venerdì 11 marzo 2022

La lunga notte dentro la Rai

Foto di Bessi da Pixabay


Spegnete la luce, chiudete la porta e ... gettate la chiave. Su viale Mazzini lentamente, progressivamente e inesorabilmente sta calando la notte. Sarà la lunga notte della pigrizia e del timore di chi non parla, di chi tace un pò vittima e un pò carnefice oppure, ben che vada, complice. Sarà la lunga notte della mancanza di soldi. Sarà la lunga notte dell’assenza di idee o progetti. Sarà la lunga notte dove si cercherà di sopravvivere, di tirare a Campari con due noccioline e una patatina. Sarà la lunga notte dove la sola notizia che ha avuto rilievo e attenzione nei giorni scorsi è stata il rinnovo di Amadeus a Sanremo per i prossimi cinque anni. Sarà la lunga notte dove si faranno i conti di quanto valgono i gioielli di famiglia per poi essere portati al Banco dei Pegni. Sarà la lunga notte dove si spera solo che possa finire presto, almeno pareggiando le ore di veglia con quelle di sonno (la dottrina dell’Uomo Fuortes al comando). Sarà la lunga notte dove qualcuno cercherà di fare rumore (il Governo e buona parte dei partiti che lo sostengono) solo per dirti che non ci sarà un domani radioso nel bel mondo dell’audiovisivo del prossimo secolo ma solo un piccolo recinto di sopravvivenza per i volenterosi affezionati a quel poco che la Rai sarà in grado di proporre, ovvero quel che resta di Montalbano fintanto che non si autodistruggerà al suo interno.

In tutto questo buio, anche Bloggorai dovrà accendere una candela, un moccoletto ad olio lampante, per sopravvivere a questa lunga notte, per cercare di capire qualcosa, almeno fin quando sarà utile e possibile.

bloggorai@gmail.com

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