martedì 15 marzo 2022

Sogno o son desto?

Foto di Anemone123 da Pixabay

Dobbiamo ammettere che spesso, su alcuni grani temi, ci troviamo dalla parte della minoranza. Questa volta festeggiamo invece di trovarci dalla parte giusta: l’invio di armi in Ucraina fatta dal nostro Paese è un errore colossale mentre riteniamo che la trattativa per la pace subito sia la sola strada percorribile. 

Per quanto possano valere, questa opinione la confermano quasi tutti i sondaggi che abbiamo letto: IPSOS “L’opinione pubblica è fortemente contraria all’intervento militare italiano”, SWG “disaccordo invio armi in Ucraina al 44%”, Noto per Porta a Porta “Colpire la Russia economicamente ma non militarmente… il 72% si dice contrario ad un intervento militare del nostro Paese in Ucraina”, Istituto Ixe “…per il 58% ricercare una soluzione diplomatica”, Demopolis “ …favorevoli all’invio di armi in Ucraina solo il 10%” e così via. Ci chiediamo se mai i “pacifisti da combattimento” ovvero quelli che sarebbero disposti a rischiare una guerra Atomica per l’Ucraina ne tengono conto.

Oggi segnaliamo in breve due notizie: ieri il Giudice del tribunale civile di Roma ha condannato l’AD Rai per comportamento antisindacale a proposito di quanto avvenuto con il taglio dell’edizione notturna della TgR. In soldoni, il dispositivo della sentenza smentisce la ricostruzione fatta da Fuortes e conferma il suo simpatico approccio “dialogante e propositivo”, peraltro già noto alle cronache con la sua precedente esperienza al Teatro dell’opera di Roma, alla Marchese del Grillo. Ma la questione in sé può anche essere marginale: il vero solo ed unico problema è che questo vertice, questo AD, non ha un progetto sull’informazione RAI per tutto il suo perimetro. Non ha uno straccio di idea e procede a pizzichi e bocconi mentre è capace solo di gioire per il restyling dello studio di RaiNews24 che, ricordiamo sempre, ottiene ascolti da prefisso telefonico con costi superiori ai 200 mln.  Ora l'Azienda si riserva di ricorrere alla sentenza ... già ... non gli basta una botta sola ... me spera un'altra. 

La seconda notizia riguarda Rai Way: questa sera era prevista l’Audizione del Ministro Giorgetti in Vigilanza a proposito del DPCM con il quale si autorizza la cessione di una parte della quotata di Via Teulada. Si tratta di un semplice e banale rinvio ma espone il fianco alla riflessione sulla fragilità intrinseca del provvedimento. Ricordiamo che si prevede (art. 2) che “Il perfezionamento delle operazioni di cui all’art. 1 è condizionato all’ottenimento delle necessarie autorizzazioni da parte delle Autorità di Garanzia e di Vigilanza…” cioè AgCom, Consob e appunto Commissione Parlamentare di Vigilanza RAI. Appare alquanto inedito e inusuale un meccanismo del genere che nel momento stesso in cui dispone la sua intenzione autorizzativa (peraltro facoltativa .. La Rai può… e NON deve) si prenota pure la sua “exit stratgy” qualora ci fossero vizi di forma al suo interno. Cosa significa infatti “provvedimento condizionato”? Ci sono in ballo tre soggetti e si deve prevedere l'autorizzazione con l'unanimità o la maggioranza tra loro? Inoltre, si tratta di soggetti con fonti di nomina e normative differente e quali tra questi potrà prevalere in caso di valutazione discorde tra loro? Nel frattempo, da Viale Mazzini nessuna notizia, tutti tacciono e quel poco che possiamo sapere è sul filo del fastidio e dell’imbarazzo.

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