(Il Cigno Nero, Come l’improbabile governa la nostra vita - Nassim
Nicholas Taleb, Matematico USA di origine libanese)
La televisione è immagini. Con le immagini della televisione
si concorre a formare la propria opinione che, quando poi si aggrega con quella
degli altri, compone il prevalente pensiero collettivo ovvero la “pubblica
opinione”. Allo stesso modo con cui abbiamo visto inorriditi e indignati le
immagini dei civili inermi e innocenti straziati dai terroristi di Hamas,
possiamo oggi rimanere indifferenti di fronte alle immagini di civili inermi e
innocenti bombardati a Gaza mentre cercano di fuggire? Ci sono bambini,
donne e anziani straziati barbaramente meglio o peggio degli altri? Ci
sono “civili” vittime collaterali accettabili e comprensibili più o meno di
altri? E quanto devono essere quantificate, quanti bambini fatti a pezzi, per
essere considerate sopportabili dalle coscienze collettive prima di indignarsi
allo stesso modo?
Nei giorni scorsi ci siamo appena soffermati su come la RAI
informa sulla guerra in corso, quali i suoi punti di vista o di osservazione
sul campo, quali le sue fonti dirette o indirette. Ieri sera ne abbiamo avuto
una tangibile dimostrazione: la BBC ha propri inviati e operatori dentro Gaza,
la RAI fuori: vedi https://www.bbc.co.uk/news/world-middle-east-67114281.
Lo speciale del TG1 di ieri sera lo ha confermato. Punto.
Bene, torniamo ancora sulle immagini della RAI oltre la
guerra. Ieri abbiamo letto che per la prossima puntata di Avanti Popolo su RAITre
del prossimo martedì è prevista un’intervista “esclusiva” a Fabrizio Corona. Dopo
Domenica In su RAIUno e le Belve su RAIDue, non poteva mancare la terza rete a
completare il giro di boa dell’autorevole commentatore. Del resto, è la sua “immagine” per il “servizio pubblico” ovvero finalizzata a informare, educare e divertire e chi meglio di lui
può concentrare su sé stesso tutte queste qualità. Ora, che il personaggio faccia
il personaggio e, si suppone, adeguatamene retribuito, è relativamente comprensibile. Ma
che la RAI faccia la RAI in questo modo sembra un tantino meno comprensibile. Il
bello è che avrebbe pure dichiarato che “Martedì andrò da Nunzia De Girolamo
a fare il 15% di share” e non è chiaro se si tratta di una minaccia o di un
augurio. Che gioia, che sollucchero per quanti invece ancora si stanno stracciando
le vesti per la miseria di ascolti raccolti alla prima puntata. Ci sarebbe ancora
tanto da osservare però siamo border line, dopo di che ci aspettiamo che per le
prossime puntate ci potrebbero essere Nosferatu, Frankestein, la Banda Bassotti,
il Mostro di Nerola e la saponificatrice di Correggio. Gli ascolti non olet!
Chiudiamo: domani inizierà una settimana delicata per la
RAI. Entro il prossimo 20 ottobre si chiuderanno le candidature per il posto
in Cda al posto del compianto Laganà. Attenzione: non sarà un passaggio minore
per il futuro dell’Azienda. Anzitutto in primo piano ci sono importanti scelte
strategiche e, all’orizzonte il rinnovo di tutto il Cda previso tra circa 6
mesi. La “destra” di Governo dentro e fuori Viale Mazzini non ne fa
mistero: quel posto è prezioso a garantire una fase di relativa stabilità, con
una maggioranza in consiglio a prova di scherzi a parte.
Comunque, al momento, per quanto sappiamo, uno schieramento
di candidati di una certa “area” sembrano essere stati individuati mentre ancora, sembra, di altri candidati non ci sarebbero notizie. Ma solo “sembra” perché, in
verità, una pista forte e autorevole è in corso di verifica. Tra poche ore potremo dire di più.
Intanto, il nostro Autorevole Dirigente Anonimo, ci
conferma: “Al VII piano sono nervosetti e debbono fare pubbliche dichiarazioni
per smentire. Potranno smentire quello che vogliono ma non che da ora in poi le
prospettive di Sergio e Rossi entrano giocoforza in rotta di collisione: ognuno
ha interessi diversi e contrapposti”. Tanto per intenderci: giusto per
supportare le casse traballanti di Viale Mazzini si sta paventando la
possibilità che il Governo rimetta il maltolto dell’extragettito di 110 milioni
dovuti dal canone. Per una parte questa possibilità presenta un vantaggio, per
un’altra potrebbe essere un ostacolo sul suo percorso. Ovviamente, i soliti
famelici già si appostano tra i giardinetti di fronte al cavallo: “Maggiori
investimenti per la fiction”.
bloggorai@gmail.com
PS: in queste ore ci torna in mente Napoli: nel 1943 ebbe inizio la più feroce
campagna di bombardamenti sulla città che fece tra le 20 e le 25 mila vittime solo civili. La città non aveva nessuno obiettivo strategico militare: “Noi dobbiamo
sottoporre la Germania e l'Italia ad un incessante e sempre crescente
bombardamento aereo. Queste misure possono da sole provocare un rivolgimento
interno o un crollo” (Lettera di Roosevelt a Churchill del 25
luglio 1941).
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