Avere i capelli bianchi aiuta: consente di vedere le cose
con maggiore distacco, permette di prendere tempo e verificare, confrontare. Non si vuole sostenere che si diventa più saggi, anzi , magari ci si rincoglionisce sempre più. Però, tutto sommato, è un grande vantaggio e ne approfittiamo.
Ieri abbiamo scritto delle guerre perdute dalla Rai senza
combattere. Dobbiamo correggere il tiro. Non ci sono vinti ne sconfitti:
semplicemente non c’è guerra. Cerchiamo di spiegarci: spesso si leggono titoli
del genere “La destra all’assalto della Rai” oppure “Meloni: blitz a Viale Mazzini”.
No, non è necessario. La Rai si “occupa” e si assalta da sola, i direttori (o
manager che dir si voglia) non vanno sostituiti si “auto sostituiscono” per nome
e per conto proprio perché fanno benissimo male senza bisogno di “aiutini
esterni” e non si avverte nessun bisogno di altri che magari potrebbero fare anche
peggio di loro.
Ieri non ci volevamo credere: è successo che l’altra sera,
al termine del Tg1, la conduttrice saluta i telespettatori e senza alcun motivo
formale o sostanziale, sullo sfondo compare il faccione della Meloni. Perché? A
che titolo, per quale scelta editoriale? Cosa giustifica tanta “intelligenza”
giornalistica? Fatichiamo a trovare risposte convincenti. Perché sostituire la
Maggioni? Va benissimo dove si trova, anzi, merita un rinforzo.
Vedi pure il caso Minoli: nel giorno in cui si legge del
ritorno di fiamma di Mixer 40 anni dopo, si legge uno sfizioso articolo su La
Stampa dove addirittura “qualcuno” ipotizza la partecipazione ad un ticket per
il cambio di Fuortes&C nientepopodimenoche insieme a Soldi e Sergio. Da ritagliare
e conservare a futura memoria. È tutto fenomenale: stupefacente e anomalo il pezzo
della Tamburino, sconvolgente lo schema (la Soldi AD, Minoli presidente e
Sergio DG) e surreale l’ambiente descritto. Leggiamo “Se le voci che girano nei
corridoi alti della Rai sono vere e certamente sono più che attendibili, quello
che è accaduto in questi giorni assume un senso compiuto”. E quale mai sarebbe
il “senso compiuto”? Non viene a nessuno il legittimo sospetto che si tratta di
“voci” forti e chiare alimentate direttamente o indirettamente dalla parti in
causa? Torniamo a Minoli perché corre il rischio di diventare un “caso” di
scuola: come noto, è in corso un contenzioso con Rai di notevole entità e, ciononostante,
come ha correttamente rilevato Roselli sul Fatto, Minoli non potrebbe e dovrebbe nemmeno dare un pò
di fieno al cavallo di Viale Mazzini. Come è possibile anche solo immaginare
con la più fervida fantasia che potrebbe assumere la carica di Presidente? Mistero
misterioso.
Poi, ieri abbiamo scritto di Villa Arzilla. Ieri sera, con la
coda dell’occhio abbiamo visto qualche spezzone di The Voice Senior. Fantastico!
Già solo il nome dovrebbe far accapponare la pelle ad ogni telespettatore under
30. Ma, bon gré mal gré, si capisce: il Servizio Pubblico deve essere
generalista e non deve tralasciare nessuno. Appunto: nessuno. Non si capisce perché
ci si ostina ottusamente ad abbandonare i “giovani “ al loro destino. E pensare
che proprio qualche mese addietro è stato creato un “gruppo di lavoro giovani”
(peraltro composto da arzilli ultra 50 enni). Magari, prima di andare in pensione,
e uno di loro già sta preparando gli scatoloni, è possibile, probabile, che
possano produrre qualche idea.
Chiudiamo sulla pubblicità. Ieri Italia Oggi ha pubblicato
lo schema della raccolta pubblicitaria Gen/Nov 2022 su stesso periodo 2021: si
commenta da sola.
bloggorai@gmail.com
Nessun commento:
Posta un commento