venerdì 6 novembre 2020

Rai: fuoco alle polveri

Da ora in avanti e per le prossime ore e i prossimi giorni mettetevi comodi, molto comodi, e se interessati, attrezzatevi con carta e penna. La pentola di Viale Mazzini è in piena ebollizione e difficile prevedere cosa ne potrà uscire.

Andiamo con ordine di rilevanza.

1) mercoledì prossimo alle 13.30 è confermata la convocazione del Ministro Gualtieri in Vigilanza (a Mazzini cascano sempre dall’albero del pero). Fonti autorevoli ci confermano che il Ministro è intenzionato ad essere presente e potrebbe riservare qualche sorpresa. Da non dimenticare che a gennaio scorso, pre Covid, in un incontro con Salini aveva chiesto “i conti in ordine” e aggiornamenti sullo stato di avanzamento del Piano industriale.

Nel frattempo c’è stata tutta la tarantella su Netflix (culminata con l’uscita della Andreatta) e, da tenere a mente, le dichiarazioni del Vice capogruppo PD alla Camera, Michele Bordo, che sul sito del partito il 20 gennaio ha dichiarato : “Non se ne può più della paralisi del servizio pubblico e della palude nella quale Salini e l’attuale management della Rai tengono in ostaggio la più grande azienda culturale del Paese. Si metta fine a questa agonia del servizio pubblico: ribadiamo che per quanto ci riguarda il tempo è finito e l’Ad Salini deve valutare se proseguire, a questo punto, con la sua esperienza in Rai”. Concetto ribadito alla fine di giugno scorso: “Il PD giudica altamente fallimentare la gestione di Salini”. Ora delle due l’una: o Gualtieri e Bordo appartengono allo stesso partito oppure no. Interrogativo non capzioso e a seconda della risposta si potrà immaginare quale potrà essere l’atteggiamento di Gualtieri lunedì in Vigilanza.

Il M5S, al momento, tace lasciando trasparire imbarazzo. Non aggiungiamo aggettivi.

2) Salini ha scritto una lettera al Presidente della stessa Vigilanza (ne abbiamo riferito ieri) che sta suscitando qualche “dibattito” interno (eufemismo) anche per quanto sembra che nella lettera ci siano imprecisioni o dati incompleti. Qualcuno sostiene che la responsabilità sia del CFO??? Vedi pure articolo di Aldo Fontanarosa su Repubblica.it con il titolo “Rai, il coronavirus e il crollo delle entrate. L'ad Salini: "La situazione è compromessa". Posti a rischio”. Sembra, ma non ne abbiamo ancora conferma, che ci sia stata una parziale rettifica del testo. La frase esatta riportata nella lettera di Salini è “L’evoluzione delle risultanze del quadriennio 2020-2023 evidenzia una situazione economico-finanziaria tendenzialmente non sostenibile”. Gualtieri sarà disponibile a sostenere la Rai, questa Rai con questa dirigenza, ad invertire questa tendenza che porta dritta verso il baratro???

3) Ieri l’Huffingtonpost pubblica un articolo a firma Adriano Bonafede con il titolo:” Il Covid mette le ali a Netflix e Amazon. Rai sempre più per vecchi. A fotografare la situazione dei media è una poderosa (120 pagine) ricerca riservata di Viale Mazzini” https://www.huffingtonpost.it/entry/il-covid-mette-le-ali-a-netflix-e-amazon-rai-sempre-piu-per-vecchi_it_5fa3eaefc5b660630aeebf0d . Su questo documento silenzio assoluto, tutti cascano dall’albero del pero (povero albero) e piovono risposte imbarazzate: “non ne so nulla”… “non è di mia competenza”… “a me non hanno detto nulla” etc etc etc… Per quanto abbiamo potuto sapere, potrebbe trattarsi di documenti distinti: il primo sarebbe il Digital Trends e il secondo è Media Trends, redatto dal Marketing ad uso interno. Rimane la sostanza di una non notizia: il pubblico Rai si sta differenziando notevolmente nelle fasce di età e non è una novità che è in difficoltà con il pubblico  giovane.    

4) Sempre ieri la Capogruppo PD Valeria Fedeli in Vigilanza rilascia una dichiarazione dove sostiene che "La relazione interna alla Rai resa nota da Huffingtonpost sul forte calo degli introiti pubblicitari, la crisi degli ascolti, la difficoltà ad attrarre pubblico giovane conferma una volta di più l'urgenza e la necessità di un piano industriale che metta l'azienda in condizione di programmare e realizzare una visione editoriale e di sviluppo coerente con il contratto di servizio…”. La stessa Fedeli, il giorno precedente, ha pubblicato una lettera dove ha sostenuto chiaro e tondo che “La Rai deve cambiare”. Vedi sopra: la Fedeli appartiene sempre al PD, partito di maggioranza nel Governo. La Fedeli non chiarisce però a quale Piano Industriale  si riferisce: a quello attualemente congelato o al prossimo che si potrà/dovrà fare? 

5) Sempre ieri si aggiunge Michele Anzaldi che, al suo solito, tuona a palle incatenate e chiede le dimissioni di tutto il Cda.

6) Questa mattina due articoli interessanti. Il primo sul Giornale con il titolo “Ottimi ascolti per Mediaset In crescita le prime serate. Le reti del gruppo fanno registrare share molto alti soprattutto con le produzioni interne e con il calcio. A pagare è soprattutto la realizzazione di format propri ed esclusivi” firmato da Matteo Sacchi. 

Il secondo su Italia Oggi, a firma Andrea Secchi, con il titolo “Tv, in vista incentivi per la rottamazione dei vecchi ricevitori”. Si tratta di un tema che seguiamo da tempo e con particolare attenzione e sul quale insistiamo sul colpevole silenzio e mancanza di iniziativa di Rai, nonostante un preciso vincolo e impegno previsto dall’art. 17 del Contratto di servizio. È un argomento di particolare gravità: a settembre 2021 si prevede che circa 9 milioni di televisori andranno a nero perché non più abilitati al nuovo Codec Mpeg-4. Per cercare di fronteggiare questa debacle si vorrebbe incentivare la rottamazione dei vecchi Tv o l’acquisto di nuovi decoder alzando il tetto ISEE del contributo statale che andrebbe da 20 a 50 mila euro per famiglia.

Ce n’è quanto basta per rimanere sintonizzati sul  Blog. Ci potranno essere aggiornamenti in corso d’opera.

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