mercoledì 22 marzo 2023

Fuortes e Meloni nel Metaverso ... con la stampa che si meritano

Foto di Brian Penny da Pixabay

Gentile Amministratore Delegato Rai, Dott. Carlo Fuortes

Anzitutto Le esprimo un vivo apprezzamento per la sua lettera di ieri dove mi espone una situazione peraltro già nota e che condivido ritenere molto critica. Cionondimeno, possiamo convenire che per ora è utile rimanere a quanto concordato: aspettiamo l’approvazione del Bilancio e dopo ci rivedremo e decideremo. Lo faremo in tranquillità e non vorrei auspicarle, nel frattempo, di “stare sereno” perché immagino possa ricorrere a gesti apotropaici forse necessari ma certamente sconvenienti. Le rivolgo quindi un cordiale appello a … come si dice in gergo volgare romano che Lei certamente intende, “stare in campana” e guardarsi bene dai loschi figuri di cui mi ha dato contezza.

Sulla richiesta specifica che mi ha rivolto, purtroppo, debbo esprimerle la mia indisponibilità a rilasciare una dichiarazione pubblica in tal senso per le note contingenze politiche che il Governo sta attraversando. Si tratta di una coalizione e necessariamente debbo tener conto di riottosi alleati che, sulla Rai, hanno poche idee ma ben consolidate (canone) e non è possibile non tenerne conto.

Infine, le ricordo che è in corso un’aspra battaglia per la Presidenza della Vigilanza che indubbiamente riguarderà e definirà tutto il perimetro delle scelte che si dovranno compiere, compresa quella relativa alla sua continuità alla guida della Rai.

Per quanto riguarda il prossimo incontro, Le sarei grata di venire da solo, giusto per evitare imbarazzanti presente e a arginare sgradite fughe di notizie. A proposito: i pasticcini li porta Lei?

Un molto cordiale saluto”

Bene, con questa lettera, ovviamente artificiosa, falsa come un dollaro bucato, bugiarda come una spia, farlocca come una carta truccata, si può attestare ufficialmente che la Rai e il suo Cda sono entrati nel Metaverso. Somiglia leggermente a quanto successo ieri mattina con un “avatar” Meloni intervenuta in una trasmissione radiofonica. Il mondo reale del Servizio Pubblico è svanito, fluidificato, rarefatto in forma gassosa. È stata superata la settima dimensione, sono stati liquefatti i terminali sensoriali, la rete si è impadronita dei loro neuroni e sinapsi e, da ora in poi, ogni possibile interpretazione dei fatti ed eventi prossimi venturi sarà possibile solo con l’ausilio di apposita strumentazione (solo per pochi intimi).

Nella realtà fattuale ormai si fatica a trovare fonte credibile di ispirazione. Anzitutto continua a permanere il paludoso silenzio, interno ed esterno alla Rai. Tutti tacciono perché non sanno cosa dire. Gli articoli che si leggono (su tutti, basta e vedi oggi su La Stampa) un florilegio di taglia e cuci ormai logoro e stantio, un fritto misto di acqua fresca ripassata in padella, con i soliti Tizio al posto di Caio e Sempronia al posto di Pasquala. Stucchevole. Tutta robetta buona solo per annebbiare e affumicare il vuoto pneumatico sotto forma di nulla sul quale non si sa cosa scrivere.  

La Rai ha la stampa (e il Web) che si merita. Autorevoli firme, solitamente bene introdotte e ricche di buoni contatti e relazioni, annaspano nel gossip e nel sentito dire senza alcuna capacità, volontà o interesse nel cimentarsi con temi e problemi rilevanti. Avete mai letto di qualcuno che ha scritto una riga sulla governance Rai? Avete mai letto qualcuno che ha scritto una riga sulla CDN proprietaria? Avete mai letto qualcuno che ha osato riflettere sul futuro del canone?  Noi no, magari ci è sfuggito, forse nel Metaverso questi argomenti ancora non sono entrati o forse anche nel mondo reale non interessano a nessuno.

bloggorai@gmail.com


 

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