venerdì 17 febbraio 2023

Rai sul bordo del cratere


La prossima volta che qualcuno si avventura a definire Sanremo 2023 un “successo” siete autorizzati a chiamare la Guardia di Finanza, i Carabinieri, i Vigili del Fuoco, la magistratura contabile di ogni genere e grado, i Boy Scout e la Protezione Civile per chiedere risposte agli interrogativi che abbiamo posto ieri e ad altri che stanno emergendo sempre più chiari. In cosa sarebbe mai ‘sto successo? Nella debacle istituzionale avvenuta sulla presenza di Mattarella e il discorso di Zelensky? Nello share? Nella raccolta pubblicitaria a favore di chi? Nelle performance dei vari Ferragnez?  Nella presenza di oltre 1000 persone al Festival?

Ora che la partita è già finita un arbitro scende in campo (l’altro, la Vigilanza, è ancora negli spogliatoi) e si accorge che qualcosa è andato storto. Ieri AgCom ha post all’ordine del giorno del prossimo consiglio di mercoledì 22 il tema Sanremo. Si paventano rischi di multe considerevoli. E, anche in questo caso, non saranno i numeri della multa a definire il senso della possibile sanzione ma il fatto in se che sia avvenuta la violazione cioè che chi doveva vigilare non ha vigilato, chi doveva controllare non ha controllato, chi doveva intervenire non è intervenuto. E, per carità di Patria, non ci si venga a trastullare con la censura preventiva che nessuno si sogna di chiedere, nemmeno i più beceri oltranzisti talebani, quanto semplicemente l’adempimento di banali obblighi di legge e contrattuali, oltre quelli del buon senso financo commerciale. Come pure, sempre per carità di Patria, facciamo fatica a sentire parlare di “etica” e “morale” del Servizio Pubblico quando si pone il tema della gestione (e quindi del valore) dei dati che emergono dalla “visualizzazione” più o meno occulti di brand come Instagram durante la trasmissione. In che modo si pone Rai rispetto a questo “capitale occulto”? Li può utilizzare a suo vantaggio e come? Può consentire che altri se ne avvantaggino e come? Ne può trarre profitto indiretto e come? Tanto per capirci: Amadeus ora forte del suo milione e mezzo di contatti ottenuti dalla gentile concessione della Ferragni per tramite delle telecamere Rai come li utilizzerà? Il suo valore verrà devoluto alla Croce Rossa? Il “brand” Amadeus (e l’agente che lo rappresenta) nonché nominare ripetutamente il brand Instagram indubbiamente se ne avvantaggeranno ora per allora: quel patrimonio di indirizzi IP valgono nel tempo e nello spazio. È verosimile supporre che Ferragnez&C abbiano un contratto sia con Instagram sia con Amazon che ha fatto le riprese in esclusiva nel back stage dell’Ariston (vietando quella Rai!) e quanto valgono questi contratti e in che termini Rai ne ha fatto più o meno parte? Rai ha fatto un gentile omaggio ai Ferragnez in cambio di cosa?

Nei  giorni scorso, come abbiamo scritto, si è ri-scoperchiato un barattolo puzzolente quando è ri-emerso (già, perché ci dicono che la pratica fosse assai diffusa in Rai almeno dal 2014) il tema di opachi e oscuri rapporti con la pubblicità pagata ad alcuni siti: in Cda di lunedì è stato chiesto del contratto con Dagospia per la “pubblicità” di Mare Fuori. L’argomento è grave e sarà necessario approfondire.

Sanremo 2023, per fortuna, è alle spalle ma è forte l’impressione che la partita vera è ancora tutta da giocare e non riguarda solo quanto avvenuto al Festival. Sulle sue macerie ancora fumanti inizierà il gioco della sopravvivenza di Fuortes&C e il futuro prossimo dell’Azienda. Lo scriviamo da tempo. Rimanete sintonizzati, siamo solo all’inizio e, purtroppo, dobbiamo pure ammettere che il futuro che ci attende non è detto che possa essere migliore del passato che stiamo per lasciare.

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