lunedì 30 novembre 2020

La Congiura

Questa mattina per cercare di introdurre la settimana siamo costretti a partire dalla bassa cucina (con buona pace degli affezionati lettori più sofisticati). 

Nota n.1: da alcuni giorni sulle reti Rai, Tg e Gr, sono andati in onda vari servizi su un prossimo film in distribuzione streaming, “L'incredibile storia dell'Isola delle Rose” prodotto da Groenlandia e mandato in rete da Netflix. Ci siamo leggermente stupiti di tanta attenzione e, per un momento, abbiamo ritenuto che fosse coprodotto con Rai Cinema. Invece no. Allora, perché tutto questo, visto che si tratta di un diretto competitor della Rai, sia sul piccolo che sul grande schermo (che, purtroppo, in questi giorni è chiuso)? Non si dovrebbe trattare di pubblicità, perché i servizi erano all’interno delle testate. C’è qualcosa di “strano” in Danimarca e con questo pensiero in mente chiuderemo questo post.

Nota n. 2: nei giorni scorsi, come noto, ci sono state le vicende di Morra, presidente Commissione antimafia, poi la spesa “sexy” su Rai Due e infine il “twerking” censurato su Rai Uno. Queste ultime due si potranno anche definire robetta, spazzatura, ma nemmeno poi tanto e, in genere, non gli dedichiamo spazio particolare. Il caso Morra e quanto successo ieri invece merita maggiore attenzione. Dopo la sua esclusione dalla trasmissione di Rai Tre, ieri è successo che lo stesso è stato invitato da Lucia Annunziata “…in accordo con il direttore Franco Di Mare…” e la stessa, in apertura dall’intervista a Morra “…gli legge una “letterina” inviata dal “…vertice aziendale”. E dice: «La Rai si scusa con il presidente Morra per le modalità con cui è stata rinviata la sua partecipazione a Titolo V. Si è trattato di errori dovuti alla concitazione di quelle ore»”. Non basta, più tardi, da non bene identificati “ambienti vicini al Presidente Foa, si fa sapere che lo stesso non ne sapeva nulla e, anzi, è pure in disaccordo con le scuse. Si tratta di un minestrone di errori e incapacità che basterebbe la metà. 

In ordine: 1) il “vertice Aziendale” (quale?) comunica con le "letterine" che legge l’Annunziata? La questione Morra è un atto politico pubblico rilevante e non corrispondenza privata che si risolve con una “lettera” letta in diretta Tv. Non c’è traccia di comunicato stampa. Non è solo una grave carenza di capacità a comunicare correttamente ma indice di uno stato confusionale preoccupante. 2) si legge che si è trattato di “… errori dovuti alla concitazione di quelle ore” come se tutti noi vivessimo in una bolla di sapone alla lavanda e che il momento drammatico che stiamo attraversando non sia di per sé sempre “concitato” a dir poco. Chi governa un’Azienda di Servizio Pubblico ha l’obbligo di essere dotato di strumenti politici e istituzionali in grado di intervenire tempestivamente in casi di crisi come questo con una comunicazione corretta e trasparente. Normalmente, chi sbaglia paga. 3) il presidente Foa fa sapere si essere in disaccordo? E come lo fa? Attraverso “ambienti a lui vicini”!!! A parte il fatto che la lettera inviata a Morra e “firmata” da “Vertici Aziendali” avrebbe dovuto comprendere lo stesso presidente che ne dovrebbe far parte e non si capisce perché invece ne sia stato escluso, ma il tema è capire perché il Presidente della Rai si dovrebbe esprimere su questo argomento schierandosi a favore di chi invece chiede le dimissioni di Morra (la Lega in particolare).   

A questo punto arriva Giovanna Vitale su Repubblica.it di ieri che titola “Rai, Salini cerca casa. Potrebbe lasciare in anticipo viale Mazzini per un'altra società pubblica” dove leggiamo che “Ai piani alti di viale Mazzini raccontano che venerdì sera, di fronte all'ennesimo scivolone formato twerking, il balletto a colpi di natiche tremolanti tagliato da The Voice Senior poco prima della messa in onda, l'ad Fabrizio Salini fosse davvero sconfortato. Tre incidenti di grande clamore mediatico in una sola settimana lo hanno convinto che ormai il suo destino è segnato, inutile darsi da fare per tentare di restare aggrappato alla baracca: in Rai più di qualcuno trama contro di lui e lo vuole fuori, non solo il Pd che pure gliel'ha giurata”. Aggiunge poi che Conte si sarebbe pentito dell’endorsement a suo favore come pure il M5S non si straccerebbe le vesti più di tanto a difenderlo ancora. C’è da crederci e, per quanto a noi noto, il malumore pubblico e privato a Viale Mazzini ormai sembra evidente. Come gli ultimi giapponesi, qualcuno fa fatica ad accorgersene. Last but not least: come si premierebbe tutto questo? Con un'altra società pubblica???

Bene (o meglio, male): questa la bassa cucina dove, evidente, si manipolano ingredienti fondamentali della dieta quotidiana. Il problema è cercare di capire come questi elementi si collocano in un contesto più ampio. Ci viene in aiuto un interessante articolo di Vincenzo Bisbiglia sul Fatto Quotidiano di oggi (anticipando la trasmissione di Report questa sera su Rai Tre) con il titolo “Così venne spolpata Alitalia sotto Renzi per donarla a Etihad”. Da tempo ci corre un forte sospetto: è in atto una congiura mega galattica planetaria, guidata da oscure e misteriose forze aliene, con l’obiettivo di indebolire il Servizio Pubblico radiotelevisivo e consentire, in questo modo, la sopravvivenza del suo diretto concorrente Mediaset, come pure degli altri soggetti che operano sul mercato della televisione prossima ventura, Netflix &Co. Gli statistici sono soliti affermare che tre frequenze fanno una sequenza, ma tre sequenze fanno una certezza. Sono ormai troppi e troppo estesi i problemi che riguardano il futuro della Rai per essere affrontati con le “letterine” che non riguardano solo chi le scrive ma anche chi le riceve. 

                                                            bloggorai@gmail.com

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