollevato dal titolo del Quotidiano del Sud il 4 gennaio “Uno sgarbo al Quirinale. La Rai ha
rifiutato il film sul delitto Mattarella”. Attenzione: il titolo è perentorio e
usa il verbo al presente e non al condizionale: è molto grave e se non fosse vero era presumibile una doverosa smentita da parte di Viale Mazzini. Non ci risulta.
Bene, a breve si riapre il fronte di battaglia dove la prima scaramuccia sarà quella relativa al tema della presidenza di Viale Mazzini. Non ci sono novità note e, salvo trattative sottotraccia che comunque vanno avanti, siamo al punto di partenza: Agnes si o Agnes no e non ci sono elementi nuovi che potrebbero far pendere da una parte o dall’altra la possibile scelta. Sappiamo per certo che anche sul fonte del “no” qualcuno trama per sostenere sottotraccia il fronte del “si” perché, evidente, ci potrebbero essere utili tornaconti. In ballo, subito, ci sono due direttori da nominare al Tg3 e alla TgR. È solo questione di tempo: prima o poi qualcuno mollerà quando la merce di scambio sarà accessibile. Il “vizietto” originario non guarisce facilmente.
A proposito di grandi temi stiamo seguendo con attenzione e abbiamo pure rivolto domande a nostri autorevoli colleghi esperti: c’è qualche possibile relazione tra RAI Way e il transito di informazioni “sensibili” di interesse nazionale sulle proprie reti e la questione di Starlink di Elon Musk? L’argomento è molto interessante. Vi faremo sapere.
Chiudiamo a proposito di “vizietti”: ieri ci informano di una singolare iniziativa Rai. E' stato pubblicato da parte di una Società di selezione di personale, Adecco, un annuncio “per conto di RAI dove si ricerca un funzionario da assegnare alla Direzione Affari Legali etc”. Ma è mai possibile che l’Azienda Rai non sia in grado di provvedere da sola a ricercare una figura del genere senza doversi affidare ad una società esterna che, peraltro, non lo fa certo a titolo gratuito? Chissà se questa voce di spesa potrebbe rientrare nella fattispecie di “contenimento delle spese esterne” prevista dall’art. 113 della Legge di Bilancio?
bloggorai@gmail.com
Nessun commento:
Posta un commento