lunedì 23 novembre 2020

Veleno

Ieri abbiamo titolato “La misura è veramente colma? Oppure no?”. La risposta è qui di seguito: non lo è. Il problema è accorgersene, rendersi conto di come sono andate le cose finora e trarne le conseguenze, ma questa è un’altra storia che prima o poi si dovrà pure scrivere.

In questi giorni c’è gran parlare di censura in Rai, prima sul caso Morra e poi oggi sul caso Leosini. Dibattito importante. Ma c’è un aspetto che riguarda il caso del Presidente della Commissione antimafia che, a nostro giudizio, è di maggiore e particolare gravità. Leggiamo sul Fatto Quotidiano di ieri, firmato da Gianluca Roselli:  “Nel tardo pomeriggio, mentre impazzano le polemiche sul caso Morra-Santelli, qualcuno in azienda si accorge che in serata Morra è atteso in Rai e scatta l'allarme rosso. Franco Di Mare inizia a chiedersi se sia il caso di confermare l'ospitata e, alle 8 di sera, si confronta con Salini. Che ne parla con il suo staff. Secondo alcune fonti parlamentari, poi, Salini e Di Mare alzano il telefono e parlano con alcuni big pentastellati. Fatto sta che, a 20 minuti dalla messa in onda, Salini e Di Mare decidono di cancellare la partecipazione di Morra”. 

Abbiamo anche noi qualche modesta fonte, non solo parlamentare, secondo le quali le telefonate ci sarebbero state effettivamente. In poche parole: Salini e Di Mare non avrebbero voluto, o potuto, decidere da soli e hanno chiesto “conforto” ai “big pentastellati”. Ovviamente, si tratta di fonti anonime e come tali non si potrà mai verificare la loro assoluta certezza ma, come si dice sono "solitamente bene informate". Però alcuni interrogativi si pongono: quando si pubblica una notizia ritenuta non corrispondente alla realtà ci sono due possibilità: o si smentisce o, implicitamente, si annuisce.  Una vecchia regola del giornalismo sostiene che una smentita è una notizia data due volte e allora, per prudenza, meglio tacere e attendere/sperare che venga presto superata da altra notizia. In questo caso, finora, è prevalsa la seconda ipotesi. Cioè la stessa strada percorsa quando l’AD si era incontrato con vari esponenti politici e di governo. Nulla di grave, apparentemente, ma sostanzialmente rilevante. Allora la prima domanda è: è vero o no che ci sono state queste telefonate? Se non è vero, fine delle trasmissioni, le fonti non sono attendibili, si smentisce categoricamente, si corre il rischio di amplificare una “non notizia” ma si ristabilisce verità e giustizia. Se invece la notizia ha fondamento il problema è assai grave. Ovvio che non ci sarà mai nessuno disposto ad ammetterlo, ma alcune semplici considerazioni inducono a pensare che la notizia possa avere una sua plausibilità. Domanda: prima Di Mare, direttore di Rai Tre in “quota” M5S (da rileggere quanto scritto da Travaglio nel 2018: https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/porto-franco-mare-ndash-travaglio-demolisce-conduttore-185738.htm ) e poi Salini (ancora sostenuto da una parte del M5S) avrebbero mai potuto fare una scelta del genere in totale autonomia dalla “politica”? Il dubbio è lecito. Morra non è l’ultimo dei Mohicani in casa 5S e la sua esclusione dalla trasmissione alla quale avrebbe dovuto partecipare di sicuro avrebbe comportato una coda di polemiche velenose. Una nostra fonte ci ha riferito: “… per pararsi il culo e sottoscrivere una cambiale per il suo prossimo futuro, vista l’aria che tira dalle parti del PD”. Da osservare la dichiarazione di Andrea Orlando, vicesegretario del PD:  “Escludere Nicola Morra da una trasmissione televisiva è grave. Non può essere l’ad della Rai Salini a decidere quale parlamentare escludere, sulla base delle opinioni del parlamentare stesso. Questo mi sembra fuori dal mondo, anche se Morra ha detto delle cose assolutamente sbagliate”.

Bene, andiamo ora dall’altra parte del filo telefonico. Chi sarebbero i “big pentastellati” e a quale titolo sono interpellati e intervengono sulle vicende interne Rai? Sono gli stessi che sostengono che “Salini finora ha fatto bene”? Bella domanda e, altra fonte, ci riferisce “si tratta di fuoco amico” . Basta, ci fermiamo qui ma potremo andare oltre.

Morale della favola: il malefico cordone tra Viale Mazzini e politica è sempre avvelenato e da quel cordone non ci si libera se non si procede prima possibile alla modifica della nefasta Legge sulla governance Rai del 2015. Non sarà facile e potrebbe richiedere molto tempo: come abbiamo scritto più volte, ogni partito non è un partito ma una moltitudine di correnti e pensieri che, volta per volta, si adeguano e mutano a seconda delle circostanze favorevoli. Abbiamo già accolto l’invito di un autorevole lettore ad essere più cinici e laici nelle analisi politiche. Infatti, continuiamo a ritenere che la politica sia più arte del possibile che non dell’auspicabile. 

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