domenica 8 novembre 2020

la Natura Umana, Biden e la Rai

Nel corso di un anno, poche notizie meritano tanta attenzione quanto quella arrivata ieri pomeriggio alle 17.29: Biden ha vinto e Trump se ne deve andare!!! Sul tema informazione e Rai concluderemo questo post.

Tra gli antichi testi del taoismo cinese uno era di particolare importanza: Il Libro dei tre caratteri che veniva utilizzato nelle scuole elementari per insegnare ai bambini i principi fondamentali. Questi libri erano legati con lacci di cuoio e quindi sono giunti fino a noi non sempre in ordine sequenziale. Le tavolette contenevano combinazioni di tre ideogrammi che, combinati tra loro, formavano frasi e concetti completi. Il più noto e il primo tra questi che veniva proposto è ”La natura dell’uomo è originariamente buona. Essa muta con il tempo e le circostanze”.

Facciamo conto che, più o meno, noi tutti possiamo rientrare in questa definizione. Nel momento in cui veniamo al mondo siamo lindi e pinti, innocenti e puri come angioletti. Poi, crescendo, siamo costretti a fare i conti con la famiglia, con gli amici, con la scuola e con le istituzioni. Quando arriviamo alla maturità, quando siamo cresciuti e abbiamo cominciato a fare i conti con la realtà che magari non si presenta sempre nel migliore dei modi, succede pure che diventiamo un tantinello cattivi, acidi, ruvidi e pure cinici e financo spietati.  Non tutti, per carità!    

Tutto questo  per introdurre una riflessione da sabato mattina, all’indomani della sconfitta di Trump che ci ha fatto esultare. In un primo momento abbiamo pensato alla fine di un’epoca buia, cupa. Ma poi abbiamo ripensato che potrà uscire di scena il personaggio ma rimane saldamente diffusa la cultura che ha rappresentato e rappresenta tutt’ora: l’America razzista, guerrafondaia, egoista, sessuofoba, integralista e suprematista. Tutto questo, attenzione, non si cancella di colpo e non alberga solo nell’anima dei repubblicani ma è sufficientemente diffusa sottilmente, talvolta in modo impercettibile, in buona parte della cultura americana. La stessa cultura che, da sempre, pretende di esportare la “democrazia” nel mondo ritenendo la loro migliore di quella di tutti gli altri messi insieme. Biden sarà certamente altro e diverso da Trump, lo speriamo e lo crediamo vivamente. Come pure speriamo vivamente che possa avviare e sostenere un modello di politica e società anche diverso da quello di tanti altri suoi predecessori democratici. Trump non nasce e cresce sotto l’albero del pero, ma dai piedi deboli e fragili di chi non ha saputo far radicare profondamente i principi della democrazia.   

Ora come si legano tra loro i fondamentali del taoismo, Biden e la Rai? Chi vi scrive vorrebbe essere ancora buono come quando era bambino. Poi è cresciuto, ha fatto tante cose e ha lavorato anche per tanti anni alla Rai, alla quale è legato da un profondo sentimento di gratitudine. E in questo ambito, purtroppo, gli sono cresciuti qualche tondino di ferro sullo stomaco. Spesso viene la voglia di evitare di sparare sulla Croce Rossa ma, come si dice a Roma: “Quando ce vò ..ce vò”. Ieri pomeriggio, appunto, alle 17.29 la CNN manda in rete la prima notizia della vittoria di Biden. La Rai se ne accorge con oltre un’ora di ritardo e, alle 18.44 il sito del Tg1 ancora non ne sapeva nulla. Solo alle 19, con il Tg3, gli italiani hanno saputo dal Servizio Pubblico la notizia che molti attendevano da tempo. Ora, si potrà dire “Che vuoi che sia un’ora di ritardo?”. Nulla. Ma dice molto su quanto stiamo dibattendo in questi giorni: la crisi in cui versa l’Azienda. E’ una crisi anzitutto economica che ha origini e fondamenti ben chiari e che non sono emersi ieri. Quante persone sono state inviate in America a seguire le elezioni per i vari Tg, Gr …oltre ai tre corrispondenti delle testate già presenti a Washington??? A nessuno di loro è venuto in mente di fare una telefonata a Roma per informarli e a Roma a nessuno è venuto in mente di interompere le trasmissioni o mettere subito un sottopancia per dare la notizia? 

Un ragionamento analogo si potrebbe fare per il rapporto costi/benefici sulla copertura giornalistica della crisi del Coronavirus. Testate televisive e radiofoniche, oltre che Web e rubriche varie hanno un costo e non è irrilevante. Nel Piano industriale, e prima ancora nel Contratto di Servizio, si legge di “rimodulazione delle testate giornalistiche”. Poi, per chi lo avesse dimenticato, esiste il famoso Allegato 4 del Piano Industriale: ”Piano per l'informazione Rai 2019–2021”. Che fine ha fatto e perchè nonostante che non prevedesse costi, anzi sostanziali risparmi, tutti, tutti, lo hanno dimenticato??? Per chi lo avesse smarrito, possiamo provvedere a recuperarlo.

Vale per Trump e vale per tutti: si può prendere in giro qualcuno per qualche tempo, ma non tutti per sempre.

bloggorai@gmail.com

1 commento:

  1. Per fortuna il fondamento della democrazia non poggia sulle regole che si dà. Bensì sul potenziale del PLURALISMO, Spiace anche a me che RAI sia maldiretta a causa del principio politico spartitorio cui deve soggiacere...
    Ma per mia e nostra fortuna, con un semplice colpetto sul telecomando, ci sintonizzziamo sulle reti della concorrenza... E chi se ne frega del canone che tocca obbligatoriamente sborsare...

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