martedì 2 gennaio 2024

RAI e Servizio pubblico: 2024 ottuso e confuso

Care lettrici, cari lettori di Bloggorai … Buon Anno !!!

Se il 2023 potrà passare alla Storia come l’Hannus Horribilis per la RAI cosa è stato e cosa sarà il 2024 per il Servizio Pubblico?

Su cosa è stato, sommariamente, abbiamo già scritto nei giorni scorsi ma abbiamo dimenticato un evento significativo e rilevante: la scomparsa di Silvio Berlusconi. Sono cambiate le carte in tavola: il passaggio definitivo delle consegne al figlio Piersilvio segna un ulteriore passo in avanti verso la modifica degli asset strategici dell’Azienda. Anche a Cologno Monzese, come  Palazzo Chigi,  si gioca su più tavoli: da un lato si mantiene salda, si rinnova, si aggiorna e si rende più competitiva la presenza sul DTT (vedi la soddisfazione per gli esiti della WRC di Dubai) mentre d’altro lato si spinge con vigore verso una proiezione sia sullo streaming sia in una più ampia dimensione industriale europea. Di questa “nuova Mediaset” Rai comincia a subirne le conseguenze sia in termini di ascolti nel Day Time (con una maggiore aggressività sul target “giovani) sia sulla raccolta pubblicitaria: vedi i dati di Publitalia illustrati lo scorso 29 novembre.

La diversa dimensione/collocazione di Mediaset, affiancata dalla lettura “politica” in considerazione della sua “vicinanza” all’area di Governo, renderà particolarmente sensibile la sua azione nei prossimi mesi. Vedi, ad esempio, il suo forte interesse a chiudere la partita con RAI Way. Infatti, non sono solo i fondi azionari gli unici interessati al cosiddetto “polo delle torri” per i loro evidenti e “banali” motivi ma anche Ei Towers, la società controllata da F2i dove partecipa pure MediaForEurope. Questa operazione sarà cruciale nelle due operazioni possibili: la “semplice” vendita osteggiata dai fondi oppure l’avvio della costituzione di una nuova società dove però le incognite sono ancora molte. Una prevale tra tutte: come sarà composta la sua governance ovvero chi la controlla? Per Viale Mazzini in questa operazione ci sono in ballo tra i 150 e i 200 milioni, quanto necessario a dare una boccata di ossigeno ad un Piano Industriale che altrimenti non si sa bene dove farlo poggiare.

Riassumendo, questi i capitoli rilevanti che si andranno a definire per l’anno in corso:

Firma del nuovo Contratto di Servizio

Approvazione del nuovo Piano Industriale

Rinnovo del Consiglio di Amministrazione 

La tappa di transizione al DVB-T2 (prevista per il 10 gennaio ma ancora del tutto incerta)

Tutto questo avverrà nella cornice di un anno elettorale molto, molto complicato, per il Governo ma pure per le opposizioni.

Per quanto riguarda quest’ultimo punto c’è molto dibattito su quanto potrà influire sul bacino di ascolti RAI: da ricordare quanto ha scritto al MimIt il CTO, Stefano Ciccotti, lo scorso 21 settembre “Secondo il nuovo Contratto di Servizio in via di sottoscrizione, Rai sarà l’unica emittente chiamata ad attivare dal 10 gennaio 2024 l’esercizio di un multiplex nazionale in DVB-T2. Per trattandosi di un’iniziativa che, isolatamente imposta a Rai, genererà con tutta probabilità un calo di ascolti dei canali coinvolti a causa del mancato rinnovo totale del parco ricevitori (decoder e TV) da parte delle famiglie italiane …”. Quali canali RAI saranno coinvolti (si è detto dei quelli specializzati) e di quali stime di perdita si possa immaginare non è dato sapere. Sui numeri del parco televisori non compatibili con il nuovo standard abbiamo già riportato dati non proprio coincidenti: da un lato quelli pubblicato dal Report Auditel Censis e dall’altro quelli della Fondazione Bordoni. Si legge nel Rapporto Censis “Otto milioni e 400 mila famiglie, dove vivono 19 milioni di persone, al momento attuale non hanno in casa neppure un televisore compatibile con il passaggio al digitale terrestre di seconda generazione”.

Il contesto economico del nuovo anno è determinato dalla riduzione del canone a 70 euro e la parallela contribuzione prelevata dalla fiscalità generale di 430 milioni (definita solo per questo anno). Altro argomento che terrà molto banco nei prossimi mesi saranno gli ascolti: come sostengono gli statistici “quando una costante diventa una frequenza e quando una frequenza si ripete con costanza si può intravvedere una certezza”. Se continua l’erosione di telespettatori dalla televisione generalista dove Mediaset ne perde meno di RAI ci potranno essere problemi non facilmente risolvibili con comunicati strombazzanti la presunta “leadership” RAI.

Per la cronaca, riportiamo gli ultimi dati sugli ascolti del Day Time tra Rai e Mediaset degli ultimi giorni dell’anno: il 27, 28 e 30 vince Mediaset; il 28 Rai per circa 250 mila telespettatori e il 31 ancora RAI grazie al discorso del Presidente Mattarella con il quale prende  2,3 milioni in più di Mediaset con la sola RAI Uno:


bloggorai@gmail.com

 

Nessun commento:

Posta un commento