Care lettrici, cari lettori di Bloggorai … Buon Anno !!!
Se il 2023 potrà passare alla Storia come l’Hannus
Horribilis per la RAI cosa è stato e cosa sarà il 2024 per il Servizio
Pubblico?
Su cosa è stato, sommariamente, abbiamo già scritto nei giorni
scorsi ma abbiamo dimenticato un evento significativo e rilevante: la scomparsa
di Silvio Berlusconi. Sono cambiate le carte in tavola: il passaggio definitivo
delle consegne al figlio Piersilvio segna un ulteriore passo in avanti verso la
modifica degli asset strategici dell’Azienda. Anche a Cologno Monzese, come Palazzo Chigi, si gioca su più tavoli: da un lato si mantiene
salda, si rinnova, si aggiorna e si rende più competitiva la presenza sul DTT
(vedi la soddisfazione per gli esiti della WRC di Dubai) mentre d’altro lato si
spinge con vigore verso una proiezione sia sullo streaming sia in una più ampia
dimensione industriale europea. Di questa “nuova Mediaset” Rai comincia a
subirne le conseguenze sia in termini di ascolti nel Day Time (con una maggiore
aggressività sul target “giovani) sia sulla raccolta pubblicitaria: vedi i dati
di Publitalia illustrati lo scorso 29 novembre.
La diversa dimensione/collocazione di Mediaset, affiancata
dalla lettura “politica” in considerazione della sua “vicinanza” all’area di
Governo, renderà particolarmente sensibile la sua azione nei prossimi mesi.
Vedi, ad esempio, il suo forte interesse a chiudere la partita con RAI Way.
Infatti, non sono solo i fondi azionari gli unici interessati al cosiddetto
“polo delle torri” per i loro evidenti e “banali” motivi ma anche Ei Towers, la
società controllata da F2i dove partecipa pure MediaForEurope. Questa
operazione sarà cruciale nelle due operazioni possibili: la “semplice” vendita
osteggiata dai fondi oppure l’avvio della costituzione di una nuova società
dove però le incognite sono ancora molte. Una prevale tra tutte: come sarà composta la sua governance
ovvero chi la controlla? Per Viale Mazzini in questa operazione ci sono in
ballo tra i 150 e i 200 milioni, quanto necessario a dare una boccata di
ossigeno ad un Piano Industriale che altrimenti non si sa bene dove farlo
poggiare.
Riassumendo, questi i capitoli rilevanti che si andranno a
definire per l’anno in corso:
Firma del nuovo Contratto di Servizio
Approvazione del nuovo Piano Industriale
Rinnovo del Consiglio di Amministrazione
La tappa di transizione al DVB-T2 (prevista per il 10
gennaio ma ancora del tutto incerta)
Tutto questo avverrà nella cornice di un anno elettorale molto, molto complicato, per il Governo ma pure per le opposizioni.
Per quanto riguarda quest’ultimo punto c’è molto dibattito
su quanto potrà influire sul bacino di ascolti RAI: da ricordare quanto ha
scritto al MimIt il CTO, Stefano Ciccotti, lo scorso 21 settembre “Secondo il
nuovo Contratto di Servizio in via di sottoscrizione, Rai sarà l’unica
emittente chiamata ad attivare dal 10 gennaio 2024 l’esercizio di un multiplex
nazionale in DVB-T2. Per trattandosi di un’iniziativa che, isolatamente
imposta a Rai, genererà con tutta probabilità un calo di ascolti dei canali coinvolti
a causa del mancato rinnovo totale del parco ricevitori (decoder e TV) da parte
delle famiglie italiane …”. Quali canali RAI saranno coinvolti (si è detto
dei quelli specializzati) e di quali stime di perdita si possa immaginare non è
dato sapere. Sui numeri del parco televisori non compatibili con il nuovo
standard abbiamo già riportato dati non proprio coincidenti: da un lato quelli
pubblicato dal Report Auditel Censis e dall’altro quelli della Fondazione
Bordoni. Si legge nel Rapporto Censis “Otto milioni e 400 mila famiglie,
dove vivono 19 milioni di persone, al momento attuale non hanno in casa neppure
un televisore compatibile con il passaggio al digitale terrestre di seconda
generazione”.
Il contesto economico del nuovo anno è determinato dalla
riduzione del canone a 70 euro e la parallela contribuzione prelevata dalla
fiscalità generale di 430 milioni (definita solo per questo anno). Altro
argomento che terrà molto banco nei prossimi mesi saranno gli ascolti: come
sostengono gli statistici “quando una costante diventa una frequenza e quando
una frequenza si ripete con costanza si può intravvedere una certezza”. Se
continua l’erosione di telespettatori dalla televisione generalista dove Mediaset
ne perde meno di RAI ci potranno essere problemi non facilmente risolvibili con
comunicati strombazzanti la presunta “leadership” RAI.
Per la cronaca, riportiamo gli ultimi dati sugli ascolti del
Day Time tra Rai e Mediaset degli ultimi giorni dell’anno: il 27, 28 e 30 vince
Mediaset; il 28 Rai per circa 250 mila telespettatori e il 31 ancora RAI grazie
al discorso del Presidente Mattarella con il quale prende 2,3 milioni in
più di Mediaset con la sola RAI Uno:
bloggorai@gmail.com
Nessun commento:
Posta un commento