venerdì 3 marzo 2023

Rai: taci o parla, il nemico/amico ti ascolta

Foto di Couleur da Pixabay

Tra le lettrici e i lettori di Bloggorai ha suscitato una certa attenzione la nota sugli “spioni”, cimici o intercettazioni di telefono o mail, di cui si teme l’esistenza a Viale Mazzini. Qualcuno ha fatto pensiero locale ed è venuto fuori che qualcosa non gli tornava. Ma ciò che più ha colpito di quella “riflessione” è stata una semplice constatazione: induce più alla paura il solo sospetto di essere spiati che non la certezza di esserlo veramente. Comunque, ribadiamo: quando c’è questo sospetto ci sono solo due possibilità: trovare le prove (ed è possibile) e chiamare subito i Carabinieri oppure agire come se non ci fosse timore e uscire allo scoperto. A questo proposito: leggete in fondo al Post.

Bene. Anzi male! Veniamo alla cronaca del Basso Impero. Che differenza c’è tra un incontro e una telefonata? Potrebbe essere anche poco e marginale, pressoché nulla: la differenza è nello sguardo, negli occhi dell’uno/a con l’altro/a. La sostanza potrebbe essere la stessa: “Caro/a, che volemo fa’???” risposta “boh … tu che dici?” … ”Senti caro, mo’ c’ho da fa … tu stai sereno, quannno torno se sentimo ehhh e se c’ha famo se vedemo de persona personalmente”. Magari dopo Maggio.

Oggi, in attesa del Cda di questa mattina, siamo fermi a quanto abbiamo scritto ieri: l’Ufficio Stampa Rai ha scritto che “l’Amministratore delegato della Rai informa di non aver avuto ieri alcun incontro con il Presidente del Consiglio dei Ministri. E dunque l’asserito passaggio al Maggio Fiorentino da parte di Carlo Fuortes non corrisponde a verità”. E con questa frase lapidaria si dovrebbe chiudere questo ameno capitolo, almeno per il momento. Certo è che svela un clima surreale e fantasmagorico di cui difficile non tenere conto. Anche noi chiudiamo, per ora, il capitolo e quanto scritto: in queste determinate condizioni e contingenze, non conviene a nessuno cambiare le carte in tavola al VII piano. Con una sola variabile relativamente incognita: “Dipende dalla Agnes” ci suggeriscono ma non ci crediamo perché, comunque, in nome della “… stabilità e non mettere in crisi l’Azienda proprio in questo momento” come sostiene qualcuno, si potrebbero compattare più o meno tutti. E magari le carte in tavola potrebbero cambiare giù pe li piani: al V, a Saxa Rubra e dintorni. Modificando gli addendi il risultato non cambia. Noterella marginale: dei tanti articoli che riportano la smentita Rai, il solo assente è La Stampa che ieri con tanta sicumera ha scritto: “il dado è tratto”. Delle due l’una: o chi lo ha scritto ha incassato il colpo e preferisce tacere, oppure sa ed ha le prove e preferisce non ribadire. Misteri e curiosità giornalistiche.

E, appunto, perché dovrebbe cambiare un risultato, gli equilibri di un’Azienda dove c’è un Vespa che alle 20.32 di ieri sera, nientepopodimenoche, che cosa ti combina? Intervista un certo Padre Georg Gänswein: un personaggio e un argomento da prima pagina, esattamente quello di cui gli italiani in questo momento sono fortemente preoccupati per sapere quel destinazione gli verrà assegnata da Papa Francesco. Perché rompere questi sottilissimi fili sui quali nessuno apre bocca? Perché nessuno apre bocca su un costo indiretto e pure molto rilevante relativo all’assenza del break pubblicitario tra Tg1 e Vespa? Perché grava uno curioso silenzio sulla proroga della permanenza di Di Bella che pure su questo tema potrebbe avere competenza e voce in capitolo? Perché … perché … perché: ci arruoliamo pure noi alla nutrita schiera di coloro che pongono domande alle quali nessuno risponde.

Chiudiamo con l’argomento di cui sopra: vi abbiamo scritto del mistero triplicamente glorioso del Piano Industriale che si dovrebbe discutere in Cda e del clima di mistero che lo avvolge. Mistero fino ad un certo punto perché, come vi abbiamo scritto si trova traccia rilevante e pubblica sul Web. Qualcuno più attento di noi, lo legge fino in fondo e, all’ultima pagina, si legge il “disclaimer” dove compare un nome di un soggetto: Altman Solon, LP di cui veniamo a sapere che il 27/4/2022 ha vinto una  gara pubblica Rai  per “Servizi di consulenza  strategica  nello  sviluppo  e nell'implementazione di progetti industriali del Gruppo Rai” per un valore di1,5 mln di euro. In questo caso, nulla di misterioso: gara pubblica e trasparente. Però qualche osservazione si potrebbe pure fare: era proprio necessaria questa spesa? Le risorse interne Rai non sono in grado di produrre nulla del genere? Il Cda era informato (seppure rientra nei poteri di spesa sotto i 10mln) e, se si, cosa ne pensano?

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