domenica 6 marzo 2022

Il racconto della Guerra: i furbetti di ieri e gli smemorati di domani

 


Primum vivere, deinde philosophari. 

Proviamo a tradurre così: anzitutto fermiamo i combattimenti, interrompiamo il tuono delle bombe e il crepitare delle mitragliatrici, basta morti e feriti e vittime innocenti, subito la tregua e subito si inizi a trattare la pace. È un percorso difficile ma inderogabile perché la sola alternativa contraria è il proseguimento e l’inasprimento della guerra fin oltre la soglia dell’immaginabile. O no? Ci sembra ragionevole … o no? Dunque, ogni iniziativa, quale che sia, complicata che possa essere e che possa andare in questa direzione dovrebbe essere benvenuta, sostenuta e divulgata con la maggior forza possibile … o no?

Ci viene in mente un drammatico paragone con il Covid. Tutti sapevano (l’OMS ha dato specifiche indicazioni da oltre 15 anni) che poteva scatenarsi una pandemia a tal punto da richiedere che ogni paese aderente si dovesse dotare un dettagliato e aggiornato Piano Pandemico Nazionale. Allo stesso modo, tutti sapevano (ben che vada dalla Conferenza di Monaco del 2007 e poi dal fallimento degli accordi di Minsk 1 e 2) che la situazione in Ucraina era destinata a diventare una polveriera come pure tutti ben sapevano dalle settimane precedenti che i russi stavano per attaccare Kiev (gli USA lo hanno detto in tutti i modi, precisando pure l’ora dell’attacco. In entrambe i casi non è stato fatto pressoché nulla per impedirlo: l’Italia NON aveva un Piano pandemico vecchio e gli ucraini quasi non ci credevano mentre le nostre cancellerie esitavano balbettanti (alcune in verità, qualcuno ci ha provato vedi Macron).

Dunque, il tema del giorno sono (e dovranno essere) le trattative. 

Premessa d’obbligo: oltre a Tg e Gr ci sono tre testate Rai (Televideo, RaiNews24 e Rainews.it) che raccolgono circa 300 giornalisti (trecento) con un budget complessivo di oltre 250 mln di euro. Con tali risorse potrebbe essere una testata giornalistica di dimensioni globali e invece la somma delle tre testate, bene che vada, raccoglie numeri da emittente della parrocchietta (ieri sera, in prime time, Rainews24 ha fatto 91 mila telespettatori con lo 0,41% di share).

Bene. Vediamo cosa è successo ieri tardo pomeriggio. Alle 19.43 su Televideo si legge che “Il Premier italiano Naftali Bennet si trova a Mosca per colloqui con il presidente russo Vladimir Putin …”. Appare come una notizia da prima pagina … è la sola notizia importante alla conclusione della giornata perché è la sola che apre scenari di soluzione, di interruzione dei combattimenti, di speranza, di possibilità di una tregua. Bene, a parte l’errore (..il Premier Italiano …) che ci può stare .. può succedere a tutti anche in queste circostanze drammatiche, due elementi appaiono subito all’evidenza: 

1) per la Rai questa notizia non è da apertura del Tg1 delle 20 e viene relegata in secondo piano, dopo oltre 20 minuti; 

2) in verità l’errore cela una evidente realtà che si fatica ad ammettere cioè che il nostro Paese, l’Italia è alla finestra del panorama diplomatico internazionale. Semplicemente non c’è, non viene invitata ai tavoli che decidono e contano (vedi cena organizzata dai francesi il 28 febbraio, leggi la ricostruzione del “collegamento video” con Draghi saltato per “motivi tecnici”) ed è ben lontana da ogni centro decisionale.

Il solo ruolo che in modo confuso (errato) nonché segreto che gli viene assegnato ed accettato è quello di fornitore di armi che non si sa bene a chi sono destinate (ai civili, ai militari?), quali sono, quanto costano, come verranno portate in Ucraina senza spiegare a nessuno perché questa iniziativa (secretata!!!) supera il dettato costituzionale all’art. 11 e la Legge 185 del 1990 che vieta esplicitamente la cessione di armi a paesi belligeranti. E perché poi, visto che anche il nostro Governo era informato del precipitare della crisi, non le ha inviate prima. Era comunque un grave errore politico e diplomatico, però avrebbe pure potuto avere un senso di “deterrenza”. Il PD balbetta con l’elmetto in testa e il M5S traballa mentre chiede “chiarezza” e i corifei del “fare qualcosa per aiutare il popolo ucraino” hanno in mente solo armare fucili, pistole e missili e, se potessero, invierebbero i bersaglieri sulla Piazza Rossa e magari pure un missiletto atomico sul Cremlino. 

