Tanto per rimanere nella metafora del poker che usiamo talvolta, riportiamo un principio fondamentale di questo gioco: la carta canta e il tavolo comanda. Tradotto: vale il punto che si espone e, in caso di dubbi, decide la maggioranza dei giocatori. Infatti, nonostante possa sembrare incredibile, è successo e succede che qualche furbetto dichiara un punto che poi effettivamente non possiede e, approfittando dello smarrimento momentaneo del perdente, si appropria del piatto e getta le carta nel mucchio. Se è bravo e veloce, spesso ce la fa ad intascare il malloppo. Si tratta di truffa o imbroglio.
Tutto questo per introdurre la notizia del giorno: in agenda della Commissione di Vigilanza è prevista l’audizione del ministro Gualtieri per il prossimo 11 novembre per riferire su quanto di sua competenza relativamente allo stato economico Rai. L’incontro avviene a seguito di una specifica richiesta dell’Ufficio di Presidenza della Commissione per una Interlocuzione ”indispensabile per raccogliere ogni elemento informativo utile, in particolare sulle attuali problematiche in cui versa il bilancio della Rai, con particolare riguardo al preoccupante indebitamento finanziario, nonché sulle difficoltà di completa destinazione alla Società concessionaria delle risorse provenienti dal gettito del canone” (da PrimaOnLine). L’argomento canone sembra essere di particolare interesse da parte non solo del Presidente Barachini che, in altra occasione, ha ipotizzato una “possibile ridefinizione dello stanziamento delle risorse provenienti dal gettito del canone … Un più trasparente, razionale e proficuo utilizzo delle risorse pubbliche può senza dubbio contribuire anche a riavvicinare i cittadini alla Rai”.
Si tratta di un “pensiero che somiglia molto a quello espresso lo scorso dicembre quando, a seguito dello stanziamento straordinario di 40+40 milioni inserito nella Legge di Bilancio 2019 a favore della Rai per far fronte agli adempimenti previsti dal Contratto di servizio, il MISE (Patuanelli) ha risposto che li avrebbe erogati a fronte di una rendicontazione per “un importo pari ai costi sostenuti" e comunque per quanto possibile a residuo dalla Legge stessa. Inoltre, ha chiesto a Viale Mazzini, specifici piani operativi finalizzati a conoscere "la descrizione delle spese, il livello del personale impiegato, le tecnologie utilizzate e i tempi di svolgimento”.
In attesa dell’audizione di Gualtieri, l’AD Salini ha risposto con una lettera di 7 pagine al Presidente della stessa Vigilanza Barachini dove illustra “un aggiornamento organico e strutturato sullo stato di avanzamento del Piano industriale 2019-2021 …” ed altre informazioni sul canone. Come abbiamo scritto più volte e ribadiamo: la battaglia per la sopravvivenza del Servizio Pubblico è ora tutta concentrata sui conti, sulle risorse necessarie ad affrontare tutti gli impegni presenti e futuri che gravano sulla Rai, a partire da quelli previsti dal Contratto di Servizio, prima ancora del Piano Industriale che da esso deriva. Riteniamo che questo tema sia la prima emergenza per il futuro della Rai rispetto alla quale tutte le altre appaiono secondarie e subordinate. Salini scrive a Barachini che ”… l’evoluzione delle risultanze del quadriennio 2020-2023 evidenzia una situazione economico-finanziaria tendenzialmente non sostenibile”. Appunto: non sostenibile. Le quattro aree di crisi di cui abbiamo scritto si combinano strettamente tra loro e sembra difficile affrontarne una senza toccare le altre.
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P.S. Il prossimo BloggoRaiReport sarà dedicato alla situazione economica Rai.
Sono gradite proposte e suggerimenti.
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