domenica 28 giugno 2020

Il fumo e l'arrosto


Nei giorni scorsi abbiamo iniziato il post così “Le notizie passano, i racconti restano. Se c’è una cosa che è particolarmente irritante è la sensazione di essere presi in giro. Si tratta di quel sottile malumore che si avverte quando qualcuno cerca di spacciarti un suo racconto come se fosse “il  racconto”,  unico e universale.

Ieri pomeriggio, cominciamo a ricevere “strani” messaggi e curiose telefonate che ci informano di un presunto incontro tra l’AD Rai Salini e il Presidente del Consiglio Conte e l’oggetto sarebbe stato, nientepopodimenoche, il possibile prolungamento del suo mandato (fine prevista giugno del prossimo anno). Questa mattina le pagine dei giornali sono piene di analisi e commenti su questo presunto incontro comunicato dall’ANSA e non smentito dalle parti interessate.

Allora, con calma. Salini non è nuovo ad incontri più o meno segreti con il suo Azionista di Maggioranza (il Governo) come pure con i segretari dei partiti (Zingaretti) con una formula ormai collaudata: prima si svolge l’incontro e poi trapela notizia. Come ci disse a suo tempo un autorevole inquilino del VII piano di Viale Mazzini “… è del tutto naturale che l’AD incontri i suoi referenti politici …” . Certo, come no!!! Lo hanno fatto prima di lui altrettanto autorevoli direttori che magari non facevano trapelare la notizia e si limitavano all’uso del telefono, più discreto e riservato. Cosa c’è di nuovo dunque? Molto e sostanziale. C’è in ballo tutto il sistema di nuovi equilibri e allineamenti di alleanze e strategia sia sul mercato degli audiovisivi (nonché della rete) sia sul mercato primario della politica. Tutti cercano di guardare oltre l’orizzonte delle prossime scadenze e tutti cercano di posizionare bene le loro truppe in attesa di scontri dove qualcuno potrebbe soccombere.

Tra i commenti di oggi, merita attenzione Mario Ajello sul Messaggero dove si legge: “La tv pubblica. Conte a Salini: brava Rai. Ma il vero nodo politico è la spartizione degli spot. L'incontro a palazzo Chigi scatena lo scontro tra Pd e M5S, che fa le barricate in difesa dell'AD. I Dem: ha fallito, impensabile una proroga. I Pentastellati: il Nazareno lo attacca, solo perché non accetta pressioni partitiche la ridefinizione, della pubblicità essenziale per la trattativa con Berlusconi sul Senato”. Sintesi efficace quanto incompleta perché si riferisce solo ad una parte della grande battaglia in corso sull’intero perimetro del sistema delle TLC. Manca il tassello AgCom di prossima (forse) soluzione quando il 14 luglio si potrebbero votare i nuovi commissari e manca l’analisi di quello che potrebbe (dovrebbe) succedere per la soluzione del BIG Problem della banda larga. Evidente che della impossibile quanto improponibile proroga dell’attuale Cda non interessi poco o nulla a nessuno. Quanto invece interessa a molti l’altro argomento che potrebbe essere stato al centro della conversazione Salini-Conte: la pubblicità che buona parte del Governo sarebbe ben intenzionata a liberare a favore dei concorrenti Rai. Ci sarebbe da sistemare qualche dettaglio sul futuro del canone, ma quella è poca cosa e l’accordo si potrebbe trovare facilmente (alcuni pensano).

A farla breve: le tensioni tra PD (quale PD???) M5S (quale M5S ???) e il partito Conte (???) sono destinate a crescere per un verso (obbligo alla coesistenza pacifica, pena dover andare ad elezioni anticipate con il centro destra alle porte) e per verso opposto a fare una guerra di guerriglia per occupare posizioni vantaggiose dovunque possibile. Evidente che avere uomini di fiducia in Rai, da qui a quando si eleggerà il prossimo Presidente della Repubblica può costituire un vantaggio relativo ed è in questa chiave che si potrebbe leggere il presunto incontro Salini-Conte che il PD ha visto come il fumo negli occhi.

Tanto per capirci: nel PD non ci risulta che sia stato raggiunto l’accordo su chi debba essere il nuovo presidente AgCom (è ancora in pista Giacomelli? E a quale PD si dovrebbe accreditare?) come pure chi debbano essere i nuovi commissari. Lo stesso ci risulta per il M5S dove le idee in proposito non sembrano per nulla chiare (Carelli solo commissario o qualcosa di più e con la benedizione di Di Maio o di Crimi?).

Insomma, per finire, siamo entrati nel tunnel dell’alta politica: quella dei progetti, delle idee, del dibattito aperto e pubblico, delle riflessioni. Di questo presunto incontro, la sola presunta”notizia” è che si sarebbe parlato di una specie di “stati generali” dell’audiovisivo: Antonella Baccaro sul Corriere ha scritto “Di certo l'incontro di Salini con il premier rafforza la posizione dell'AD. I due avrebbero convenuto di convocare presto un incontro pubblico con tutti i soggetti dell'industria tv, tra cui broadcaster, produttori, artisti, lavoratori e giornalisti”. Questa potrebbe essere una novità: abbiamo dubbi sulla sua praticabilità ma registriamo intanto una buona intenzione. Non è chiaro invece dove, perché e in quale modo l’incontro rafforzerebbe Salini ma questa è altra storia. Bisognerebbe capire perché il Corriere da qualche giorno sembra essere in “simpatia” con Salini. Ma questa, appunto, è altra storia.

Su un aspetto tutti si possono mettere l’anima in pace: la riforma della governance Rai non è cosa di questo mondo e di questa legislatura. Occorrono il tempo e il coraggio (nonché le visioni) che pochi sembrano avere, almeno in questo momento. Poi, si vedrà. The future is unwritten.

bloggorai@gmail.com

ps: oggi molti articoli sul tema banda larga, seguiamo con attenzione.

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