giovedì 19 gennaio 2023

Vigilanza Rai: grande il disordine sotto il cielo


Questo post non è stato scritto da un sofware di AI ma un software di AI potrebbe scrivere questo post. Sarebbe sufficiente inserire le parole chiave e porre domande in modo corretto per avere ragionevoli possibilità che il testo che ne scaturisce sia alquanto “attendibile” e aggiornato. Noi stiamo usando ChatGPT ma ce ne sono altri non meno interessanti. Allo stesso modo abbiamo sperimentato la variante “immagini”: abbiamo fornito un paio di parole chiave e chiesto di generare un’immagine e il risultato è quello che avete visto oggi e nei giorni scorsi. Sull’argomento è in  corso un vivacissimo dibattito al quale siamo molto interessati. Ve ne daremo conto.

Ieri, riflettendo sull'arresto di Messina Denaro, ci eravamo lasciati con il post che chiudeva così: “Da sempre, da quando inizia la storia delle organizzazioni criminali in Italia, si è posto il problema del rapporto con il potere politico e, da sempre, non si è mai sciolto il nodo gordiano”. Il solito acuto lettore ci ha corretto e aggiornato, anche a seguito delle dichiarazioni del Ministro della Giustizia Carlo Nordio, con una frase lapidaria: “Non si tratta di nodo gordiano ma di godo nordiano. Amen.

Bene, abbiamo scritto spesso e volentieri che ci troviamo in una contingenza politica dove sulla Rai e il Servizio Pubblico incertezza e confusione regnano sovrane. Ieri ne abbiamo avuto prova provata. Nel pomeriggio si è diffusa questa notizia: “Via libera delle commissioni Giustizia e Affari Sociali della Camera per l'ampliamento dei componenti della Vigilanza Rai che passano dagli attuali 40 a 42. L'allargamento consente la rappresentanza a tutti i gruppi parlamentari sia alla Camera che al Senato” /Adnkronos. Qualcosa non torna. Anzitutto perché la Commissione Giustizia si occupa della Vigilanza Rai e, cosa ancora più rilevante, perché delibera su una materia che deve essere regolamentata da una Legge? Infatti, l’istituzione della Commissione Bicamerale per la Vigilanza Rai è istituita da una Legge, la n. 103 del 14 aprile 1975, che ne fissa la modalità di formazione, il numero dei componenti etc. Come è noto, una Legge può essere sostituita o modificata solo da un’altra Legge di rango equivalente o superiore e, in materia, non risulta che questo Governo o questo Parlamento abbia deliberato una nuova Legge che supera o modifica la 103 del ’75. A tal punto che la stessa riforma dei due rami del Parlamento non ha intaccato questa disposizione che fissa a 40 i componenti della Vigilanza nonostante si sia ridotto il numero dei deputati e senatori. Ne consegue, semplicemente, che la Commissione Giustizia potrebbe aver fatto un errore e forse non di poco conto.

Se non che, poco dopo questa agenzia, se ne legge una complementare alle 19.21: “Potrebbe chiudersi in settimana il capitolo delle commissioni bicamerali. A quanto si apprende da fonti parlamentari, la possibile intesa vede la presidenza M5S della commissione di Vigilanza Rai e il nome che circola è quello di Alessandra Todde, in alternativa a Riccardo Ricciardi su cui la maggioranza avrebbe perplessità, si spiega. Mentre andrebbe al Terzo Polo la guida della commissione d'inchiesta Covid e in ambienti parlamentari non si esclude che possa andare alla presidenza dell'organismo Maria Elena Boschi” /AdnKronos. Successivamente, alle 2016: “Potrebbe chiudersi in settimana il capitolo delle commissioni bicamerali. A quanto si apprende da fonti parlamentari, la possibile intesa vede la presidenza M5S della commissione di Vigilanza Rai e il nome che circola è quello di Alessandra Todde, in alternativa a Riccardo Ricciardi su cui la maggioranza avrebbe perplessità, si spiega. Mentre andrebbe al Terzo Polo la guida della commissione d'inchiesta Covid e in ambienti parlamentari non si esclude che possa andare alla presidenza dell'organismo Maria Elena Boschi” /ANSA. A farla corta, il gioco sembra fatto: raggiunto l’accordo ad estendere il numero dei componenti della Vigilanza si potrebbe aver raggiunto l’accordo per l’assegnazione della presidenza che era un altro “gordo nodiano”. Ora, come pure abbiamo scritto, potrebbe essere un passo avanti in grado si far avanzare la trattativa per il nuovo Contratto di Servizio perché, come noto, la Vigilanza sarà chiamata ad esprimere un parere obbligatorio seppure non vincolante. Da questo punto di vista, potrebbe essere un fatto positivo che sia stato raggiunto l’accordo politico ma che questo sia siglato sulle macerie di quella che si potrebbe configurare come una violazione della normativa non lascia sperare nulla di buono. Da osservare che l’intesa in Commissione Giustizia sia stata raggiunta all’unanimità. PD e M5S compresi. Tanto per gradire.

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Ps: rimanete sintonizzati: altre notizie interessanti in arrivo!!!


 

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