Nonostante la bella stagione che si appresta da arrivare, oggi la palude intorno alla Rai è nebbiosa, infida e
codarda. Le sabbie mobili attraggono verso il fondo di un vortice senza fine.
Di
cosa dovremmo parlare a seguire l’onda dei “topic trends” di Twitter o Google?
Se la scelta è tra il nulla (come avvenuto ieri) e il niente come avviene oggi,
sarebbe preferibile una sana via di mezzo che oscilla tra il quasi e il forse. Dovremmo
forse parlare della parolaccia sfuggita all’Annunziata o dell’epiteto contro le
donne nate nel 2000 di Sgarbi? Si, a volerci divertire ci sarebbe tanto da
scrivere in difesa della parolaccia e contro l’offesa della morale per poi
aggiungere e assolvere, doverosamente, il vertice Rai per eventuale omissione
di controllo verbale sui conduttori e ospiti. Che colpa ne hanno Fuortes&C
se scappa un “piffero” oppure se un ospite già noto per il suo stile gentile
forbito si lascia andare e usa il termine “troie”? Si vorrebbe forse che tutte
le trasmissioni fossero registrate e visionate preventivamente? O sarebbe meglio
fargli firmare una lettera con il sangue dove si spergiura sulla loro assoluta
fedeltà all’uso corretto della lingua italiana priva di turpiloquio? No,
lasciamo perdere. Possiamo solo sottolineare che parolacce e malversare,
nonchè allusioni e sottintesi, doppi e tripli sensi sessuali e sensuali fanno parte del lessico
comune e non da oggi e non serve nemmeno scomodare Dante e il suo forbito
vocabolario o Pirandello sul dialetto. La Rai non è innocente su questo terreno
e non solo e non tanto per incidenti di percorso più o meno gravi, rilevati e
sanzionati, quanto per aver “accompagnato” questa dinamica linguistica
narrativa, nel bene e nel male.
Quello che invece urta il sistema nervoso e suscita pruriti
epidermici e mentali sono le reazioni a tutto questo. È fastidioso il vociare
breve e concitato dei twittaroli che in due battute se la cavano con la
speranza di lasciare segni indelebili su queste stronzate mentre, al contempo,
se ne guardano bene dall’affrontare di petto i grandi temi che pure meriterebbero
attenzione. Qualcuno legge qualche miserabile
Tweet sul canone, sulla vendita di Rai Way, sul prossimo contratto di servizio
o sul piano industriale? Qualcuno legge qualche miserabile Tweet sull’offerta
informativa del Servizio Pubblico? Qualcuno legge qualche miserabile Tweet sulla
riforma della governance Rai?
Tutto è avvolto dalla palude, dal silenzio imbarazzato e imbarazzante, dalle paure e
dalle reticenze, dalle trame omertose e torbidi complotti, scenari animati da complici
e artefici di ogni nefandezza a danno della Rai eppure si sente solo
cinguettare. Chissà, forse è Bloggorai che non ha capito come vanno le cose del
mondo. Ce ne faremo ragione: valuteremo l’ipotesi di aprire un profilo Tweet e magari fare pure qualche “storia” su Instagram, tanto per stare sul pezzo.
Nel frattempo, per non farci mancare nulla, a quanto sembra
l’accordo per la presidenza della Vigilanza è ancora in alto mare e la prevista
riunione di domani sembra rinviata. Amen.
bloggorai@gmail.com
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