sabato 14 gennaio 2023

La Rai che si "occupa" da sola... non ha bisogno di "aiutini" esterni


Avere i capelli bianchi aiuta: consente di vedere le cose con maggiore distacco, permette di prendere tempo e verificare, confrontare. Non si vuole sostenere che si diventa più saggi, anzi , magari ci si rincoglionisce sempre più. Però, tutto sommato, è un grande vantaggio e ne approfittiamo.

Ieri abbiamo scritto delle guerre perdute dalla Rai senza combattere. Dobbiamo correggere il tiro. Non ci sono vinti ne sconfitti: semplicemente non c’è guerra. Cerchiamo di spiegarci: spesso si leggono titoli del genere “La destra all’assalto della Rai” oppure “Meloni: blitz a Viale Mazzini”. No, non è necessario. La Rai si “occupa” e si assalta da sola, i direttori (o manager che dir si voglia) non vanno sostituiti si “auto sostituiscono” per nome e per conto proprio perché fanno benissimo male senza bisogno di “aiutini esterni” e non si avverte nessun bisogno di altri che magari potrebbero fare anche peggio di loro.

Ieri non ci volevamo credere: è successo che l’altra sera, al termine del Tg1, la conduttrice saluta i telespettatori e senza alcun motivo formale o sostanziale, sullo sfondo compare il faccione della Meloni. Perché? A che titolo, per quale scelta editoriale? Cosa giustifica tanta “intelligenza” giornalistica? Fatichiamo a trovare risposte convincenti. Perché sostituire la Maggioni? Va benissimo dove si trova, anzi, merita un rinforzo.


Vedi pure il caso Minoli: nel giorno in cui si legge del ritorno di fiamma di Mixer 40 anni dopo, si legge uno sfizioso articolo su La Stampa dove addirittura “qualcuno” ipotizza la partecipazione ad un ticket per il cambio di Fuortes&C nientepopodimenoche insieme a Soldi e Sergio. Da ritagliare e conservare a futura memoria. È tutto fenomenale: stupefacente e anomalo il pezzo della Tamburino, sconvolgente lo schema (la Soldi AD, Minoli presidente e Sergio DG) e surreale l’ambiente descritto. Leggiamo “Se le voci che girano nei corridoi alti della Rai sono vere e certamente sono più che attendibili, quello che è accaduto in questi giorni assume un senso compiuto”. E quale mai sarebbe il “senso compiuto”? Non viene a nessuno il legittimo sospetto che si tratta di “voci” forti e chiare alimentate direttamente o indirettamente dalla parti in causa? Torniamo a Minoli perché corre il rischio di diventare un “caso” di scuola: come noto, è in corso un contenzioso con Rai di notevole entità e, ciononostante, come ha correttamente rilevato Roselli sul Fatto, Minoli non potrebbe e dovrebbe nemmeno dare un pò di fieno al cavallo di Viale Mazzini. Come è possibile anche solo immaginare con la più fervida fantasia che potrebbe assumere la carica di Presidente? Mistero misterioso.

Poi, ieri abbiamo scritto di Villa Arzilla. Ieri sera, con la coda dell’occhio abbiamo visto qualche spezzone di The Voice Senior. Fantastico! Già solo il nome dovrebbe far accapponare la pelle ad ogni telespettatore under 30. Ma, bon gré mal gré, si capisce: il Servizio Pubblico deve essere generalista e non deve tralasciare nessuno. Appunto: nessuno. Non si capisce perché ci si ostina ottusamente ad abbandonare i “giovani “ al loro destino. E pensare che proprio qualche mese addietro è stato creato un “gruppo di lavoro giovani” (peraltro composto da arzilli ultra 50 enni). Magari, prima di andare in pensione, e uno di loro già sta preparando gli scatoloni, è possibile, probabile, che possano produrre qualche idea.

Chiudiamo sulla pubblicità. Ieri Italia Oggi ha pubblicato lo schema della raccolta pubblicitaria Gen/Nov 2022 su stesso periodo 2021: si commenta da sola.

Sembra tutto chiarissimo: 
Rai perde il quasi 15% e Mediaset il 3%.
Oggi, sul Secolo XIX, si legge un interessante articolo proprio a questo proposito riferito a Sanremo: “Lo scorso anno a combattere contro la finale sanremese, che trionfò con 13 milioni 380 mila spettatori, per uno share del 64,9%, Canale 5 schierò il film "Matrimonio a Parigi" che ottenne 1.344.000 spettatori e uno share de15,18%. "C'è posta per te" viaggia intorno al 30% di share, se dimezzasse l'ascolto farebbe comunque il doppio dell'anno scorso, togliendo occhi e orecchie ai ventotto artisti in gara a Sanremo”. Tremate gente, tremate, anche solo il 15% della De Filippi sottratto a Sanremo è tanto, troppo. Auguri!

bloggorai@gmail.com

    


 

Nessun commento:

Posta un commento