domenica 15 ottobre 2023

Il Cigno Nero: Minacce e Auguri sul futuro RAI

Foto di Holger Detje da Pixabay

Cosa pensarono gli europei quando, giunti in Australia, videro dei cigni neri dopo aver creduto per secoli, supportati dall'evidenza, che tutti i cigni fossero bianchi? Un singolo evento è sufficiente a invalidare un convincimento frutto di un'esperienza millenaria. Ci ripetono che il futuro è prevedibile e i rischi controllabili, ma la storia non striscia, salta. I cigni neri sono eventi rari, di grandissimo impatto e prevedibili solo a posteriori, come l'invenzione della ruota, l'11 settembre, il crollo di Wall Street e il successo di Google. Sono all'origine di quasi ogni cosa, e spesso sono causati ed esasperati proprio dal loro essere imprevisti. Se il rischio di un attentato con voli di linea fosse stato concepibile il 10 settembre, le Torri Gemelle sarebbero ancora al loro posto.

(Il Cigno Nero, Come l’improbabile governa la nostra vita - Nassim Nicholas Taleb, Matematico USA di origine libanese)


La televisione è immagini. Con le immagini della televisione si concorre a formare la propria opinione che, quando poi si aggrega con quella degli altri, compone il prevalente pensiero collettivo ovvero la “pubblica opinione”. Allo stesso modo con cui abbiamo visto inorriditi e indignati le immagini dei civili inermi e innocenti straziati dai terroristi di Hamas, possiamo oggi rimanere indifferenti di fronte alle immagini di civili inermi e innocenti bombardati a Gaza mentre cercano di fuggire? Ci sono bambini, donne e anziani straziati barbaramente meglio o peggio degli altri? Ci sono “civili” vittime collaterali accettabili e comprensibili più o meno di altri? E quanto devono essere quantificate, quanti bambini fatti a pezzi, per essere considerate sopportabili dalle coscienze collettive prima di indignarsi allo stesso modo?

Nei giorni scorsi ci siamo appena soffermati su come la RAI informa sulla guerra in corso, quali i suoi punti di vista o di osservazione sul campo, quali le sue fonti dirette o indirette. Ieri sera ne abbiamo avuto una tangibile dimostrazione: la BBC ha propri inviati e operatori dentro Gaza, la RAI fuori: vedi https://www.bbc.co.uk/news/world-middle-east-67114281. Lo speciale del TG1 di ieri sera lo ha confermato. Punto.  

Bene, torniamo ancora sulle immagini della RAI oltre la guerra. Ieri abbiamo letto che per la prossima puntata di Avanti Popolo su RAITre del prossimo martedì è prevista un’intervista “esclusiva” a Fabrizio Corona. Dopo Domenica In su RAIUno e le Belve su RAIDue, non poteva mancare la terza rete a completare il giro di boa dell’autorevole commentatore. Del resto, è la sua “immagine” per il “servizio pubblico” ovvero finalizzata a informare, educare e divertire e chi meglio di lui può concentrare su sé stesso tutte queste qualità. Ora, che il personaggio faccia il personaggio e, si suppone, adeguatamene retribuito, è relativamente comprensibile. Ma che la RAI faccia la RAI in questo modo sembra un tantino meno comprensibile. Il bello è che avrebbe pure dichiarato che “Martedì andrò da Nunzia De Girolamo a fare il 15% di share” e non è chiaro se si tratta di una minaccia o di un augurio. Che gioia, che sollucchero per quanti invece ancora si stanno stracciando le vesti per la miseria di ascolti raccolti alla prima puntata. Ci sarebbe ancora tanto da osservare però siamo border line, dopo di che ci aspettiamo che per le prossime puntate ci potrebbero essere Nosferatu, Frankestein, la Banda Bassotti, il Mostro di Nerola e la saponificatrice di Correggio. Gli ascolti non olet!

Chiudiamo: domani inizierà una settimana delicata per la RAI. Entro il prossimo 20 ottobre si chiuderanno le candidature per il posto in Cda al posto del compianto Laganà. Attenzione: non sarà un passaggio minore per il futuro dell’Azienda. Anzitutto in primo piano ci sono importanti scelte strategiche e, all’orizzonte il rinnovo di tutto il Cda previso tra circa 6 mesi. La “destra” di Governo dentro e fuori Viale Mazzini non ne fa mistero: quel posto è prezioso a garantire una fase di relativa stabilità, con una maggioranza in consiglio a prova di scherzi a parte.

Comunque, al momento, per quanto sappiamo, uno schieramento di candidati di una certa “area” sembrano essere stati individuati mentre ancora, sembra, di altri candidati non ci sarebbero notizie. Ma solo “sembra” perché, in verità, una pista forte e autorevole è in corso di verifica. Tra poche ore potremo dire di più.

Intanto, il nostro Autorevole Dirigente Anonimo, ci conferma: “Al VII piano sono nervosetti e debbono fare pubbliche dichiarazioni per smentire. Potranno smentire quello che vogliono ma non che da ora in poi le prospettive di Sergio e Rossi entrano giocoforza in rotta di collisione: ognuno ha interessi diversi e contrapposti”. Tanto per intenderci: giusto per supportare le casse traballanti di Viale Mazzini si sta paventando la possibilità che il Governo rimetta il maltolto dell’extragettito di 110 milioni dovuti dal canone. Per una parte questa possibilità presenta un vantaggio, per un’altra potrebbe essere un ostacolo sul suo percorso. Ovviamente, i soliti famelici già si appostano tra i giardinetti di fronte al cavallo: “Maggiori investimenti per la fiction”.

bloggorai@gmail.com

PS: in queste ore ci torna in mente Napoli: nel 1943 ebbe inizio la più feroce campagna di bombardamenti sulla città che fece tra le 20 e le 25 mila vittime solo civili. La città non aveva nessuno obiettivo strategico militare: “Noi dobbiamo sottoporre la Germania e l'Italia ad un incessante e sempre crescente bombardamento aereo. Queste misure possono da sole provocare un rivolgimento interno o un crollo” (Lettera di Roosevelt a Churchill del 25 luglio 1941).  

  

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