sabato 11 febbraio 2023

Sanremo: il Grande Bluff dei numeri dove ci sentiamo tutti italiani (o quasi)



Lo ammettiamo: siamo storditi, confusi ed esausti dalla “tanta roba” di cui parlare in questi giorni convulsi, affannati, freddi e drammatici. Non si vive di solo Sanremo, per fortuna. Ci consola solo sapere che, per tanti aspetti il Festival, ci riflette, ci accomuna laddove il “ci” è sempre e comunque una parte, seppure maggioritaria, del tutto. Somiglia a quando un partito sostiene di avere la maggioranza di un popolo quando invece ha votato poco più del 50% degli aventi diritto e, tra questi, quello maggioritario ha raccolto il 26% e con questa maggioranza dichiara spavaldo il “record” del consenso politico. Da lì a sostenere che “gli Italiani guardano tutti Sanremo” il passo è facile. Il grande bluff degli ascolti tutti incentrati sullo share reggerà poco. Saranno i numeri netti, quelli sui quali ci sarà poco da argomentare, a decretare il “peso” dell’evento sociale, politico e solo in fondo artistico.

Lo ammettiamo, fintanto che Morfeo non ci accoglie nel beato mondo dei sogni, guardiamo Sanremo ed è dolce cullarci nell’infinito universo del tutto e del niente, e, in quegli istanti, sentirci serenamente appagati nel constatare che siamo ancora in grado di intendere e volere, ragionare e meditare.    

“Grazie a nome di tutti gli italiani, tu Amadeus, ci fai sentire dei geni!” By Checco Zalone. Estendiamo il concetto: “Grazie Sanremo, ci fai sentire tutti (o quasi) italiani” by Bloggorai. Italiani nel senso quanto più possibile esteso: laici e credenti, di destra e di sinistra (?), etero o LGBTQIA, razzisti o accoglienti, cantanti e stonati, rock e classici, neo melodici e leggeri, pacifisti e guerrafondai, giovani e anziani, innocenti e colpevoli, guardie e ladri, guardoni e indifferenti, ambientalisti e inquinatori, marinai e minatori, futuristi e passatisti, tecnologi e artigiani, GenZ e Boomer. Categoria più, categoria meno, dentro Sanremo ci siamo tutti o quasi. Già: tutti o quasi.

Dai che stasera finisce: domani è un altro giorno e si vota. Dallo schermo del Festival a quello della politica il passo è breve.

bloggorai@gmail.com
 

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