martedì 5 marzo 2024

RAI: tutto tace, tutti tacciono

 


Fumo, aria al vento, parole in libera uscita. Come altro definirlo il nuovo Piano Industriale oltre che povero, come abbiamo già scritto. Questa mattina volevamo tornarci sopra, dopo aver visionato e studiato ancora una volta il documento in nostro possesso e dopo aver letto l’articolo di Italia Oggi con il titolo “Fremantle e Banijay, i Re della Tv” ma poi, tutto sommato, abbiamo ritenuto che non ne vale la pena.

Non ne vale la pena perché c’è qualcosa di oscuro e misterioso che si annida dietro tutto questo ed è la scomparsa del Contratto di Servizio che dopo quasi 6 mesi non si sa più nulla. il Contratto è la cornice, la premessa, costituisce le fondamenta del Piano Industriale (vedi foto). 


Se non c’è il primo non ci dovrebbe essere il secondo. Attenzione: il Piano ci sarebbe perché “bollinato” dalla Vigilanza lo scorso 3 ottobre con un parere obbligatorio ma non vincolante se non che sono intervenuti fatti e circostanze che potrebbero aver modificato in modo rilevante la sua sostanza.

A. era previsto che lo scorso 10 gennaio si doveva attuare la fase di transizione al DVB-T2 e questa data è stata spostata a non si sa quando (forse settembre, forse). Su questo tema l’unico punto certo è la dichiarazione di Stefano Ciccotti (CTO RAI) quando a settembre affermò in una lettera ufficiale al Ministero che si correva il rischio di perdere un numero indeterminato di telespettatori. Verosimile supporre che l’allarme è stato raccolto ed è stato poi appunto deciso di rinviare a dopo l’estate a causa degli importanti eventi sportivi in calendario. Dunque, l’allarme era giustificato? Ma se era giustificato per l’estate perché non dovrebbe esserlo per l’autunno o l’inverno? Tutto tace. Tutti tacciono.

B. l’articolo citato sopra si riferisce alle quote di produzione  esterna/interna RAI su intrattenimento e fiction. Sono tanti numeri e tanti soldi che, nel Piano Industriale, si vorrebbero ridurre a vantaggio delle risorse interne. Lodevoli intenzioni, ottimo obiettivo. Se non che, abbiamo letto, che qualcuno al Ministero del Made in Italy avrebbe “bocciato il limite agli appalti e produzioni esterne che il nuovo Contratto aveva previsto nel testo approvato in Vigilanza” (Il Fatto del 16 gennaio scorso). Anche altre parti sarebbero state modificate. E la Vigilanza non ha battuto ciglio? E il Cda non ha battuto ciglio? Il Ministero cambia le carte in tavola e nessuno obietta? Almeno per verificare se sia vero meno quanto scritto dal giornale. È vero o non è vero che ci sono state modifiche sostanziali al testo approvato in Vigilanza? Tutto tace, tutti tacciono.

C. parliamo di RAI Way: nel documento in nostro possesso si legge che la stima per la vendita della quota residua (dal 64 al 51%) è di 190 milioni. Sappiamo però che questa operazione nuda e cruda è duramente osteggiata dai “fondi” che invece spingono per la creazione del “polo delle torri” ritenuta invece assai più importante e vantaggiosa. Il Governo non è insensibile a questa ipotesi, anzi! allora come si può sostenere un Piano che vorrebbe poggiare su un pilastro tanto incero e confuso? Questi soldi sono teoricamente in cassaforte si o no?

Lasciamo perdere …

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