Ieri pomeriggio siamo stati alla Festa del Cinema per un’anteprima di un film di un nostro caro nipote. All’uscita il consueto dibattito sul giudizio: “ti è piaciuto?”. Abbiamo registrato più di una volta una frase consueta: “Il problema è politico!”. È assolutamente vero: il problema è sempre politico, in qualsiasi forma e tempo si presenta. Non ci imbarchiamo in una dotta e sofisticata disquisizione su cosa si intende per “politica” e ci accontentiamo di considerare la sua accezione di “attività che si riferiscono alla cosa pubblica”.
Bene, quindi, la RAI è “politica” nel senso più profondo e radicale del termine e quanto stiamo osservando in questi giorni, in queste ore, ce lo conferma pienamente e forse più che in passato. Abbiamo già accennato al perverso intreccio tra tema canone, Governo e Mediaset. Per come stiamo leggendo noi il racconto della possibilità di riduzione del canone (peraltro, su questo argomento non si legge più nulla), la proposta del Governo passerà o meno solo a due condizioni: se Mediaset lo permetterà e se la stessa Meloni potrà ritenere utile il provvedimento in funzione “di” ??? Non si sa bene cosa. Infatti la sola forza di governo che ne trae grande beneficio “politico” è la Lega perché a FI, per quanto noto, gli è venuta l’orticaria e la stessa FdI non sembra gran ché entusiasta di un provvedimento che, di fatto, taglia una gamba della futura poltrona di Rossi quando siederà come AD di Viale Mazzini.
E allora Cui Prodest? Perché la Meloni dovrebbe fare questa “cortesia “ a Salvini mettendosi contro una parte del suo partito e l’altro partito con cui governa? Una nostra fonte “politica” ci suggerisce: “La Meloni è nelle mani di Giorgetti per numerosi altri dossier strategici e che quindi non è solo Salvini e non è solo la Lega ad essere rilevanti in questa partita. Il provvedimento nasce e cresce all’interno prima del MISE e ora del MimIt, con la complicità occulta di qualche manina RAI”. Già: una “manina” RAI: lo sospettavamo da tempo e ricolleghiamo il sospetto con un ragionamento fatto/ascoltato tempo addietro dentro a Viale Mazzini e dintorni sul contratto di servizio: la prossima RAI si dovrà necessariamente ridurre di risorse e di spazio editoriale. Interessante.
Aggiungiamo un ulteriore elemento di riflessione sulla “RAI politica” e leggiamo oggi quanto si scrive a proposito di Report che domenica scorsa ha mandato in onda un servizio definito come “la vendetta di FdI contro Mediaset”. Bizzarro destino: par di leggere che la blasonata trasmissione ora sia diventata uno strumento in mano ad una forza politica contro l’altra. Leggiamo su Domani (di oggi) che “Forza Italia ha tentato senza successo di bloccare la messa in onda della puntata su Berlusconi … Nulla da fare, la Rai non ha ritenuto … ritoccare la scaletta del programma di Sigfrido Ranucci. Una decisione che non avrebbe stupito in altri tempi, ma nel momento in cui ai vertici della Rai si collocano uomini di fiducia di Fratelli d'Italia, tanta indisponibilità nei confronti dell'alleato è spiegabile soltanto con un certo gusto di rivincita”. Come dire: Sergio/Rossi intervengono o meno sulle scelte editoriali a seconda di opportunità, convenienza e necessità?
Ovviamente, giocoforza, in tutti questi ragionamento il terzo incomodo latita: di opposizione non ci sono tracce. Lasciamo perdere.
Per tutto il resto, a che punto è la notte? Buia e tempestosa: i numeri degli ascolti tv non lasciano scampo. Abbiamo confrontato due serie di dati: Standard Auditel Digitale per la settimana 15-21 ottobre 2023 con quella analoga dello scorso anno e la Standard Auditel Total Audience per la settimana 10- 16 settembre 2023 con quella analoga dello scorso anno. Questi i numeri:
Standard Auditel Total Audience:
AMR Total Audience 2022: Mediaset 3.198.000
RAI 3.191.000
2023 Mediaset 3.029.000
RAI 2.713.000
Fate voi i conti … notoriamente Bloggorai con la matematica non ci fa gran che. Adelante ... con juicio !!!
bloggorai@gmail.com
Nessun commento:
Posta un commento