Andate a rileggere quanto scritto sabato 19 agosto scorso ( https://bloggorai.blogspot.com/2023/08/rai-e-la-campagna-di-autunno-i-campi-di.html
) dove era tutto già bene posizionato. Quanto sta avvenendo in questi giorni
conferma ulteriormente quanto era già noto da tempo: il Potere intorno alla RAI si esercita prevalentemente al suo esterno.
Gli attori interni, quali che essi
siano, sono costantemente subordinati o ignari di altri disegni, di altri
interessi, di altre strategie. In sostanza:
nella battaglia sul canone sono completamente fuori giro.
La RAI e il Servizio Pubblico, intesi nel loro insieme o anche separatamente, vivono di luce riflessa, si alimentano con una rete di risorse secondaria, accessoria e subordinata. Parliamo di canone e delle possibile riforma della quota annua a carico dei telespettatori e di quanto RAI dovrebbe ricevere in compensazione dal Governo. Ad e DG fino a pochi giorni addietro non avevano e tuttora sembrano non avere la più pallida idea di cosa gli si prospetta su questo fronte e non tanto perché non riescono ad immaginarlo ma solo perché al di fuori della loro portata di “intelligenza” politica. Non che non siano intelligenti, intendiamoci, anzi! Intendiamo intelligenti solo per la capacità di percepire (intelligere: intus, dentro, e legere, leggere) esattamente cosa avviene la dove “…vuolsi così colà dove si puote … ciò che si vuole, e più non dimandare …”. Cioè, forse lontani dal Potere con la P maiuscola.
E dove mai sarebbe questo Potere con la P maiuscola? Semplice, quasi banale. Lo sanno tutti che è distribuito in cinque indirizzi “ideali” collegati tra loro da un sottilissimo filo del quale diremo alla fine.
Indirizzo n. 1: la Politica. In assoluto il Potere che “sembra” essere più forte. Quello che “sembra” determinare le grandi scelte, gli investimenti, le nomine e il posizionamento dei vari soggetti campo. Per quanto riguarda la RAI, apparentemente, c’è la Vigilanza ma solo apparentemente. In buona sostanza il Potere Politico è nei ministeri competenti, ovvero il Governo anzitutto e poi nelle segreterie politiche. Vedi il Contratto di Servizio: alla Vigilanza RAI è stato richiesto un parere “obbligatorio ma non vincolante” ovvero il Governo ha risposto “Bene, grazie, faremo sapere”. Esempio? provate a rispondere alla domanda se Sergio/Rossi erano a conoscenza della proposta di legge di riduzione del canone. Il problema di questo Potere è solo il “sembrare” perché, in realtà, è spesso vittima o complice di altri Poteri (occulti ma di questi ne parleremo in altro momento).
Indirizzo n. 2: i Potentati delle società di produzione e degli agenti artistici. Pensate solo alla fiction che “detiene” buona parte del portafoglio di RAIUno per almeno quattro giorni a settimana. Oppure pensate solo agli artisti vari, conduttori, giornalisti che vanno e vengono da una trasmissione, da una rete all’altra o addirittura intercambiabili tra diverse emittenti pure concorrenti. Se è vero che la televisione RAI, ed è certamente vero, è ciò che manda in onda cioè quello che si diffonde con le sue immagini allora per sillogismo è certamente vero che la televisione RAI è per buona parte in mano ai Potentati. Ieri sera, piccolo esempio, è andata in onda “Fame d’amore” una trasmissione molto semplice nella sua struttura produttiva eppure è stata realizzata in coproduzione tra la Direzione Intrattenimento e Ballandi. Era proprio necessario pagare un agente esterno per realizzarla?
Indirizzo n. 3: il Partito interno. Forse il più debole e sgangherato ma non meno importante. Attenzione: non parliamo solo di qualcosa di visibile, tangibile o quantificabile (quello è un altro Potere e ne parleremo più avanti) ma di un Potere “fluido” nel suo senso più genuino. È trasversale tra le diverse categorie (amministrativi e giornalisti), dinamico (non ascrivibile ad una sola forza più rilevante delle altre) e infine, poliedrico (tante facce, tante anime di natura e cultura molto diverse tra loro). Forse debole e sgangherato ma riesce talvolta a fare interdizione o piazzare qualche colpo (vedi elezione del rappresentante dei dipendenti). Ovviamente, in questo Potere interno ci sono i Sindacati che incidono non poco sulle scelte strategiche dell’Azienda.
Indirizzo n. 4: la Pubblicità. Se un programma va male e non riscuote il consenso di share o di costo /contatto venduto agli inserzionisti sono dolori. Il Palinsesto viene concordato e pianificato in accordo con RAI Pubblicità e difficilmente passa una “scheda programma” se prima non riceve il benestare di Corso Sempione 73. RAI Pubblicità è in grado forzare la messa in onda o la chiusura di un programma? Occhio e croce si può dire di si. Pensate poi a questi gironi dove proprio sul terreno della pubblicità passerà o meno la proposta di intervento sul canone in cambio del quale si vorrebbe innalzare il tetto del 6% a cui RAI è sottoposta.
Indirizzo n. 5: il Pubblico. “Content is the King … but …” ma il pubblico è la Regina. Ogni giorno che il Buon Dio manda sulla terra, intorno alle 10, in tutte le redazioni di testate giornalistiche o programmi avviene il rito dello spoglio dei dati Auditel. Minuto per minuto, fascia per fascia, giovani per adulti, Nord contro Sud, ogni giorno è un mal di pancia per tutti. Ma il pubblico rappresenta un Potere? Si, forse relativo ma certamente si: è in grado di orientare e influenzare scelte strategiche premiando o penalizzando con gli ascolti. La direzione Marketing RAI e, di riflesso, il Coordinamento palinsesti, vive di lusso e di luce propria su questo terreno: analisi riservatissime, report confidenziali, elaborazioni sofisticate e raffinate per fini intenditori che poi decidono vita e miracoli di ciò che è la Tv RAI.
Bene. Quale è il filo sottilissimo ma neanche troppo che unisce tutti questi Poteri con la P maiuscola? Semplice e consiste in una sola parolina: Pecunia. “Chercher l'argent” e troverai la chiave di ogni cosa. Provate ad incrociare i 5 Poteri di cui sopra con Pecunia ed è possibile che vedrete emergere, come d’incanto, prima in filigrana e poi a tutto tondo la magica figura del Perimetro entro il quale si intravvede il futuro della RAI e del Servizio Pubblico (insieme o separatamente, a scelta).
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