Ci rendiamo conto: spesso è un atteggiamento mentale eccessivo e le cose sono molto più semplici di quanto possano apparire. Ma, altrettanto spesso, le palesi semplicità celano occulte complessità. Allora, succede che, nel breve giro di pochi giorni, si palesano tre grandi temi che interessano la RAI: l’approvazione del Media Freedom Act al parlamento Europeo, l’avvio della procedura per il rinnovo del Cda con la pubblicazione del bando per le candidature e la ratifica del Contratto di Servizio in CdM avvenuta ieri (peraltro ancora non pubblicato).
Si tratta di una combinazione assolutamente casuale? Forse si
ma anche forse no, almeno per quanto riguarda i due secondi temi: rinnovo Cda e
Contratto di Servizio. E l’almeno poi si riferisce al MFA del quale era noto
tutto a tutti da tempo ed è sufficiente ricordare quanto espresso dal DG dell’ EBU,
Noel Curran, lo scorso 31 gennaio in Vigilanza RAI: “Con le nuove regole Ue
la Rai sarà fuorilegge”.
Ecco dove si
intravvede il trappolone e dove si legge l’insolita fretta a chiudere subito la
partita: applicare quanto disposto da Bruxelles rompe le uova del paniere sui
propositi della Meloni a voler imporre il suo uomo, Giampaolo Rossi, come
prossimo AD al posto di Roberto Sergio che è il cuore vero di tutta la partita. Però, come pure abbiamo scritto, questa
fretta si comprende solo se si riesce a leggere in filigrana cosa c’è dietro: una
manovra del genere richiede accordi multistrato perché da sola la Meloni non
può farcela: nel migliore dei casi deve negoziare la presidenza o con i suoi
alleati o con una parte dell’opposizione.
Da ricordare poi l’insolita
e indebita fretta che è stata posta a settembre quando si voleva chiudere il
Contratto seppure non c’era nessun obbligo da seguire e, nota poi di particolare
rilievo, che è stato del tutto disattesa la richiesta di farlo arrivare a scadenza
prima del rinnovo della Concessione prevista per il 2027 che, verosimilmente, a
questo punto, potrebbe subire una proroga in quanto il Contratto scade il 2028.
Torniamo ai soggetti
interessati e vediamoli uno alla volta. Nei giorni scorsi è stata strombazzata
una presunta telefonata, alle sette della sera, tra la Meloni e Salini: “RAI: l’accordo
è fatto!!!” hanno scritto solerti corifei. Ma su cosa si regge tale accordo non
è dato sapere se non piccolezze di bassa cucina tra la spartizione di un
direttore qui e un direttore lì. La posta in gioco à ben più alta e proprio per
questo ancora non si capisce perché Salvini possa concedere un vantaggio del
genere alla Meloni se non in cambio di adeguata ( e corposa) contropartita che
però nessuno conosce. E Berlusconi junior rimane a guardare e si “accontenterebbe”
della presidente Agnes benedetta da Gianni letta? Robetta, scarti di accorducci
sottobanco. Quindi? Torniamo ai tre temi di cui sopra: la fretta è determinata da
“ora o mai più” perché tutti consapevoli che prima o poi il dispositivo MFA
andrà in esecuzione e allora necessario mettere insicurezza Rossi oggi e poi si
vedrà. Il tempo scorre e spesso lentamente.
I conti non tornano
invece dalla parti dei “campi” più o meno larghi che dir si voglia. Nessuno,
per quanto si è potuto leggere e per quanto noi pure abbiamo potuto verificare,
è in grado di sapere cosa intendono fare
M5S, PD e AVS ora, oggi, subito per quanto riguarda la procedura di nomina dei
nuovi consiglieri. Abbiamo chiesto, sollecitato chiarimenti, posto dubbi:
silenzio, pesci in barile. Vogliono fare battaglia e opporsi ala prepotenza del
Governo o intendono arrendersi senza nemmeno aver combattuto? Il dubbio è
lecito.
Ne concludiamo che
questa insolita fretta, questa relativamente anomala coincidenza di fatti e
circostanze, si può leggere solo supponendo quanto abbiamo scritto: un grande
inciucio più inciuciato dei precedenti dove però no riusciamo a leggere completamente
chi inciucia con chi. Un acuto lettore ci fornisce una chiave suggestiva: “Non
inciuci, ma ciucchi e presuntuosi: chi ha letto per intero il nuovo Contratto o il MFA?”. Qualcuno, ci riferiscono, in una recente riunione della sezione PD RAI, ha sostenuto che "... bisogna aspettare gli Stati Generali". Stati che? con chi? quando? Amen.
Ps: per la cronaca, dei tre temi di cui sopra, sembra che
non interesse quasi nessuno: sulla stampa a malapena se ne sono accorti.
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