giovedì 23 marzo 2023

Rai: lo scontro feroce tra Mercato e Politica

 

Foto di Steve Buissinne da Pixabay

Alle sette della sera, lungo i corridoi felpati e silenziosi del VII piano, nei giardini fumosi e polverosi di Viale Mazzini, nelle segrete e buie stanze dove si trama e si complotta … andrà in onda uno scontro epocale e destinato a rimanere nei libri di storia. 

Quando gli uomini (e qualche sparuta donna) con alle spalle i mercati incontrano uomini (e qualche sparuta donna) con alle spalle la politica … è difficile immaginare come possa andare a finire. Occhio e croce il nostro dollaro bucato va a dirigersi verso la politica. Quello che si sta profilando per l’appuntamento del Cda Rai di oggi pomeriggio è uno scontro sanguinoso e violento. Da un lato i “mercati”, i fondi, gli azionisti, gli stakeholders e dal fronte opposto i “politici” interni ed esterni all’Azienda, i mercanti della “quota di appartenenza”, i quaquaraquà del poco e del nulla, del “Franza o Spagna abbasta che se magna”. Da quando hanno iniziato a rullare i tamburi di guerra sul prossimo futuro di Rai Way, improvvisamente, nella savana i leoni del profitto, della rendita, delle plusvalenze hanno intuito che qualcosa stava per andare storto: le tigri (quelle con gli occhi un pò così) hanno messo gli occhi sul territorio pregiato delle poltrone e dei posti appetitosi (non foss’altro per i lauti compensi che si percepiscono – l’AD di Rai Way guadagna quasi il doppio dell’AD Rai) e si è alzato il polverone della tempesta imminente. Tanto per intenderci e cerchiamo di semplificare: gli anziani leoni erano e forse sono quelli che vedono con favore l’avanzamento del processo di cessione delle torri (che fanno tanto contenti i mercati) e le giovani tigri sarebbero quelle che se ne strafottono dei vari “razionali” industriali e aziendali e avanzano per il solo gusto di occupare il territorio, per farne cosa … poi si vedrà.

Per cercare di capire e di intuire cosa mai potrà succedere, è necessario porre domande semplici. Cui prodest l’operazione che si sta intestando Fuortes (senza &C.)? perché questa operazione? Come e dove se ne avvantaggia l’Azienda? Chi sono i personaggi e soggetti in gioco? La prima è la domanda più complessa perché richiede definire esattamente la posta in palio. Sommariamente, si potrebbe sostenere che si sta predisponendo il futuro del “polo delle torri” e si vorrebbe che a gestire questa delicatissima operazione fossero persone di fiducia dell’attuale Governo. Ci sta: l’attuale AD di Rai Way è riconducibile ad una stagione politica ormai decotta e trapassata ed è comprensibile il desiderata del Governo. Ma, in verità, è necessario porre bene la domanda: quale parte del Governo? La Lega non è Fdi e FdI non è FI: gli interessi, gli appetiti e i riferimenti geopolitici anche su questa partita non sono gli stessi. Ne consegue che pure la posta in palio potrebbe essere diversa a seconda dei punti di vista o, in subordine, potrebbe essere una posta a “tavolo multiplo” ovvero una fiche che si sposta da una partita ad un altra a seconda delle opportunità, necessità e convenienze. Provate ad immaginare nella stessa Sala gioco un tavolo da Chemin, uno di Poker e uno di Tresette e la fiche è indifferente e buona per per tutti i tavoli (compresa la Vigilanza RAI). Quindi: chi ha interesse e quale è l’interesse prevalente, ovvero, di cosa è composta la fiche e chi la gestisce? La domanda ci indirizza necessariamente verso i quesiti correlati. Perché Fuortes si presta a questa operazione? Cosa giustifica la rimozione di Mancino per essere sostituito da una persona che sul tema specifico non ha esperienza e conoscenza? In subordine: perché torna Pasciucco dopo essere già stato consigliere e poi dimesso (insieme a Ciccotti) per fare spazio a due nuovi consiglieri sulle cui ragioni ancora grava un velo di mistero?

Ecco che sul far della sera, con la chiusura della Borsa lo scontro “mercati” vs “politica” prende forma e da qualche ora girano i cosiddetti “pareri degli analisti” che stanno menando fendenti. Mediobanca tira la volata: “… rischio di un potenziale cambio di figure apicali della Rai possa ritardare il processo di consolidamento …”.

Non c’è in gioco solo il “consolidamento delle torri” ma quello degli equilibri politici interni al Governo e tra governo e opposizione di cui la Rai e ai Way sono solo un piccolo laboratorio.

In attesa di ulteriori sviluppi che potrebbero pure esserci (rinvio del Cda perché potrebbero mutare i nomi proposti, ovvero perché non si sono risolti i problemi, compresi quelli atavici legati a “chi si mette al posto di …???

Intanto, rileggete attentamente gli articoli comparsi questa mattina e, in particolare, La Stampa che ha scritto: “Nessun assalto alla diligenza di Raiway, quindi, anzi l'assalto di due esterni vicini alla Lega è stato sventato: Raiway così resterebbe in mano al Pd”.

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