venerdì 6 gennaio 2023

Rai: provate ad immaginare se ...

Foto di Gerd Altmann da Pixabay

Provate ad immaginare se … il Governo volesse applicare lo spoil system anche alla Rai e cercasse di dare il benservito anche a Fuortes&C (nonché a alle società partecipate o controllate da Viale Mazzini). Difficile ma non impossibile.

Provate ad immaginare se … il pareggio di bilancio non venisse raggiunto.

Provate ad immaginare se … la raccolta pubblicitaria continua ad andare maluccio.

Provate ad immaginare se … il canone 2022 non venisse riscosso per intero (evasione, morosità bollette, canone speciale etc).

Provate ad immaginare se … gli ascolti continuano ad andare così così e si dovesse mai ripetere quanto successo a ottobre con Mediaset che sorpassa la Rai o, comunque, con la Rai che perde più telespettatori della concorrenza.

Provate ad immaginare se … i telespettatori Rai “invecchiano” sempre più e si dovrà presto correre ai ripari perché pure su quel fronte stanno per crollare gli argini sotto i colpi di Mediaset.  

Provate ad immaginare se … tutti gli altri competitors vanno avanti in contenuti e tecnologie e Rai si deve aggrappare alla canna di RaiPlay per poter dire “cerchiamo di sopravvivere” in un mondo digitale che non conosciamo e che, forse, non ci appartiene.

Provate ad immaginare se … come ha fatto la BBC, qualcuno a Viale Mazzini avesse la voglia, la forza e il coraggio e dicesse chiaro e tondo che “Imagine a world that is internet-only, where broadcast TV and radio are being switched off and choice is infinite,” he said. “A switch-off of broadcast will and should happen over time, and we should be active in planning for it.” Davie said the BBC was committed to live broadcasting but Britons should prepare for the closure of many standalone channels and radio stations by the 2030s: “Over time this will mean fewer linear broadcast services and a more tailored joined-up online offer.”. Tanto per essere chiari: la tv e la radio per come l'abbiamo conosciuta noi sta per finire e ci dobbiamo attrezzare presto per gestire il cambiamento.

Provate ad immaginare se … il prossimo Contratto di Servizio fosse “insostenibile” nel rapporto tra prestazioni richieste e risorse disponibili.

Provate ad immaginare se … si dovessero mai valutare scenari conflittuali: o si taglia qualcosa e si sopravvive o rimane tutto com’è e si affonda. Agenti artistici e società di produzione esterna tremano e tramano mentre affilano le armi. 

Provate ad immaginare se… AgCom volesse regolamentare “...  le condizioni e i parametri di regolarità del servizio e qualità delle immagini … che devono essere assicurati da tutti i fornitori di servizi media audiovisivi che trasmettono, in streaming, gli “eventi di interesse sociale o di grande interesse pubblico” come definiti dal decreto del Mise del 27 maggio 2022”- Ovvero, mettendo sullo stesso piano, tanto per intenderci, DAZN e Rai Play. Non è proprio una cosetta da poco conto. La lobby pro Rai (???) avrà il suo da fare.

Infine, provate ad immaginare se … Sanremo potrebbe non essere più un assegno al portatore che la pubblicità paga alle casse di Viale Mazzini (vedi articolo di Italia Oggi con il titolo “Sanremo: la Rai va all’incasso” e si legge che “I vertici della concessionaria Rai pubblicità sono al lavoro per provare a recuperare nel più breve tempo possibile il buco che i Mondiali di calcio in Qatar hanno lasciato nelle casse Rai”).

Insomma: provate ad immaginare se … la Rai fosse diversa da quella che è e che invece, semplicemente, non è. Però, provare ad immaginare se … è gratis. Se poi magai vi viene in mente qualcosa di bello, please, fateci sapere

bloggorai@gmail.com

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