Nei giorni scorsi abbiamo iniziato il post così “Le notizie
passano, i racconti restano. Se c’è una cosa che è particolarmente irritante è
la sensazione di essere presi in giro. Si tratta di quel sottile malumore che
si avverte quando qualcuno cerca di spacciarti un suo racconto come se fosse
“il racconto”, unico e universale.
Ieri pomeriggio, cominciamo a ricevere “strani” messaggi e
curiose telefonate che ci informano di un presunto incontro tra l’AD Rai Salini e il Presidente
del Consiglio Conte e l’oggetto sarebbe stato, nientepopodimenoche, il
possibile prolungamento del suo mandato (fine prevista giugno del prossimo
anno). Questa mattina le pagine dei giornali sono piene di analisi e commenti
su questo presunto incontro comunicato dall’ANSA e non smentito dalle parti
interessate.
Allora, con calma. Salini non è nuovo ad incontri più o meno
segreti con il suo Azionista di
Maggioranza (il Governo) come pure con i segretari dei partiti (Zingaretti) con
una formula ormai collaudata: prima si svolge l’incontro e poi trapela notizia.
Come ci disse a suo tempo un autorevole inquilino del VII piano di Viale
Mazzini “… è del tutto naturale che l’AD incontri i suoi referenti politici …” .
Certo, come no!!! Lo hanno fatto prima di lui altrettanto autorevoli direttori
che magari non facevano trapelare la notizia e si limitavano all’uso del
telefono, più discreto e riservato. Cosa
c’è di nuovo dunque? Molto e sostanziale. C’è in ballo tutto il sistema di nuovi
equilibri e allineamenti di alleanze e strategia sia sul mercato degli audiovisivi
(nonché della rete) sia sul mercato primario della politica. Tutti cercano di
guardare oltre l’orizzonte delle prossime scadenze e tutti cercano di posizionare bene le loro truppe in
attesa di scontri dove qualcuno potrebbe soccombere.
Tra i commenti di oggi, merita attenzione Mario Ajello sul
Messaggero dove si legge: “La tv pubblica. Conte a Salini: brava Rai. Ma il vero
nodo politico è la spartizione degli spot. L'incontro a palazzo Chigi scatena
lo scontro tra Pd e M5S, che fa le barricate in difesa dell'AD. I Dem: ha
fallito, impensabile una proroga. I Pentastellati: il Nazareno lo attacca, solo perché non
accetta pressioni partitiche la ridefinizione, della pubblicità essenziale per
la trattativa con Berlusconi sul Senato”. Sintesi efficace quanto incompleta perché
si riferisce solo ad una parte della grande battaglia in corso sull’intero
perimetro del sistema delle TLC. Manca il
tassello AgCom di prossima (forse) soluzione quando il 14 luglio si potrebbero
votare i nuovi commissari e manca l’analisi di quello che potrebbe (dovrebbe) succedere
per la soluzione del BIG Problem della banda larga. Evidente che della impossibile
quanto improponibile proroga dell’attuale Cda non interessi poco o nulla a
nessuno. Quanto invece interessa a molti l’altro argomento che potrebbe essere
stato al centro della conversazione Salini-Conte: la pubblicità che buona parte
del Governo sarebbe ben intenzionata a liberare a favore dei concorrenti Rai. Ci
sarebbe da sistemare qualche dettaglio sul futuro del canone, ma quella è poca
cosa e l’accordo si potrebbe trovare facilmente (alcuni pensano).
A farla breve: le tensioni tra PD (quale PD???) M5S (quale
M5S ???) e il partito Conte (???) sono destinate a crescere per un verso (obbligo
alla coesistenza pacifica, pena dover andare ad elezioni anticipate con il
centro destra alle porte) e per verso opposto a fare una guerra di guerriglia
per occupare posizioni vantaggiose dovunque possibile. Evidente che avere
uomini di fiducia in Rai, da qui a quando si eleggerà il prossimo Presidente
della Repubblica può costituire un vantaggio relativo ed è in questa chiave che
si potrebbe leggere il presunto incontro Salini-Conte che il PD ha visto come
il fumo negli occhi.
Tanto per capirci: nel PD non ci risulta che sia stato raggiunto
l’accordo su chi debba essere il nuovo presidente AgCom (è ancora in pista
Giacomelli? E a quale PD si dovrebbe accreditare?) come pure chi debbano essere
i nuovi commissari. Lo stesso ci risulta per il M5S dove le idee in proposito non
sembrano per nulla chiare (Carelli solo commissario o qualcosa di più e con la
benedizione di Di Maio o di Crimi?).
Insomma, per finire, siamo entrati nel tunnel dell’alta
politica: quella dei progetti, delle
idee, del dibattito aperto e pubblico, delle riflessioni. Di questo presunto incontro, la sola presunta”notizia”
è che si sarebbe parlato di una specie di “stati generali” dell’audiovisivo: Antonella Baccaro sul Corriere
ha scritto “Di certo l'incontro di Salini con il premier rafforza la posizione
dell'AD. I due avrebbero convenuto di convocare presto un incontro pubblico con
tutti i soggetti dell'industria tv, tra cui broadcaster, produttori, artisti,
lavoratori e giornalisti”. Questa potrebbe essere una novità: abbiamo dubbi sulla sua praticabilità ma
registriamo intanto una buona intenzione. Non è chiaro invece dove, perché e in
quale modo l’incontro rafforzerebbe Salini ma questa è altra storia. Bisognerebbe
capire perché il Corriere da qualche giorno sembra essere in “simpatia” con
Salini. Ma questa, appunto, è altra storia.
Su un aspetto tutti si possono mettere l’anima in pace: la
riforma della governance Rai non è cosa di questo mondo e di questa legislatura.
Occorrono il tempo e il coraggio (nonché le visioni) che pochi sembrano avere,
almeno in questo momento. Poi, si vedrà. The future is unwritten.
bloggorai@gmail.com
ps: oggi molti articoli sul tema banda larga, seguiamo con attenzione.
Nessun commento:
Posta un commento