venerdì 17 marzo 2023

Polvere acida sulla Rai


Nelle grandi città dei paesi poveri del mondo spesso si respira un’aria polverosa, acida, sporca di tutto lo scarico umano, meccanico e tecnologico possibile. Appena tornato dall’Africa e, seppure per poco, abbiamo sperato di trovare un mondo migliore di quello che avevamo lasciato alle spalle … si fa per dire .. ovviamente .. ovviamente ...

No. Tutto confermato, tutto esattamente come previsto, anche peggio. Dopo un rapido giro di contatti, abbiamo trovato un clima malmostoso, incerto e confuso peggiore di prima anche se sono passati solo pochi giorni.

Con ordine e per capire meglio. Ieri il Messaggero, per primo, ha dato notizia della possibile multa AgCom per le nefandezze di Sanremo e oggi fa un piccolo passo indietro: “Sanremo, faro dell'AgCom: ma per ora niente sanzioni”. 

Ora è necessario fare bene attenzione e fissare un paio di punti. Le sanzioni AgCom sono anzitutto un problema politico prima ancora che editoriale o banalmente economico per l’importo che potrà essere definito. È “politica” la pervicace e ottusa volontà di perseguire lo share ad ogni costo. È “politica” la determinazione e la ostinata intenzione di voler espandere i territori di conquista oltre il lecito e necessario. È politica, infine, la complicità e la connivenza con interessi che sono ben oltre il compito assegnato al Servizio Pubblico. Che la Rai, nel suo complesso, e non solo un direttore (e che direttore) sia multata o meno può interessare e significare qualcosa è vero fino ad un certo punto. È oltre quel punto che si profila la linea sottile che divide il lecito dal giusto, dal possibile e necessario, che si entra nella palude fangosa dalla quale difficile uscirne.

Nel merito di quanto avvenuto a Sanremo, la considerazione  e domanda fondamentale è semplice: era tutto previsto, concordato, pianificato o no? A nostro modesto avviso, anzitutto per logica deduzione e per quanto abbiamo letto e per quanto visto sul palco dell’Ariston, la risposta è si. Ci sembra impossibile supporre che fosse tutto improvvisato al momento, casuale, frutto solo delle genia di qualcuno sul palco. E, di conseguenza, ci sembra impossibile supporre che quanto avvenuto sia stato accuratamente tenuto all’oscuro a chi aveva il compito di sapere e, nel caso, vigilare. E’ mai possibile che nessuno sapesse o immaginasse che si poteva andare incontro a sanzioni sostenendo e promuovendo tutto quell’intrallazzo di Instagram magari sperando pure che nessuno se ne accorgesse che qualcosa non tornava? No, non è possibile supporlo neppure con la più fervida fantasia. Delle due l’una o chi sapeva era complice e allora colpevole o chi non sapeva era ignorante e allora doppiamente colpevole. In ogni caso, in un mondo normale, in una Azienda normale, non si attende il procedimento AgCom. Per chi vuole sapere nomi e cognomi e indirizzi a cui recapitare il bollettino di pagamento della multa, basta chiedere, sono tutti noti. Infine,

Proseguiamo avanti nella palude mal mostosa. Leggiamo oggi (su Domani) un titolo significativo: “Lo strano intreccio delle nomine può portare Boschi alla Vigilanza Rai”. E’ da tempo che se ne parla e scrive. Da tempo che la presidenza della Vigilanza è preziosa merce di scambio sulla quale si giocano interessi variopinti. “E’ la politica bellezza… di cosa ti stupisci?” quasi mi sbeffeggia un caro amico. Già, è vero .. è la politica ..bellezza.

Per un attimo ci eravamo dimenticati della definizione della politica coniata da Rino Formica: “E’ solo sangue e merda”. Rileggete una sua intervista del 1989 pubblicata su La Verita a cura di Federica Novella: “Oggi è ancora così? «Diciamo che oggi non vedo più il sangue. Una sorta di anemia politica? «Stiamo assistendo alla vittoria del tarlo. Lo Stato è tarlato. Come un tavolo che pare bellissimo, ma è destinato a sprofondare». Ci aiuti a orientarci. «E’ complicato. In 25 anni abbiamo assistito alla distruzione di tutti i partiti della prima Repubblica, della seconda, e della seconda e mezzo. Ma non è nato niente. Fu lei a coniare la metafora del -circo di nani e ballerine-, riferito all’ultima assemblea del Psi. Vale anche per questo governo? «No, adesso sono scomparsi sia i nani che le ballerine. Restano solo gli insetti». Rimpiange il circo? «Sì. Erano meglio loro. Nani e ballerine avevano una certa dignità».Dunque non crede all’alleanza Pd-5 stelle? «Non sarà mai permanente, e non sarà mai nazionale. Manca la strategia di lungo respiro. Questo governo è sostenuto per metà dal populismo, cioè roba sudamericana. Per l’altra metà da un Pd malriuscito, che ha gemmato due scissioni. Tutti cercano un’identità, in conflitto l’un con l’altro. È follia. È manicomio». Un profeta. 

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