A metterci tutta la buona volontà, l'unica notizia interessante la scrive in 12 righe Andrea Montanari su MF: "Niente Golden Power per Tv e giornali". Punto.
Come vi abbiamo scritto ieri: non ci mancano argomenti e suggerimenti. Possiamo spaziare dalla tecnologia (DVB-T2, banda larga e 5G e organizzazione dello smart working) alle risorse economiche (canone e pubblicità) per poi passare alle leggi e regolamentazioni e passare alle nomine (AgCom, Privacy e deleghe alle TLC) e poi magari ancora i palinsesti. Nel mezzo ci potremmo mettere un pò di confronto con le altre emittenti europee (abbiamo chiesto di rendere pubblico il Report presentato dall'Ufficio studi al recente Cda) e ancora, infine, si potrebbe scrivere di linguaggi audiovisivi, di fake news (quelle Rai???), di progetti, di visioni, di presente e di futuro della televisione, dello streaming, di Rai Play e di Rai News24, di credibilità e autorevolezza della radio e della televisione, di pubblico e telespettatori mutati e mutanti antropologicamente (prima e dopo il Coronavirus), di agenti artistici e società di produzione esterne alla Rai che dettano legge sui palinsesti, di virologi nei talk show, di "terrorismo mediatico", di uso e abuso di parole e immagini e così via.
Siamo quindi costretti a tornare a qualche tempo addietro, quando abbiamo scritto che la Rai e il Servizio Pubblico non sono più argomenti centrali nel dibattito pubblico. Vuoi perché travolti dall'insolito destino che ci ha messo tutti su una stessa barca, vuoi perché nell'Agenda dei temi rilevanti del Paese le beghe di chi vorrebbe ma non potrebbe andarsene dalla Rai, le piccole trame e i finti scoop del nulla ripassato in padella, di Mara Venier che si infortuna il piede e prova molto dolore, alla fin fine, non importa poi più di tanto a quasi nessuno.
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