venerdì 24 febbraio 2023

La grande novità della "destra" che occupa la Rai ???


Quando si legge che la Meloni, o chi per lei, vorrebbe cacciare Fuortes&C gira tutto che può girare. La destra, prima o poi, si prenderà la Tv pubblica? Scusate l’eufemismo e il giramento: chissenefrega!!! Ovviamente … ovviamente … (direbbe Fuortes) potrà non far piacere ma ci passa subito il malumore se pensiamo che A: la destra già si è presa la Rai, da tempo e B la “sinistra” non merita di averla.

In ordine: la destra già governa la Rai e questo avviene già non solo per le numerose e rilevanti posizioni che occupa in ambito strategici del suo funzionamento ma, ancora più, la occupa in termini “culturali”. La Rai, da tempo , si è “berlusconizzata” nei linguaggi e nei modelli editoriali e Sanremo ne rappresenta sinteticamente e iconicamente la sua plastica visualizzazione. In questi giorni si parla del Tg1, per non dire della altre testate: qualcuno può ragionevolmente sostenere che sono di “sinistra”? Per arrivare al punto B: di quale “sinistra” stiamo parlando? Decliniamo al modo presente: come si esprime, con quali progetti o programmi si riconosce? Chi li ha visti? Cosa dicono? Dove stanno? Cosa fanno e come si sono opposti e si oppongono ora, oggi, alla Destra che avanza? Ci risparmiamo di declinare dettagliatamente al modo passato ma è bene sempre non dimenticarlo: cosa ha  fatto o cosa non ha fatto?

Il dramma vero quindi non è se e come la destra si prenderà la Rai ma con chi la potrà governare meglio di chi la governa oggi e, per essere più precisi, con quale progetto, con quale visione si potrà dirigere (in senso proprio di direzione da imprimere) e governare. Mancano le persone, interne ed esterne, e mancano le idee. Il “modello” o concetto gestionale del pareggio di bilancio è anch’esso la plastica rappresentazione dell’immobilità e dell’incapacità a progettare: si “tira a Campari” e speriamo che vada bene. Quello che ottusamente vorrebbero approvare di Piano Industriale, per quel nulla che si riesce a sapere, è nella migliore delle ipotesi un Piano a costi invariati: facciamo quello che possiamo nei limiti  di quello di cui disponiamo.

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