Fino a pochi giorni prima le fibrillazioni e le trattative sottobanco sia all’interno del Governo e sia nell’opposizione, lasciavano intendere che la scadenza europea fosse prevalente nell’indicare un possibile rinvio a settembre. Oggi, con il Media Freedom Act tra i piedi si doveva decidere: ora o forse mai più, il colpo di mano il Governo lo deve portare a casa subito. Domani è un altro giorno e con le nuove regole tutta l’impalcatura della nomina di Rossi al posto di Sergio avrebbe corso seri rischi di essere portata avanti.
Già, il cuore vero di questa storia è uno solo: la Meloni (e forse solo lei) vuole il suo uomo Rossi solo al comando come AD, tutto il resto è fuffa, ovvero complementi ai limiti dell’irrilevante. E già far passare inosservato questo principio è grave: il Governo non dovrebbe interferire nella scelta del nome di chi dovrà guidare l’Azienda, su questo tema grava un forte dubbio di costituzionalità. Quanto poi “pesano” i nomi dei consiglieri? Quanto “valgono “ i nomi dei direttori? La Legge 220 affida all’AD un potere straordinario: decide lui.
Quindi, riassumendo, grosso modo abbiamo le idee chiare sugli intendimenti di FdI, sappiamo i tentennamenti delle Lega e conosciamo i propositi e desiderata di FI. Sappiamo invece molto poco su cosa intendono fare PD, M5S e AVS. Questa mattina sul Manifesto compare una nota dove si legge che “..si sono espressi …” ma dove, quando e cosa avrebbero detto? Non è dato sapere. Per quanto Bloggorai segue attentamente con grande attenzione e meticolosità ogni giorno questo tema non ha mail letto nulla del genere. Anzi. abbiamo letto (pure stamattina) che il M5S vorrebbe ricandidate di Majo e che il PD ancora non ha trovato un suo nome dopo che Ruotolo si è sfilato, la Melandri si occuperà del “lusso francese” e di una certa Valerio di cui si sa che è amica della Schlein ed è digiuna di televisione. Ottimo.
Ribadiamo: non ci
interessano i nomi ma i criteri. Punto!!!
Ma ancora nessuno risponde ad una domande semplicissima: i partiti di opposizione vogliono ripercorrere la strada del passato come quando hanno fatto uscire i nomi dal cilindro oppure voglio cominciare ad adottare un meccanismo di selezione dei candidati utilizzando, già da ora, subito, i criteri indicati dal MFA??? Qualcosa non torna in questa fretta e somiglia a quando, settembre scorso, si è voluto dare una improvvisa e indebita accelerazione al Contratto di Servizio in Vigilanza … e sappiamo poi come è andata a finire: svanito. In questa circostanza, è solo la Meloni a voler forzare la mano oppure pensa di godere, in qualche modo e in qualche altra partita parallela, una sponda da altre parti? Chi altri si sta prestando a questo giochetto? Da tenere sempre a mente che in ballo non c’è solo l’AD ma anche la presidenza che deve passare il vaglio della Vigilanza. Anche quel nome fa parte del ”pacchetto” e deve giocoforza essere concordato per una semplice logica dei numeri (necessari i 2/3 dei parlamentari).
A noi cosa interessa, quali obiettivi ci poniamo almeno dal punto di vista tattico? Rompere il giocattolo e sostenere con forza l’applicazione del MFA, al costo di sostenere un rinvio della nomina del Cda fintanto possibile. Ne consegue che sarebbe auspicabile che PD, M5S e AVS possano dare forti e chiari segni di opposizione a questa manovra. Come? Magari anche con una ipotesi estrema: minacciando di non proporre propri nomi in Parlamento e lasciare che facciano tutto da soli. Oppure, adottando un procedimento aperto e trasparente di selezione dei propri candidati per dare un forte segnale di rottura con la Legge 220. C’è poi una terza via che potrebbe interessare chi è fuori dai partiti: candidarsi tutti, attendere che siano nominati “i predestinati” e un minuto dopo ricorrere al Giudice per chiedere un accesso agli atti per verificare i criteri di selezione. Il Giudice non potrebbe fare altro che rimettere gli atti all’istanza superiore: la Corte Costituzionale. Il caso Fuortes/Lissner insegna. Si può fare.
Forse, si “deve” fare qualcosa: per paradosso concordiamo con il Governo: ora o mai più. Se passa questo consiglio, con queste regole e con questi principi, la frittata è fatta ed poi hai voglia a rincorrere o ricorrere o proporre leggi di riforma della governance che nessuno mai degnerà di uno sguardo. Almeno fino al 2027.
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