venerdì 4 marzo 2022

La guerra in Italia che la Rai NON racconta


Prima di iniziare a leggere il Post di oggi vi suggeriamo anzitutto la lettura attenta di un documento di grandissimo interesse a cura del Servizio Studi della Camera dei Deputati - Dip. Affari Esteri, datato 24 febbraio 2022, lo stesso giorno dell'inizio della guerra. Da leggere con calma e attentamente, muniti di evidenziatore. Questo il link:

http://documenti.camera.it/leg18/dossier/pdf/ES0383.pdf?_1645797199990

Inoltre, suggeriamo vivamente di leggere il testo dell'intervento di Henry Kissinger sul Washington Post del 5 marzo 2014, ascoltare l'intervento di Luciano Canfora su La 7, di leggere l'articolo di Barbara Spinelli sul Fatto e quello di ieri di Domenico Quirico su La Stampa con il titolo "Con le armi consegnate a Kiev siamo già in guerra con Mosca" e quello di oggi sul Corriere a firma di Antonio Scurati con il titolo "La Tv e gli inganni della guerra".

Un fatto, una vicenda, un avvenimento vengono descritti in due livelli congiunti tra loro: il primo è la notizia immediata, anche brevissima, il secondo è la comprensione di quanto avvenuto (chi, dove, come, quando e perché) e richiede tempo, analisi, confronti e ricerca di dati. Inoltre, come spesso succede, alcuni fenomeni si comprendono più per quanto non si vede che per quanto è possibile sapere. Questo Blog si occupa di Rai e intorno ad essa, al suo futuro, che si connettono tutte le riflessioni che proponiamo. 

Quando nei giorni scorsi abbiamo cercato di fare un piccolo sondaggio sul tema "Rai e informazione di guerra" in alcuni  casi abbiamo avvertito forte e chiaro un segnale di reticenza ("ci sto pensando" .. "sto seguendo altro ...). In altri invece c'è il tentativo (comprensibile) di fare una difesa d'ufficio dell'Azienda che sostanzialmente si fondava solo su un concetto: la Rai c'è, i numeri lo confermano per il tempo dedicato, per le persone impegnate e per gli ascolti ottenuti. Punto. 

Pochi invece hanno cercato di capire, di sapere "cosa" veniva trasmesso, come si spiegavano i fatti, i precedenti e i possibili sviluppi. Dobbiamo constatare che la Rai in video riporta tante notizie dai tanti inviati ma non spiega, non aiuta la comprensione, non fornisce elementi di riflessione, non approfondisce: sembra solo vittima della video bulimia della direttora del Tg1 con il suo cellulare in mano e dell'assenza totale del "nuovo genere approfondimento" diretto da Mario Orfeo che non si sa ben cosa possa approfondire oltre più di quanto fa Bruno Vespa quando è ora di andare a a dormire. Dalle 21,30 alle 23.30 circa la guerra sulle tre reti Rai ieri sera era "sospesa", si prendeva un momento di pausa, i telespettatori si riprendevano dopo una faticosa giornata di News.

Proviamo a porre qualche domanda che non si sente porre sugli schermi del Servizio Pubblico per "misurare" come la Rai sta raccontando la guerra.

Putin è un pericoloso dittatore? Certamente si. Quando lo è diventato? Come e perché? Lui e i suoi ministri sono semplicemente spericolati quanto improvvidi avventurieri guerrafondai e tutti gli altri pacifisti incalliti e abili strateghi?  Forse anche no.

Come si può fermare Putin? Con una guerra totale (nucleare) che coinvolge anche l'Italia? Si possono inviare soldati italiani sul fronte di guerra per aiutare a fermare gli invasori russi? Mandiamo i Bersaglieri ad attaccare il Cremlino?

Era necessario fornire armi? Certamente no. La Legge 185 del '90 lo vieta espressamente.

La guerra in Ucraina era evitabile? Certamente si. Perché non è avvenuto?

Perché non si spiega in modo chiaro e convincente perché i due accordi di Minsk del 2014 non sono stati rispettati? E' solo colpa di Putin?

L'invasione (illegittima) dell'Ucraina è paragonabile ad altre invasioni (illegittime)? Si.

Si può giungere ad un accordo? Certamente si e un accordo è tale se tutte le parti in causa "cedono" parte delle loro ragioni. Perché non è stato fatto prima? 

Che relazione c'è tra la strategia militare della Nato e quella Europea? Sono distinte o congiunte? Hanno interessi convergenti o divergenti?

Interrompere le relazioni sportive, culturali, artistiche e scientifiche con i russi è una mossa giusta? Impedire agli atleti paraolimpici di partecipare ai Giochi è cosa giusta? NO!!! Ritenere che dibattere su  Dostoevskij sia "inopportuno" è cosa giusta? NO!!!

Come verranno distribuiti i profughi dall'Ucraina in Europa? Con quali fondi e modalità verranno accolti? Perché ora i falchi polacchi e ungheresi (ultranazionalisti e sovranisti) sono diventati improvvisamente colombe e pionieri della Croce Rossa?

Come si pensa di fronteggiare le drammatiche ricadute relative all'aumento generalizzato dei prezzi a carico delle famiglie italiane? 

Come si pensa di sostenere il crollo dell'import/export Italia e Russia (valore totale circa 20 mld per 300 imprese che hanno esportato per 7mld di Euro nel 2021)?

Infine, quando si dibatte di amici o nemici della democrazia e delle libertà occidentali, come si possono classificare personaggi come il polacco Andrzej Duda, l'ungherese Viktor Orbán, il turco Recep Tayyip Erdoğan o l'egiziano Abdel Fattah al-Sisi al quale vendiamo 4 mld di Euro in armamenti? 

bloggorai@gmail.com

 

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