mercoledì 8 febbraio 2023

AGGIORNAMENTO: la posta in gioco a Viale Mazzini, oltre Sanremo



Bene, benissimo … letti i giornali, sezionati gli ascolti e scambiate battute con amici, parenti e conoscenti possiamo mettere qualche punto fermo.

Argomento centrale: la presenza del Presidente Mattarella a Sanremo cosa ha significato oltre gli aspetti “formali”? Il Capo dello Stato per quando si muove, solitamente, si deve prevedere un assoluto livello di sicurezza. Non si improvvisa un suo spostamento salvo casi di assoluta necessità e urgenza. La sicurezza prevede sopraluoghi, verifiche e controlli dettagliati e minuziosi che non si inventano nel giro di pochi minuti. Qualcuno sapeva da tempo della presenza di Mattarella. Chi? Chi ha “avuto interlocuzione logistica” con il Quirinale (non solo con Grasso, il responsabile della comunicazione)? Possibile mai che sia stato solo Lucio Presta (ringraziato da Amadeus in conferenza stampa)? Uhmmmmm ….

Allora la domanda semplice è una sola: lo sapeva Fuortes o no? Diamo per scontato che NON lo sapesse la Soldi (ha letto la notizia sui giornali) e diamo pure per scontato che NON lo sapessero i consiglieri (una novità) chi altri allora avrebbe dovuto necessariamente saperlo? Inverosimile supporre che il CPTV di Roma non ne sapesse nulla o che possa aver agito ad “insaputa” dell’AD. Lo hanno saputo last minute? Quando esattamente e da chi? Ma potrebbe pure non essere scontato

Allora, la domanda si raffina: ammesso e non concesso che Fuortes sapesse e non avesse informato nessuno, nemmeno la Presidente come lei stessa ha affermato nella sua lettera di risposta agli altri consiglieri (il che segna un punto particolarmente critico)  alla fin fine lui ne esce avvantaggiato o minacciato da tutta questo “stato confusionale” che grava intorno e dentro all’Azienda? Lui è vittima o artefice di un “complotto” dove la posta in gioco è la sua continuità a Viale Mazzini? Quando gli giova leggere su La Stampa di oggi che “Dal caso Zelensky al Quirinale viale Mazzini fuori da ogni trattativa” e poi “… una Rai che non sa quello che viene organizzato, che a spiegare ai giornalisti riuniti che cosa sarebbe accaduto in serata, ci ha pensato non la Rai bensì il consigliere Grasso del Quirinale”. E poi, cosa si può immaginare per il prossimo “dopo” che incombe? Leggiamo Roselli sul Fatto di oggi: “Che succederà a metà marzo, quando si voterà il piano industriale? Il problema, per Meloni, è il nome con cui sostituirlo”. Già, il nome, è solo questo l’ostacolo? O sarà necessario tener conto di ostacoli ancora imprevisti e imprevedibili: l’esito delle regionali e il congresso del PD?

La domanda delle domande correlata che allarga il perimetro del ragionamento ci proietta verso Palazzo Chigi. La Meloni, il Governo, quanto sono partecipi e come “leggono” questa vicenda? Quanto giova a questa destra leggere commenti del tipo “Ci voleva il festival di Sanremo per ascoltare sul ventennio fascista le parole che Meloni non ha pronunciato” sulla prima pagina di Repubblica questa mattina? A seguire: quanto conviene alla Meloni tenere sulla graticola Fuortes&C per un verso (rimane fino a fine mandato) o per l’altro (fuori subito, magari bene incentivato verso i colli fiorentini)? Quella andata in onda ieri sera è stata un’elegia della Costituzione o un’anteprima della rimozione? Esiste una sorta di partito Mattarella/Meloni pro Fuortes&C (chi sono i C ???) che lo avrebbe salvato dalla la sceneggiata Zalensky avverso ad uno  che invece vorrebbe vederlo subito abitare una bella casetta a Fiesole?

Attenzione: Fuortes ha una fronda interna sempre più consistente. Dopo il comunicato dei Sindacati Rai sullo “stato confusionale” in cui versa l’Azienda, da poco è uscito un comunicato ADRAI significativo dove, dopo numerosi allarmi, si legge che “L'esitante e confusa gestione del messaggio del Presidente Zelensky: prima video, poi audio e infine testo. La tragedia della guerra alle porte dell'Europa avrebbe meritato una più sobria e meditata gestione comunicativa. E infine l'annuncio della presenza del Presidente della Repubblica Mattarella alla serata inaugurale con surreali ringraziamenti all'insaputa dei Vertici Rai. Una Rai che da tempo non riesce a parlare con le Istituzioni”. Nel mezzo c’è la fantomatica lettera dei consiglieri che ancora non si è capito chi sono e quanti sono i firmatari e chi i sostenitori. Non è un dettaglio da poco conto leggere questa lettera.

Infine, ultima nota sugli ascolti. Ovviamente lo schieramento si divide tra chi esulta per gli oltre 10 milioni di telespettatori e chi invece lo ritiene assolutamente irrilevante in un contesto mediatico di questo genere. Nulla di nuovo, anno più o anno meno, Sanremo raccoglie tanti ascolti. Osserviamo solo che nella Grande Battaglia di Villa Arzilla la scelta editoriale di puntare sul “nuovo che avanza” dei vari Benigni che rilegge la Costituzione, di Morandi e dei Pooh può considerarsi vincente. Le canzonette dei vari “giovani” concorrenti sono solo un incidente di percorso.  

… segue … rimanete sintonizzati.. la Battaglia è in pieno svolgimento.

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