venerdì 20 dicembre 2024

Caos, razionali RAI Way e misteri gloriosi mentre l'acqua inonda Viale Mazzini

by Bloggorai ©

Il fuoco sotto la cenere … ovvero il calderone ha ripreso a bollire. Il senso della giornata lo fornisce il titolo della Gazzetta di Mantova: “Nomine ed esodi, caos in Rai”. Raro trovare un titolo tanto sintetico quanto efficace.

Non basta il canone incerto e le riforme annebbiate. Oggi di cosa si tratta?

Nomine: la presidenza RAI è in alto mare e le attese (dovute) nomine di Tg3 e TgR non sono state fatte. Perché? La risposta banale è perché non c’è accordo tra nessuno, interno alla maggioranza e forse anche interno all’opposizione. È l’ennesima prova provata, la pistola fumante, che a Viale Mazzini non si muove paglia che la politica non voglia. Se ne parlerà l’anno prossimo, forse, attenderemo. Punto. Nota a margine: l’Usigrai ha protestato. Risposta: faranno sapere. Per ulteriori informazioni chiedere al consigliere in quota AVS  Roberto Natale.

Esodi: non ci sono soldi per nulla e tantomeno per il rinnovo contrattuale dei dipendenti RAI però ieri il Cda ha deliberato un nuovo piano di incentivo all’esodo. Il tema gestione delle “risorse umane” è sempre nella retrovie e quando viene allo scoperto c’è sempre il trucco. Il trucco consiste nell’annosa questione del loro utilizzo razionale ed efficiente: si preferisce ricorrere a risorse esterne, appalti e collaborazioni, e non utilizzare le risorse interne. Si preferisce disperdere un patrimonio di professionalità acquisito da decenni e sprecare soldi a favore di soggetti esterni. Per ulteriori informazioni, chiedere sempre lumi ai consiglieri di “opposizione” magari sono più informati di noi. Se vi rispondono avete fatto tombola, di questi tempi!  

RAI Way: ieri è stato reso noto un Comunicato Stampa congiunto “Si rende noto che, in data odierna, RAI, F2i e MFE - MediaForEurope (le “Parti”) hanno sottoscritto un Memorandum of Understanding non vincolante (“MoU”) per l’avvio anche con il coinvolgimento di RAI Way ed EI Towers di taluni approfondimenti preliminari sugli aspetti industriali di una eventuale aggregazione tra RAI Way ed EI Towers…”. Di cosa si tratta? Per ora e per allora, è solo fumo, solo fumo. Il MoU anzitutto “non è vincolante” su nulla: è solo una dichiarazione di buona volontà per "taluni approfondimenti", la stessa che da oltre 10 anni si rincorre vanamente. Già, proprio "taluni". Dall’Opa ostile di Mediaset del 2015, Bloggorai conosce molto bene il “dossier” RAI Way e possiede una ricca collezione di ritagli di giornali dove, periodicamente, si legge la riproposizione di questo tema prevalentemente ad uso e consumo degli azionisti che ad ogni stormir di fronda incassano lauti dividendi e vedremo questa mattina come andrà il titolo in Borsa. Cosa c’è di nuovo oggi? Quali sono le spinte che lo hanno riportato a galla proprio in questo momento di grandi difficoltà per la RAI? Ci sono tanti passi indietro che andrebbero ripercorsi per capire bene ma ci soffermiamo su uno in particolare: in che termini questa iniziativa si colloca all’interno del Piano industriale RAI approvato lo scorso 18 gennaio? Alla pagina 12 del Piano si legge che sono previsti interventi di “valorizzazione asset aziendali (cessione quota di minoranza Rai Way)” pari a 190 mln. Cosa è successo nel frattempo? Che la cessione delle quote non solo non è avvenuta per il semplice fatto che i “fondi” si sono opposti ma anche che dai 190 mln previsti siamo passati a 130. Comunque, a farla breve, in queste circostanze ci troviamo di fronte ad un solo “razionale” prevalente di questa operazione di ieri: quello “politico”. Mediaset mette la solita fretta di chiudere il prima possibile questa partita in buona compagnia dei fondi azionari che non pure non vedono l’ora di portare a casa il “loro” risultato. Intendiamoci bene: anche Rai potrebbe avere analoga convenienza se solo ci fosse chiarezza sul suo futuro in termini di risorse e di tecnologie, ovvero di una visione strategica del suo futuro che sembra tutt’altro che chiara. Per chi volesse saperne di più sui “razionali” di Rai Way (politico, finanziario, tecnologico e percettivo) rimandiamo calorosamente a rileggere il Post del 15 gennaio scorso:  https://bloggorai.blogspot.com/2024/01/rai-la-grande-truffa-dei-razionali.html . 

Come abbiamo scritto, attenderemo l’avvio delle trattative e vedremo dove si incaglieranno. Bloggorai apre le scommesse: il primo scoglio sarà la governance: chi potrà guidare la futura società delle torri? A suo tempo, uno dei “soci” interessati all’operazione lo disse chiaro e tondo: saremo noi e non certo RAI.

Bene. Vi abbiamo accennato che abbiamo ancora aperti due fascicoletti alquanto misteriosi: la nomina della Agnes all’EBU come rappresentante RAI in odore di illegittimità oltre che di opportunità e la dimissioni di Tagliavia da Rai Pubblicità. Sulla Agnes regna il Mistero Glorioso: nessuno parla perchè forse non conosce e capisce di cosa si tratta e chi sa invece tace. Forse, forse, ci dicono, a Bloggorai è sfuggito un dettaglio. Ne verremo a capo.

A proposito di Tagliavia invece recentemente ci è stata posta una domandina curiosa: si è forse dimesso intorno a problemi sugli obiettivi di raccolta  2025? Quali sono quelli richiesti da Rai e cosa ha chiesto Tagliavia alla RAI per poterli raggiungere? Da non dimenticare che, come abbiamo scritto, intorno a questa operazione si stava apparecchiando una girandola di nomi tra Roma e Milano assai interessante tutte sotto la “quota” Lega (osservanza Giorgetti) poi improvvisamente stoppata. Propri ieri il Cda Rai ha ratificato Luca Poggi come nuovo AD.

Infine, siamo prossimi a svelare il mistero di fine anno: come sono andati gli ascolti RAI e come andranno alla vigilia del nuovo metodo di rilevazione dei dati Auditel? Si prevedono assai dolori, assai.

Nel frattempo, e non è una metafora, la “barca” di Viale Mazzini affonda: si sono rotte tubazioni dell’acqua. Salvate il salvabile, si salvi chi può e comunque per fortuna dei naufraghi, dal prossimo anno inizia l’esodo verso al nuova sede dell’Eur.

bloggorai@gmail.com

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