"Ogni persona che lascia questa terra è un utente di questa tv generalista ed una nuova persona che nasce invece non la vedrà mai": lo ha scritto molti anni addietro un autorevole studioso e analista del sistema dei media. Forse ha ragione.
Comunque, care lettrici e cari lettori, state sereni, tranquilli e rilassati: anche oggi e verosimilmente per i prossimi giorni gli argomenti che interessano la RAI potranno essere i droni di Vespa, l’eterna lotta tra Venier e De Filippi, l’annuncio di una feroce battaglia televisiva tra Don Matteo su RAIUno e L’Isola dei famosi su Canale 5. Il Nuovo che Avanza non si ferma mai !!!
Allora, ne approfittiamo per due proporre due riflessioni. La prima riguarda un pregevolissimo lavoro di una parlamentare, la Senatrice Sabrina Ricciardi del M5S, sul tema “Analisi comparativa DDL Riassetto del sistema radiotelevisivo e riforma della Governance Rai” con l’obiettivo di “Avviare una riforma del sistema pubblico radiotelevisivo e della sua governance improntata alla tutela dell’indipendenza ed autonomia di gestione a cui coniugare un effettivo pluralismo dei contenuti”.
Il documento prende in considerazione 4 DDL e PdL presentati nella precedente legislatura tra il 2019 e il 2020:
▪ DDL S.1415 - Di Nicola e altri (dicembre 2019) ▪ PDL C.2406 - Fornaro ed altri (febbraio 2020) ▪ PDL C.2723 - Orlando (ottobre 2020) ▪ DDL S.2011 - Fedeli e altri (novembre 2020).
La sintesi conclusiva è di particolare interesse: “Che tipo di azienda si vuole (modello)
e a quali figure affidare la predisposizione di tali operazioni, costituisce obiettivo primario rispetto
a qualunque ipotesi di modifica organizzativa o di riassetto della Governance”.
Il cuore di ogni dibattito è esattamente
il “modello” ovvero la “missione” di Servizio Pubblico che si vuole proporre/delineare,
la governance è solo un puro strumento della sua applicazione e non può essere
viceversa.
La seconda riflessione che proponiamo è la pubblicazione del 19° Rapporto sulla Comunicazione CENSIS sul tema “IL VERO E IL FALSO”. La prima parte del rapporto è dedicato alla dieta mediatica degli italiani: la tv tradizionale tiene la posizione, mentre si legge “… il forte rialzo della tv via internet (web tv e smart tv salgono al 56,1% di utenza, ovvero oltre la metà della popolazione, con un +3,3% in un anno) e il boom della mobile tv, che è passata dall’1,0% di spettatori nel 2007 al 33,6% di oggi (più di un terzo degli italiani)”; la radio fatica a reggere, la stampa diminuisce sempre più mentre i libri tengono e l’informazione online rimane stabile con tendenza a diminuire. I giovani (14- 29 anni) consolidano la loro presenza sulle piattaforme (prime tra tutte Whatsapp) e la spesa mediatica degli italiani cresce, in particolare verso l’acquisto di nuovi device (telefoni cellulari).
Interessante il capitolo sull’informazione: “Nel 2023 non
assistiamo solo ad un calo dell’utilizzo delle fonti d’informazione tradizionali
a favore di quelle digitali tout court, ma si è evidenziato un nuovo trend
dovuto all’ingresso, in certi casi dirompente, di alcuni social network nella
categoria delle fonti d’informazione, che ha determinato una diluizione
dell’utenza dei media digitali, andata anche a scapito di quelli più maturi. I
telegiornali, pur mantenendo la posizione di testa della graduatoria dei media
attraverso i quali gli italiani si informano, passano dal 51,2% al 48,3%
dell’utenza (con una perdita nell’ultimo anno di quasi 3 punti percentuali e il
10,8% in meno rispetto al 2019)” e “Dal focus sulle notizie preferite, si
confermano sul podio la politica nazionale con il 32,1% delle preferenze, le
notizie di life style, che raccolgono il 31,0% delle simpatie (+1,5%) e di sport,
con il 29,2% (+1,7%)”. Sintesi finale “Secondo il 68,3% degli utenti, con
l’Intelligenza Artificiale aumenteranno le notizie non verificabili e non
sapremo più distinguere il vero dal falso, con grandi rischi per le democrazie”.
Inquietante.
ps: dopo la smentita
della candidatura di Ruotolo oggi leggiamo che pure un altro nome sembra
sfilarsi dalla corsa per consigliere in quota PD: “L’ex ministra della
Cultura, Giovanna Melandri, sarà proposta nel consiglio di amministrazione del
gruppo francese del lusso Kering - che annovera marchi come
Gucci, Saint Laurent, etc etc etcetera…” (da Corriere.it). Auguri !!!
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