mercoledì 30 marzo 2022

La grande Bufala di Rai Way e il breve Cap.4: la Vergogna

Foto di Antony Trivet da Pixabay

Oggi non ci sono argomenti interessanti sulla Rai e non si sa mai se è una buona notizia o meno. Sappiamo però che c’è tanto lavoro sotto traccia che molti ritengono giusto tenere ben nascosto. Si lavora sul Piano Industriale, fermo ancora alle bozze di cui vi abbiamo scritto. Si lavora al nuovo Contratto di Servizio che ne dovrebbe essere la traccia prioritaria. Si lavora poi a tracciare il percorso di quella che abbiamo ritenuto la “grande bufala” di Rai Way. Una bufala controversa  e dai disegni oscuri: nessuno ha capito bene se e quando il DPCM che autorizza la cessione della quota di maggioranza di Rai Way potrà produrre i suoi effetti e, qualora fosse, da che parte potranno emergere gli interessi della Rai, ovvero quelli di prevalente interesse pubblico rispetto a quelli di interesse privato. 
Giacchè, per quanto è noto e dato sapere, di questo si tratta: in mancanza totale di una visione e di un progetto, quale che sia, l’operazione Rai Way si sta presentando sempre più come una banale e rozza operazione di bassa cucina finanziaria e di industriale si vede ben poco. Da tenere sempre bene a mente le pietre d’inciampo del DPCM: la governance e il meccanismo di validazione previsto dall’art.2. In particolare, esattamente la governance della futura società delle torri sarà il Vietnam della Rai: chi comanderà, chi tutelerà gli interessi del Servizio Pubblico, chi deciderà le scelte strategiche che si dovranno compiere? Saranno sufficienti i patti “parasociali” a mettere sotto tutela gli interesse pubblici rispetto a quelli privati i quali non parteciperanno alla Società solo per fare beneficienza ai bambini poveri (vedi recente lettera dei Fondi a Draghi dove sollecitano l’operazione … ne hanno buon motivo).

Intanto però, si è proceduto celermente a mettere a punto un tassello importante: la sostituzione di Pasciucco e Ciccotti dal Cda di Rai Way necessaria a predisporre un nuovo Cda ad immagine e somiglianza della “nuova era” della Società quotata di Via Teulada. Da riportare che il consigliere Riccardo Laganà non ha partcipato al voto perchè " ... mancano elementi chiari e trasparenti sull'intera operazione e gli impatti che potrà avere su Rai...".

Le nuove persone nominate, pure molto stimate ed apprezzate in Azienda, di questo settore specifico non sembrano avere particolare esperienza, competenza e conoscenza. Vi abbiamo riportato un parere di una nostra fonte: “… Ciccotti, in particolare, era fuori dal progetto della nuova Rai Way…”. Si può bene capire e sapere. Già, ma allora come e in che termini questo “progetto Rai Way” si colloca all’interno del più vasto “progetto” del Servizio Pubblico su questo argomento e chi lo governerà? Attenzione ad un passaggio: nei giorni scorsi, esattamente il 29, era prevista l’audizione dei vertici di Rai Way in Vigilanza RAI e proprio a seguito delle dimissioni di Pasciucco e Ciccotti l’incontro è stato disdetto senza fissare una nuova data. È ragionevole presumere che sarà difficile che possa avvenire prima del 27 aprile, data di convocazione dell’Assemblea degli azionisti di Rai Way. Essendo la Vigilanza uno dei quattro organi previsti per validare il “procedimento” (insieme ad AgCom Consob e Antitrust) si può bene immaginare in quale pantano ci si potrà perdere nei mesi a venire.   

In questa storia si avverte il silenzio assordante di tutti i soggetti che dovrebbero essere coinvolti e interessati e, tra questi, la Politica. Dopo lo “stupore” espresso in Vigilanza la settimana scorsa quando è intervenuto Giorgetti, nel merito della questione tutti zitti. Da riportare che il consigliere Riccardo Laganà non ha partcipato al voto perchè " ... mancano elementi chiari e trasparenti sull'intera operazione e gi impatti che potrà avere su Rai...". Per il resto, quasi nessuno ha aperto bocca, a parte il solito Anzaldi che ha sollecitato l’audizione di Ciccotti… figurati!!! Si può comprendere: i commissari dovranno studiare attentamente prima, la materia è troppo vasta e complicata anche perché si intreccia fatalmente con l’altra della rete unica che già di suo è assai complessa e non a caso dopo anni sia ancora nel cassetto delle buone intenzioni.

Oggi terminiamo sommariamente la riflessione sul quarto termine che vi abbiamo proposto, la vergogna. Il tema è assai complesso e lo è a tal punto che giocoforza ci dobbiamo limitare solo a ricordare la sua drammatica attualità. La parola è balzata agli onori della cronaca contemporanea nei giorni scorsi quando il Papa l’ha riesumata da un vecchio cassetto di famiglia dove, da tempo, giaceva impolverata e inutilizzata. “Io mi sono vergognato quando ho letto che un gruppo di Stati si sono compromessi a spendere il due per cento, credo, o il due per mille del Pil nell’acquisto di armi, come risposta a questo che sta [succedendo] adesso … la pazzia, eh?”. Il Papa ha toccato un nervo scoperto della nostra coscienza collettiva e la vergogna è il sentimento, o meglio l’emozione, che meglio lo rappresenta. Grosso modo, a spanne, si può affermare che la vergogna interessa l’ambito collettivo e il senso di colpa quello privato, intimo. La vergogna, a differenza del senso di colpa che pure è un potente motore dell’anima e delle azioni umane, viene considerata spesso come un’emozione sociale, riferita al sistema di valori morali (art. 11 della Costituzione ... L'Italia ripudia la guerra etc.) verso i quali si nutre sacrale timore e la cui violazione, genera, appunto vergogna. La vergogna ci porta direttamente nel cuore della morale, delle “mores” ovvero regole, alle quali gli individui si dovrebbero attenere nel rispetto della convivenza nella collettività alla quale appartengono.

Abbiamo il fondato motivo di ritenere che buona parte degli italiani la pensa come lui: vedi l’ultimo sondaggio di SWG per il Tg di La7 dei giorni scorsi dove emerge chiaro e forte che il 54% degli intervistati NON è d’accordo sull’aumento delle spese per armamenti. 



Il problema è che molti, al Governo, fanno finta di non saperlo e il Tg1 se ne guarda bene dal farlo sapere.

bloggorai@gmail.com

 


1 commento:

  1. Caro Patrizio la permanenza di Raiway nel Gruppo e la sua quotazione ha determinato un pesante impatto economico finanziario oltre a rappresentare un non sense strategico .... leggi i bilanci lo capisce anche un bambino

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