lunedì 21 marzo 2022

La Rai, Il Tg1 e le notizie "virtuali"

Foto di Jan Vašek da Pixabay
Per i lettori che lo avessere perso, consigliamo vivamente di leggere il Post di ieri perchè quello di oggi è il suo naturale proseguimento.
 

Siamo molto fiduciosi e confidenti dell’intelligenza, della sensibilità, dell’attenzione e della professionalità di tanti lettori (anche ex colleghi) che seguono Bloggorai da quasi 5 anni (cinque). Vorremmo fare una lunga premessa e introduzione al tema di oggi ma, proprio per il rispetto che abbiamo nei loro confronti, ci limitiamo solo a riportare la trascrizione integrale e fedele del “pezzo” di apertura del Tg1 di ieri, domenica 20, alle 13.30.

Giudicate voi:

Una bomba russa avrebbe centrato un istituto artistico stamane 400 sfollati che vi avevano trovato rifugio sarebbero sotto le macerie dopo due settimane di assedio l'ultima tragedia di Mariupol viene comunicata dal Consiglio Municipale su Telegram ma non ci sono confermele informazioni si confondono tra le nebbie di guerra nella città portuale sul mar d'Azov che oramai è un cumulo di macerie. Nessuna notizia delle mille o forse 1300 persone che pare fossero rifugiate nei sotterranei del teatro comunale distrutto mercoledì. Di certo truppe russe di mercenari sono entrati in città. Si combatte casa per casa. Il centro storico è un campo di battaglia. Come dimostrerebbero queste immagini postate dal Battaglione Azov, la milizia ultranazionalista che qui combatte per Kiev . Dopo aerei, artiglieria carri armati gli occupanti russi stanno distruggendo la città con armi pesanti di navi di guerra comunica poco fa proprio il Battaglione Azov su Telegram. Crimini di guerra  di guerra dice presidente Zalewsky “un terrore che verrà ricordato nei secoli”. Mentre autorità locali accusano Mosca di deportazioni: anziani donne bambini prelevati direttamente da rifugio e scantinati e portati in Russia senza documenti non si sa bene dove. Notizie agghiaccianti tutte da confermare”.

In neretto tutte le parole/frasi meritevoli di attenzione. Poniamo interrogativi: questo testo è giusificabile, comprensibile, per come si dovrebbe fare giornalismo, di come si esercita la professione? Questo modo di fare informazione del Servizio Pubblico risponde  a quanto previsto dal Contratto di Servizio? Citiamo inoltre il Testo unico dei Doveri del giornalista (In vigore dal 1° gennaio 2021 e raccoglie riunifica tutti i testi precedenti) laddove si legge all’art.1 “…è loro obbligo inderogabile il rispetto della verità sostanziale dei fatti …” poi all’art. 9 “…a) rettifica, anche in assenza di specifica richiesta, con tempestività e appropriato rilievo, le informazioni che dopo la loro diffusione si siano rivelate inesatte o errate … controlla le informazioni ottenute per accertarne l’attendibilità”.

È sempre tutto molto semplice: basta rispettare le regole fondamentali. In questo caso, per quanto è stato riportato prima, lasciamo al giudizio dei lettori se quel testo risponde al rispetto della deontologia professionale che dovrebbe ispirare chiunque esercita l’attività giornalistica, e con rilievo doppio, per coloro che lo fanno presso il Servizio Pubblico, la Rai.

Buon senso, oltre che le norme, impongono che se non ci sono notizie non si scrive e, qualora vengono usati i condizionali in quel modo, almeno la decenza di premettere che non c’è nulla di certo e che ciò che si sta per dire per buona parte è frutto di interpretazioni arbitrarie. Ma c’è un aspetto di particolare gravità che deve essere evidenziato: nel pezzo del Tg1 si cita ben due volte il famigerato Battaglione Azov dalla cui "fonte" si trae "dimostrazione". Di chi si tratta? Chi sono queste “fonti”??? La migliore risposta la troviamo sul sito di RaiNews.it: “…Il Battaglione Azov è uno di questi. È composto per la maggior parte da volontari, provenienti da partiti e movimenti politici legati all'estrema destra ucraina e integrati da volontari d'ispirazione nazifascista e neonazista provenienti anche da diversi paesi europei” vedi testo integrale su:

https://www.rainews.it/video/2022/03/cosa--il-battaglione-azov--bf112004-3891-4846-8079-133eadc0fb95.html

Mettere poi in relazione diretta tra loro le informazioni fornite dal Battaglione Azov e le dichiarazioni del Presidente Ucraino  non giova certo a rafforzare la sua sua credibilità e quella dei suoi ministri. Se tanto mi da tanto, se queste sono le loro "fonti" come credere a quanto sostengono?

La lettura logica del testo del TG1 non lascia margini a dubbi: “ … non ci sono conferme … nessuna notizia … che pare … notizie agghiaccianti tutte da confermare”. Se non hai notizie e se non le hai confermate prima, non dare “notizie agghiaccianti”. Se non hai uno straccio di prova, una verifica, diretta o indiretta, un testimone che ci mette la faccia, magari pure coperto dal diritto/dovere di tutela della fonte, la notizia non la riferisci. Ma la sintesi è ancora più semplice: quale sarebbe la “notizia” che non sia solo quella riferita da una parte in causa (il Battaglione Azov, regolarmente inquadrato nelle forze armate Ucraine) ??? risposta semplice: la notizia non c’è … il servizio è una “non notizia”. Però è sufficiente a tenere sempre alta la tensione, l’allarme, la preoccupazione.

Abbiamo la forte sensazione e il timore che questo sia diventato un “modello” di informazione “pubblica che si sta diffondendo nei Tg e Gr Rai dove la formula “…si citano fonti che non precisano …” (Gr1 di questa mattina) viene usata sempre più spesso. Anche di fronte a temi di particolare gravità, insopportabili e inaccettabili che meritano la massima attenzione.

Questo è il giornalismo del Servizio Pubblico? Questo il Tg1 che cresce negli ascolti? In apertura vi abbiamo proposto il passaggio fondamentale del Contratto di Servizio Rai sugli obblighi del Servizio Pubblico sull’informazione: a vostro giudizio sono stati violati? Ai lettori le ardue risposte.

bloggorai@gmail.com


note a margine:

Contratto di Servizio 2018-2022 - Articolo 6 - Informazione

1. La Rai è tenuta ad improntare la propria offerta informativa ai canoni di equilibrio, pluralismo, completezza, obiettività, imparzialità, indipendenza e apertura alle diverse formazioni politiche e sociali, e a garantire un rigoroso rispetto della deontologia professionale da parte dei giornalisti e degli operatori del servizio pubblico, i quali sono tenuti a coniugare il principio di libertà con quello di responsabilità, nel rispetto della dignità della persona, e ad assicurare un contraddittorio adeguato, effettivo e leale.

La Rai proprio come la BBC (nessuna notizia da Mosca):

"We have considered the implications of the new legislation alongside the urgent need to report from inside Russia. After careful deliberation we have decided to resume English language reporting from Russia this evening (Tuesday 8 March), after it was temporarily suspended at the end of last week. We will tell this crucial part of the story independently and impartially, adhering to the BBC’s strict editorial standards. The safety of our staff in Russia remains our number one priority.”

 

 

1 commento:

  1. Difficile commentare o decidere in qualsiasi senso.
    Però le notizie sono state date con tutte le avvertenze sui limiti della loro affidabilità.
    L' unico antidoto pragmaticamente possibile ? Dare le notizie acquisiter nel "senso contrario",con le stesse modalità e avvertimenti.

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