lunedì 20 marzo 2023

La Primavera di Viale Mazzini: è tutto e solo un cinguettio spensierato

Foto di Gerd Altmann da Pixabay
Nonostante la bella stagione che si appresta da arrivare, oggi la palude intorno alla Rai è nebbiosa, infida e codarda. Le sabbie mobili attraggono verso il fondo di un vortice senza fine. 
Di cosa dovremmo parlare a seguire l’onda dei “topic trends” di Twitter o Google? Se la scelta è tra il nulla (come avvenuto ieri) e il niente come avviene oggi, sarebbe preferibile una sana via di mezzo che oscilla tra il quasi e il forse. Dovremmo forse parlare della parolaccia sfuggita all’Annunziata o dell’epiteto contro le donne nate nel 2000 di Sgarbi? Si, a volerci divertire ci sarebbe tanto da scrivere in difesa della parolaccia e contro l’offesa della morale per poi aggiungere e assolvere, doverosamente, il vertice Rai per eventuale omissione di controllo verbale sui conduttori e ospiti. Che colpa ne hanno Fuortes&C se scappa un “piffero” oppure se un ospite già noto per il suo stile gentile forbito si lascia andare e usa il termine “troie”? Si vorrebbe forse che tutte le trasmissioni fossero registrate e visionate preventivamente? O sarebbe meglio fargli firmare una lettera con il sangue dove si spergiura sulla loro assoluta fedeltà all’uso corretto della lingua italiana priva di turpiloquio? No, lasciamo perdere. Possiamo solo sottolineare che parolacce e malversare, nonchè allusioni e sottintesi, doppi e tripli sensi sessuali e sensuali fanno parte del lessico comune e non da oggi e non serve nemmeno scomodare Dante e il suo forbito vocabolario o Pirandello sul dialetto. La Rai non è innocente su questo terreno e non solo e non tanto per incidenti di percorso più o meno gravi, rilevati e sanzionati, quanto per aver “accompagnato” questa dinamica linguistica narrativa, nel bene e nel male.

Quello che invece urta il sistema nervoso e suscita pruriti epidermici e mentali sono le reazioni a tutto questo. È fastidioso il vociare breve e concitato dei twittaroli che in due battute se la cavano con la speranza di lasciare segni indelebili su queste stronzate mentre, al contempo, se ne guardano bene dall’affrontare di petto i grandi temi che pure meriterebbero attenzione. Qualcuno legge qualche miserabile Tweet sul canone, sulla vendita di Rai Way, sul prossimo contratto di servizio o sul piano industriale? Qualcuno legge qualche miserabile Tweet sull’offerta informativa del Servizio Pubblico? Qualcuno legge qualche miserabile Tweet sulla riforma della governance Rai?

Tutto è avvolto dalla palude, dal silenzio imbarazzato e imbarazzante, dalle paure e dalle reticenze, dalle trame omertose e torbidi complotti, scenari animati da complici e artefici di ogni nefandezza a danno della Rai eppure si sente solo cinguettare. Chissà, forse è Bloggorai che non ha capito come vanno le cose del mondo. Ce ne faremo ragione: valuteremo l’ipotesi di aprire un profilo Tweet e magari fare pure qualche “storia” su Instagram, tanto per stare sul pezzo.

Nel frattempo, per non farci mancare nulla, a quanto sembra l’accordo per la presidenza della Vigilanza è ancora in alto mare e la prevista riunione di domani sembra rinviata. Amen.

bloggorai@gmail.com


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