Un’antica e nobile tradizione napoletana vuole che quando al bar un avventore vuole prendere un caffè succede che in realtà ne potrebbe pagare due: uno lo beve e l’altro rimane “sospeso” cioè a disposizione di chi non se lo può permettere. Il “caffè sospeso” è una metafora ideale per rappresentare la “RAI sospesa” in questo periodo. È tutta “sospesa”: il suo nuovo Contratto di Servizio è sparito, il suo conseguente Piano industriale è sospeso in aria, fragile come una piuma al vento, il canone è stato ridotto e indeterminato e, infine, il nuovo Cda non si sa se, quando e come potrà essere rinominato.
La RAI è “sospesa” anzitutto perché è sospesa la politica che la sottende. Tra pochi giorni si voterà in Basilicata ed è in sospeso il futuro del “campo largo” come pure sarà sospeso il tempo delle elezioni europee dal cui esito si potrebbero modificare gli equilibri parlamentari anche all'interno dello stesso Governo.
Questa settimana “sospesa”, come forse pure la prossima, ci dirà cosa potrebbe avvenire a partire dal rinnovo del Cda. Se è vero, come alcuni sostengono, che Camera e Senato sono pronti a pubblicare i bandi per le candidature dei nuovi consiglieri, significa semplicemente che il gioco è fatto, gli accordi sottobanco si sono chiusi e chi s’è visto s’visto e così rimarrà fino al 2027, quando si dovrà rinnovare la convenzione. Hai voglia poi a brontolare che “la politica governa la RAI” e “fuori i partiti da Viale Mazzini”. Hai voglia poi a chiedere l’applicazione del MFA sui criteri di trasparenza etc etc etcetera. Hai voglia poi a proporre leggi di riforma della governance. Se parte questo treno è verosimile che arriverà a destinazione senza fermate intermedie. Chi si prenderà la briga di sollevare un conflitto costituzionale contro la Legge 220 del 2015? Chi si prenderà la briga di chiedere l’immediata applicazione ovvero il recepimento della disposizione comunitaria MFA che, sia detto per inciso, richiede comunque una nuova legge in grado di superare la precedente? Se pure ci fosse (e non vediamo nessuno all’orizzonte) qualcuno che volesse imbarcarsi in una avventura del genere, sarebbe ben consapevole che i tempi sono lunghissimi, tanto da supporre ragionevolmente che si potrebbe scavallare il 2027 e, quel punto, … ciao ‘core!!!
Lo abbiamo scritto: c’è una ipotesi fantasiosa ma non impraticabile in grado di gettare sabbia negli ingranaggi. Candidiamoci tutti! Poi, i candidati che vedranno beatamente ignorata pura le semplice lettura del proprio CV, potranno presentare ricorso sulla modalità di selezione dei CV e ricorrere al Giudice ordinario per chiedere almeno l’applicazione dell’art. 700 CpC (…chi ha fondato motivo di temere che durante il tempo occorrente per far valere il suo diritto in via ordinaria, questo sia minacciato da un pregiudizio imminente e irreparabile, può chiedere con ricorso al giudice i provvedimenti d'urgenza, che appaiono, secondo le circostanze, più idonei ad assicurare provvisoriamente gli effetti della decisione sul merito…”).
Altro scenario sarebbe quello che vedrebbe congelarsi tutto fin dopo le Europee di giugno. Per questo però occorre attendere: le variabili in gioco sono tante e molto rilevanti.
bloggorai@gmail.com
ps: ieri è stata pubblicata la smentita di Sandro Ruotolo (PD) come possibile consigliere RAI.
E' stata smentita la persona ma non ancora il metodo.
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