Da dove iniziare questa settimana? Dai titoli di coda.
Titolo di coda n.1 – Elezioni regionali in Abruzzo: alle 22.45 di ieri sera inizia la lunga “maratona” Mentana su La7 e la RAI è totalmente assente. O meglio, totalmente non si può dire: il tema era proposto da RAI News24, cioè la testata dello 0,x% dove sono impegnati oltre 200 giornalisti. Potevano almeno mettere un rullo... un sottopancia. Cosa è successo? Che a La7 sono geni della comunicazione di interesse pubblico o a Viale Mazzini si sono addormentati presto? No, nulla di tutto questo e tutto molto semplice: ci scrive un nostro affezionato lettore “Il problema non è la RAI in quanto tale ma la politica che la vuole così. Il vecchio teorema della RAI come specchio del Paese è oggi particolarmente dimostrato. Appare evidente la relazione tra la qualità della “politica” e quella della RAI”. Un altro lettore ci scrive “Prova ad immaginare se la RAI avesse fatto uno speciale e poi, come successo, avesse vinto la destra … apriti cielo”.
Morale della favola: La7 occupa spesso e volentieri uno spazio sull’informazione sulle reti generaliste che la RAI lascia libero. Se un giorno (nel non lontano 2027) Urbano Cairo dovesse chiedere una parte di canone potrebbe avere qualche ragione. E perché lo lascia libero? Non abbiamo una risposta completa e conclusa ma tante piccole risposte e una tra queste, lo abbiamo pure scritto, l’abbiamo trovata nel nuovo Piano industriale. Di informazione se ne parla poco, appena solo laddove si propone “Il rafforzamento dell’offerta News e l’avvio di un tavolo di lavoro per studiare interventi d’ottimizzazione dell’offerta mirano ad aumentare ulteriormente la rilevanza RAI”. Già, questo “tavolo” “Team per l’evoluzione dell’offerta informativa” presieduto da Monica Maggioni dovrebbe concludere i suoi lavori entro il prossimo 31 marzo, ovvero tra pochi giorni. Geniale! E comunque, cosa prevede il Piano? Eccolo:
Titolo di coda n.2 – A Bloggorai tocca un compito ingrato: cercare di svelare le bufale che girano allegramente sul futuro della RAI. Una tra queste, molto in voga nei giorni scorsi e come verosimilmente altre saranno sempre più diffuse nelle prossime settimane, riguarda il calendario del rinnovo dei vertici. Come noto, il Cda è in scadenza e presto si dovrà pensare a mettere in moto la macchina per il suo rinnovo. Quando avrà inizio? Bisogna avere sotto mano tre calendari: quello imposto dal Codice Civile dove si regolano gli adempimenti obbligatori delle Società per Azioni, quello della Legge 220 del 2015 e infine forse quello più rilevante della politica. La somma dei tre calendari messi insieme porta tendenzialmente ad escludere che questo Cda possa andare a casa prima dell’estate e che quindi i palinsesti autunnali non potranno essere firmati dal nuovo AD, quale che esso sia. A supportare questa ipotesi giocano due fattori in combinato disposto tra “tecnica” e “politica”: le prossime elezioni europee dell’8 e 9 giugno. Dal punto di vista “tecnico” si dovrà necessariamente tener conto della chiusura delle Camere durante quel periodo e dal punto di vista “politico” dei risultati elettorali. Saranno quelli e solo quelli a determinare il futuro assetto della Rai e non altro. Se sarà Rossi o Sergio o un altro nome non lo decideranno le congetture e le bufale che girano in questi gironi ma solo i nuovi equilibri che si determineranno.
Titoletto di coda n. 3 - Ieri notte il film di Matteo Garrone “Io Capitano” non ha vinto nulla anche se avrebbe certamente meritato. Per chi, come il sottoscritto, si ferma a leggere i titoli di coda avrà notato una bizzarria: un certo Paolo Del Brocco figura tra i “produttori” nonostante sia solo il DG di RAI Cinema che invece è o dovrebbe essere il vero soggetto produttore (vedi Wikipedia). Già … i titoli di coda dicono tanto se non tutto.
Last minute !!! ci segnalano un titolo di coda particolarmente importante: guardate cosa ha scritto Televideo RAI
Ci sarebbe poi un “titolo di coda” del “campo largo” ovvero del “giardinetto di Viale Mazzini”. Ma per questo non c’è molto tempo per riflettere. Il film sta per finire (il Cda RAI) e qualcuno dovrà pur pensare a cosa scrivere nei titoli di coda e nel sommario del nuovo film che si andrà a vedere.
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