Costituzione della Repubblica Italiana, Articolo 11
L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali.
Buon Compleanno Guerra!
Buon Compleanno Guerra giusta o ingiusta, Buon Compleanno Guerra buona o cattiva, Buon Compleanno Guerra per chi è aggredito e per chi è aggressore, Buon Compleanno Guerra per chi ha una visione confusa e per chi invece ha capito tutto dalla vita da sempre, Buon Compleanno Guerra per chi si difende e per chi attacca, Buon Compleanno Guerra per i mercanti di armi per chi le produce e vende e per chi le acquista e le usa, Buon Compleanno Guerra per i pacifisti e per i guerrafondai, Buon Compleanno Guerra per chi la subisce e per chi la gestisce, Buon Compleanno Guerra per le eterne vittime innocenti e per gli eterni massacratori, Buon Compleanno Guerra per chi prima distrugge e poi si appresta a ricostruire, Buon Compleanno Guerra per i nuovi carri armati e per i missili a lungo raggio, per le munizioni ricche e intelligenti e per quelle povere e deficienti perché, tanto, alla fin fine, uccidono tutte allo stesso modo.
Buon Compleanno Guerra fino alla fine … fino alla Vittoria !!! Quando festeggeremo la Vittoria? Chi vincerà, quando e come?
La televisione ci ha raccontato con le immagini un anno di guerra. La televisione è stata, è parte della guerra. Abbiamo visto quasi tutto e quel quasi era orribile. Abbiamo visto quasi di tutto perché quel “quasi” era sempre privo di qualcosa: gli mancava sempre un pezzo di indefinito e indefinibile. La televisione ci ha raccontato un anno di guerra senza mai farci capire perché e per come siamo giunti ai cannoni, all’invasione dell’Ucraina. La televisione non ci ha mai raccontato se e come la guerra si poteva e si doveva evitare. La televisione ha mostrato immagini crudeli e drammatiche senza mai farci capire in che modo fosse possibile interrompere i combattimenti, senza darci mai speranza che ci fosse una strada diversa dalle atrocità. La televisione ha mostrato le immagini a supporto delle sofferenze dell’aggredito e delle nefandezze dell’aggressore e si è dimenticata delle immagini di chi quelle stesse immagini non le voleva proprio vedere. La televisione ci ha mostrato le immagini di guerra dei nostrani sentimenti politici alternati, a seconda delle convenienze, necessità e opportunità. La televisione è sempre stata prodiga di immagini con “strette di mano” ma sempre stata parca e taccagna di proposte di soluzione. La televisione è sempre stata di memoria corta senza mai riuscire a trovare analogie e differenze con le guerre vicine e lontane che pure sono i genitori, parenti lontani e vicini, di quella presente.
Noi stessi sulla guerra siamo storditi e confusi. Noi stessi sulla guerra eravamo impreparati al suo inizio. Noi stessi sulla guerra siamo timorosi che possa andare sempre peggio. Buona parte di noi stessi sulla guerra e sulle armi abbiamo le idee abbastanza chiare: la guerra ce l’abbiamo in casa da tanti anni e riguarda la sanità pubblica, riguarda la scuola, i giovani, il lavoro e i milioni di nuovi poveri. Per tutto questo non ci sono o non ci vogliono essere armi e munizioni a sufficienza mentre invece ne chiedono sempre più per cannoni, missili e carri armati. Da quando è scoppiata la guerra in Ucraina sappiamo che buona parte degli italiani, uno più uno meno, è contrario all’aumento delle spese militari, è contrario all’invio di altre armi e vorrebbe sentir parlare di percorsi diplomatici, di strumenti di soluzione del conflitto. Ma noi stessi, da questo punto di vista, siamo quasi invisibili, non veniamo rappresentati, formalmente non ci siamo e la nostra opinione viene beatamente ignorata.
Noi stessi, sulla guerra, siamo convinti che la guerra si conclude con una pace, quale che essa sia, temporanea o permanente, parziale o totale, ma pur sempre pace.
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