lunedì 28 marzo 2022

ATTENZIONE: Tg1 e Rai Way

Succede che dallo scoppio della Guerra, ogni maledetta domenica per il Tg1 (e per la Rai) quando arrivano i primi minuti dopo le 10 del lunedì mattina si prospetta un incubo: rispetto a domenica scorsa dall’edizione delle 13.30 sono scappati circa 200 mila telespettatori e circa 600 mila dall’edizione delle 20. Rispetto alla corrispondente domenica dello scorso anno (domenica 21 marzo 2021) ne sono scomparsi rispettivamente 1.725.000 alle 13.30 e 1.228.000 per l’edizione delle 20. Da ricordare che nei giorni scorsi è circolato un documento “riservato” per modo di dire con il quale il Marketing Rai ha lanciato un allarme sugli ascolti e non solo per il Tg1 ma per tutta la proposta Rai.

Allora siamo andati a vedere di cosa si tratta e questo è quanto sappiamo:

Rai                      8-26 mar/17 feb Tot. aud. -293.217    sh. - 1,26%    contatti  -970.224

Mediaset            8-26 mar/17 feb Tot. aud. -156.176    sh. + 0, 03      contatti  -449.818

(fonte Elaborazioni Studio Frasi su dati Auditel)

Ce n’è ben d’onde da essere preoccupati a Viale Mazzini e torna in mente, appunto, il monologo di Al Pacino nel film citato “Ogni maledetta domenica” consigliato da rivedere: http://www.webste.it/ogni_maledetta_domenica_al_pacino.html e da incorniciare la frase “…cederemo un centimetro alla volta, uno schema dopo l'altro fino alla disfatta … siamo all'inferno adesso signori miei credetemi...”.

Prima di riferivi della notizia del giorno, un breve aggiornamento su quanto abbiamo scritto nei post precedenti.

Da un po’ di tempo a questa parte gli astri non sembrano essere dalla parte giusta sui cieli di Viale Mazzini. “Preferisco un generale fortunato ad uno bravo": chissà se mai gli è passato per la mente questo pensiero quando a Draghi gli è stato proposto il nome di Fuortes per fare l’AD Rai. Comunque, oltre che la simpatia (“Mi dia del Lei”) a quanto sembra all’AD Rai gli difetta pure un pizzico di fortuna mentre delle sue capacità e competenze professionali leggeremo sui libri di storia.

Da quando si è insediato non gli è andato bene quasi nulla: nemmeno il tempo di capire e di sapere dove si trova e gli arriva tra capo e collo il DL 208 con il quale gli tagliano sotto il naso decine di milioni di pubblicità; poi gli sventolano sotto il naso il ritorno alla riscossione del canone con il vecchio metodo e gli paventano lo spettro del ritorno massiccio all’evasione; poi gli arriva la sintesi dei progetti di riforma della governance e gli bacchettano pure Rai Play; poi prova a toccare il nervo scoperto dell’informazione con la TgR e viene condannato dal Giudice per comportamento antisindacale; poi nel mentre e nel quando che inizia la guerra e deve constatare che centinaia di migliaia di telespettatori fuggono dalla Rai e, in particolare dal Tg1, dal quale deve parare i colpi delle copertine fake, dell’uso disinvolto della storia (la scalinata di Odessa), dello spropositato numero di “giornalisti esterni”, della “dimenticanza” delle parole del Papa  e per finire ci si è messa pure la sconfitta della Nazionale che farà perdere a Rai un sacco di milioni di euro. Chissà, forse un giorno qualcuno ci dirà che sarà stato pure “bravo”  ma per ora dobbiamo constatare che è poco fortunato.

Notizia di poco fa: è stato convocato un Cda straordinario a Viale Mazzini per nominare i sostituti di Pasciucco e Ciccotti rispettivamente come Presidente e consigliere di Rai Way a poche ore dall’audizione in Vigilanza di Fuortes e Soldi  la convocazione era per il vertice di Rai Way e comunque è stata sconvocata e in vista della prossima Assemblea degli azionisti del 27 aprile. Vi abbiamo già riferito quanto sappiamo e abbiamo cercato di approfondire e questo ci riferisce la nostra fonte “Tutti e due, per motivi diversi, erano fuori dal progetto della "nuova Rai Way" come sarebbe nelle intenzioni del Governo. Il primo perché non poteva cantare e portare la croce (Piano industriale cessione di quote secondo il DPCM, ovvero essere editore e proprietario di Rai Way come Giorgetti dixit in Vigilanza la settimana scorsa) e il secondo perché in dissenso sull’operazione”. Per quanto ci riguarda su Ciccotti ci fermiamo a leggere che si tratta di “motivi personali” che rispettiamo ma che facciamo fatica a ritenere plausibili. 

Ora il tema è: chi saranno i sostituti e che ruolo dovranno assolvere nel progetto di “Nuova Rai Way”? Per quanto tempo dovranno/potranno rimanere in carica? Un nostro osservatore aggiunge: “Sarà riconfermato anche l’AD di Rai Way, Aldo Mancino?”. Bella domanda. Si sente parlare di Maurizio Rastrello come presidente e Roberta Enni come consigliera dove il primo è prossimo alla pensione (15 dicembre) anche se nelle controllate non si applica il criterio dell’età, e la seconda stimata ingegnere di lungo corso Rai (1987). Ma è del tutto evidente come l’uscita di Ciccotti dal board di Rai Way priva la società della sola ed unica risorsa di tutta l’Azienda Rai in grado di padroneggiare con esperienza e conoscenza tutto il perimetro dei problemi tecnologici e gestionali della Società. Chissà se forse proprio per questo motivo la sua uscita “per motivi personali” potrebbe essere stata bene accolta … in certi ambienti.

rimanete ancora sintonizzati...la pentola bolle...

bloggorai@gmail.com


 

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