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Mumble .. mumble … Ci sono giorni in cui non si trova una
notizia sulla RAI manco a cercarla con un lanternino. Perché? Eppure, parliamo
non solo di Viale Mazzini e dintorni, ma di una parte rilevante di tutto il sistema
audiovisivo nazionale cioè televisione, radio, cellulari, cinema etc. È come
trattare, per dire, del sistema della sanità, della scuola, dei trasporti
pubblici. La RAI, con tutto quello che produce ogni giorno nell’arco delle 24
ore, è parte integrante della vita pubblica nazionale, sostiene buona parte della
linfa vitale dell’informazione, racconta il Paese, garantisce la sopravvivenza
mediatica di decine di milioni di persone che pagano pure il canone.
Eppure,
spesso e volentieri, puf.. scompare, si eclissa e della RAI rimane solo polvere
di stelle di qualche notiziola su un miserrimo dato di ascolto, di qualche
gossip, di taglia e cuci, spacciato pure talvolta come notizie di interesse strategico
nazionale come quando si legge che un programmino ha fatto X o Y % di share.
C’è qualcosa di misterioso ed oscuro in tutto questo. Non cornano i tonti. Ma, per ora, non ne veniamo a capo se non prendendo atto che, come abbiamo letto ieri sul Corriere, quasi la metà degli intervistati da un sondaggio ritiene giusto tagliare il canone.
Nota a margine: a proposito della lettura politica della saga familiare della Meloni, ieri sera Report ha raccontato la vicenda degli axtragettiti sulle banche, provvedimento annunciato e poi “rimodulato” dopo che Mediaset/famiglia Berlusconi, sembra “aver fatto presente il proprio disappunto”.
Chissà se pure sulla vicenda “canone” potrà avvenire lo stesso?
bloggorai@gmail.com
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