La Rai non è un’Azienda normale. La Rai non è un’Azienda per giovani. La Rai, forse, non è un’azienda.
È un’Azienda normale quella dove convivono due presidenti? Uno, consigliere anziano facente funzioni, e l’altra, consigliere semplice però indicata dal Governo come presidente. È un’Azienda normale quella dove il primo, formalmente consigliere semplice, viene indicato come presidente di Confindustria RadioTv e quindi preposto a difendere gli interessi pure della concorrenza? E’ un’Azienda normale quella dove la consigliera semplice, seppure indicata dal Governo, viene indicata come rappresentante nel Board dell’EBU, carica solitamente riservata ai presidente o AD dei Servizi Pubblici europei nel pieno delle loro funzioni?
A proposito di presidenza: ieri è successa una cosa bizzarra. Solitamente Bloggorai attinge le sue informazioni a tante fonti e, tra queste, ci sono alcuni generosi lettori che ci segnalano articoli interessanti presenti nella Rassegna stampa Rai. Allora, come vi abbiamo scritto, ieri mattina non è stato segnalato nulla. Se nonché, intorno alle 19 un nostro attento lettore ci informa che il Foglio ha pubblicato un articolo con un titolo importante: “Candiani (Lega): "Tajani, basta con Agnes. Il presidente Rai è Marano”. Leggiamo: “C'è ancora la possibilità di eleggere Agnes, alla presidenza Rai? "E' evidente che non c'è. E non ci sarà”.
Tante altre cose non succedono in un’Azienda normale. Non succede, ad esempio che nonostante il problema sia noto da decenni, solo dopo un incidente casuale sia stato necessario chiudere di gran fretta il palazzo di Viale Mazzini. In un’Azienda normale difficile che possa succedere che un Piano industriale fatica a prendere forma dopo oltre un anno dalla sua approvazione. In un’Azienda normale difficile che possa succedere che il tema Rai Way possa avere prevalentemente una connotazione finanziaria senza alcun progetto o visione di carattere industriale e tecnologico.
Ancora: la Rai è un’Azienda per giovani quando si ostina a rivolgere le sue attenzioni editoriali sulla prima rete ad un pubblico sempre più “adulto”? Vedi la recente fiction su Peppino di Capri, oppure la riproposizione di The Voice Senior oppure ancora Ne vedremo delle belle in onda al sabato sera? Ricordiamo una dichiarazione di Francesco Siliato dello Studio Frasi al Sole 24 ore : “… oggi le persone che seguono la Rai hanno un’età media di 64 anni, contro i 58 dei pubblici Mediaset, i 55 anni di chi segue Sky e i 53 anni di chi segue i canali di Warner Bros. Discovery”.
La Rai, tanto per non dimenticare l’argomento che abbiamo trattato nei giorni scorsi, è un’Azienda normale o per giovani quando affronta il tema dell’Ai ovvero uno dei temi epocali che la riguardano direttamente e, per quanto sappiamo, viene pubblicata un’indagine dell’Ufficio Studi e pochi ne sono a conoscenza, dentro e fuori del palazzo o di ciò che ne resta e ancora meno ne sono coinvolti e informati i lavoratori della stessa Azienda?
Certo è, infine, che forse la Rai non è un’Azienda normale quando ormai si è consolidata la sua intima natura di Azienda politica, ovvero quando i suoi vertici sono espressione solo della loro appartenenza ad una quota o un’altra, scelti senza alcun criterio aperto, trasparente e comparabile. In questo senso la Rai, semplicemente, non è un’Azienda, è altra "cosa".
Torniamo all’articolo del Foglio. Questa mattina vengono riportate le dichiarazioni di Gasparri: per noi rimane ferma la candidatura della Agnes e Candiani della Lega ha parlato solo a titolo personale. Detta così siamo punto e a capo. Il prossimo 3 aprile è stata convocata la Vigilanza Rai e si vedrà. Sembra però che “qualcosa si muove” e non sappiamo interpretare in che direzione.
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