Dunque, la notizia che inchioda la nostra diplomazia al davanzale della storia non merita adeguata diffusione quanta invece ne ha meritata quella del viaggio del nostro Ministro degli esteri Di Maio che si è recato in Qatar a comprare gas. È andato ieri? Non ci poteva andare prima che scoppiasse la guerra? Non si poteva pensare per tempo ad adeguare il nostro Paese con rifornimenti energetici diversificati e non dipendenti dal gas russo per il 41%?

È del tutto ragionevole supporre che se ieri si è mosso il premier israeliano Bennet lo abbia fatto in accordo o in sintonia con il suo più forte alleato USA. Potrebbe pure far supporre che abbia agito per interposta persona (Biden). Dunque, si apre uno scenario del tutto meritevole di ampio supporto mediatico (Mentana ieri sera ha posto la notizia in apertura del Tg e l’ha definita come la migliore degli ultimi giorni). Per il Tg1 forse invece non è stato così.

Ma, evidentemente il tema “trattativa” è ostico da affrontare in televisione e da proporre ai telespettatori, richiede conoscenze e competenze, ben che vada necessita di aver dato un occhio, così per dire, per lo meno al testo dell’ultimo accordo di Minsk 2014 e magari chiedersi pure perché non ha funzionato, così magari con l’occasione se ne può fare uno migliore. Cosa si chiede alla Rai, all’informazione del Servizio Pubblico oltre che rimandare continuamente le stesse immagini di civili in fuga o riparati nei rifugi?? Almeno la possibilità di fornire strumenti di comprensione, analisi, di accesso alla documentazione dove si possa formare una opinione di quanto sta avvenendo. Provate ad andare sul sito di Rainews.it e nella stringa di ricerca (quella con la lente) digitate “accordi di Minsk” oppure “trattative Ucraina” e fateci sapere se trovate qualcosa di interessante. Avete mai visto un rullo scorrere sotto le immagini dei tre Tg con sopra scritto qualcosa del genere “Tutte le notizie in presa diretta, gli approfondimenti, i documenti utili a comprendere i fatti e gli avvenimenti li trovate sul sito Rainews.it”??? Se mai ci fosse sfuggito, fateci sapere.  

Sempre a proposito di “trattative” le notizie di ieri sono state di particolare interesse. La prima ha riguardato uno dei negoziatori ucraini del primo incontro che sarebbe stato “giustiziato” dai servizi segreti di Kiev perché ritenuto una spia al solo dei russi. Ma se ne sono accorti solo ora, dopo il terzo incontro, mentre la guerra infuria? Qualcosa di strano e pericoloso è avvenuto. È lecito porre dubbi su come funzionano le cose anche tra gli ucraini o no?

Altra notizia riguarda il tema dei corridoi umanitari. Chi trae vantaggio dal loro mancato svolgimento? Che Putin sia un aggressore ingiustificabile è sempre fuori di dubbio ma che sia totalmente fuori di testa appare difficile da sostenere. Si può porre il dubbio che non solo i russi hanno qualche responsabilità per quanto avvenuto ieri o no? 

Un accenno al tema "sanzioni" sul quale poi ci sarebbe da scrivere un capitolo di enciclopedia. Sono in corso i giochi paralimpici in Cina e sono stati esclusi gli atleti russi. È come dire che  un atleta in carrozzina russo è parte di “una sanzione” anche se con Putin e la sua politica non c’entra nulla. Meglio non parlarne… la vergogna sarebbe troppa. 

Purtroppo la guerra fa tante vittime ma la parte del corpo che maggiormente viene ferita sembra essere il cervello. Come leggere infatti la notizia che vi abbiamo riferito ieri mattina su gatti russi esclusi dal concorso felino internazionale? Chissà cosa potrà significare “miao” in cirillico… una minaccia alla NATO? La migliore però viene dalla Francia: “Il Museo Grévin di Parigi, che espone un paio di centinaia di manichini di cera di personalità del mondo dello spettacolo, delle arti e della politica, ha deciso di ritirare la statua del presidente russo Vladimir Putin. «Per la prima volta nella storia del museo Grévin, abbiamo deciso di rimuovere un personaggio legato a elementi storici che stanno accadendo proprio adesso» ha dichiarato Yves Delhommeau, direttore generale della struttura parigina”. Ogni paese ha quello che si merita.

Curiosità finale: chiunque vede i video della guerra in corso avrà notato certamente che quando ci sono immagini militari, di carri armati o blindati, sono in prevalenza russi (si vede dai famosi segni di riconoscimento che siano la Z o un triangolo bianco). Stranezze della guerra televisiva.

bloggorai@gmail.com


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