Se essere sprovveduti fosse un reato gli avvocati italiani
vivrebbero di rendita solo per quello. Non ne azzeccano una, dentro e fuori la
RAI, non gli viene proprio bene. Allora, ieri alle 12.51 il sito de Il Mattino di
Napoli pubblica il titolo “Teatro San Carlo di Napoli, Lissner vince anche
il secondo round in tribunale. Il 70enne francese resta sovrintendente del
teatro San Carlo” dove si
legge che “la norma che lo ha fatto fuori «è stata introdotta per essere
volutamente applicata un’unica volta». «Costruita ad personam, cioè per lo
specifico ed esclusivo incarico ricoperto da Lissner, il quale era l’unico
sovrintendente a trovarsi nella situazione prevista»: aver compiuto i 70 anni
prima dell’entrata in vigore della disposizione, e avere un incarico ancora un corso...
La risoluzione automatica del rapporto di lavoro ha (più) profili di
illegittimità costituzionale”. Cioè, tradotto in Italiano, tutto ciò che è
stato fatto per far insediare SergioRossi al vertice di Viale Mazzini poggia su
una bufala giuridica? Sembra proprio di si. E mo' che famo??? Se ne tornano tutti a casa??? E' importante osservare che
questa notizia non è stata ripresa da nessun altro giornale oggi in edicola. Ed
è importante poi osservare come questa vicenda sia stata cassata e passata in
ordinaria amministrazione da tutti, compresa l’anomalia della nomina di Rossi
come DG alla quale nessuno ha obiettato nulla ospitandolo beatamente in
Vigilanza come se nulla fosse: nomina anomala nelle forma (procedure di
selezione) e nella sostanza (legge 220 del 2015 che abolisce questa figura).
Niente, nulla ,silenzio. Morale della
favola: basta essere cittadino francese, trovare un buon avvocato che sappia
mettere le cose in ordine e affidarsi alla Magistratura. Magari qualcuno lo fa
e ci riesce bene.
La “sprovvedutezzitudine” si diffonde come un virus malevolo e a Viale Mazzini non sono vaccinati. Ecco che si assiste allo stillicidio di fatti e misfatti ai quali assistiamo. Non ne azzecano una: si imbarcano nella frenesia di far approvare in fretta e furia e in grande segretezza prima il Piano Immobiliare, poi il Contratto di Servizio e accodato il Piano industriale mentre sottobanco, in silenzio, gli fanno arrivare tra capo e collo la tegola del taglio del canone. Santa Pace, almeno parlatevi tra di voi! Informatevi, tenetevi aggiornati. Gli spostano a piacimento la tappa del MUX in DVB-T2 prima dal 10 gennaio, poi a marzo e infine a settembre e nessuno ne sa niente. E ora sono costretti a vendere tutto il possibile, a risparmiare pure sulle trasferte, togliere le piante dalle fioriere dell’VIII piano pur di raccimolare qualche soldo per finanziare qualcosa. Se va bene…se … se… mettono insieme circa 200 mln con i quali possono dare al massimo una “romanella “ a Viale Mazzini. Non ne azzeccano una sui programmi e gli trema la penna quando devono scrivere i comunicati sugli ascolti. Pure uno striminzito varietà del venerdì sera che potrebbero fare benissimo in casa da soli lo mettono in piedi in condominio con una società esterna. Rimandano in onda per l’ennesima volta Montalbano, usato sicuro, e pure a Villa Arzilla cambiano canale. La presunta “leadership” degli ascolti RAI perde ogni giorno colpi sotto la “nuova “Mediaset” e non ne guadagna la “nuova” RAI. Si arroccano sul prime time delle generaliste e annegano nel day time del totale offerta Tv: anche martedì è andata con Rai a 3.2 mln e 36,4% Sh e Mediaset 3.4 mln e 39% Sh. Spostano Report alla domenica sera con il risultato che gli ascolti del lunedì sera su RAI Tre di FarWest si dimezzano.
E ora, per quanto è noto da tempo e si legge anche oggi sulla stampa, la “sprovvedutezzitudine” si appresta a fare altri danni: “Ore contate per Sergio. Spunta il nome di Chiocci” si legge su La Notizia. Fosse vero, chissà, magari potrà essere pure una buona “notizia”.
Bene, veniamo alle cinque storie delle quale vi abbiamo accennato ieri. Stiamo cercando di sapere e capire, chiedere, informarci su come vanno le cose del mondo e, vi assicuriamo, spesso verrebbe voglia di non sapere.
Storia n.3, Il silenzio del Marketing dove regna la “Signora dei Dati” o dei “dadi ? Pare non vi siano dubbi: la Direzione Marketing è una leva strategica per la sopravvivenza dell’Azienda. I dati di ascolto scottano, pesano, e influenzano tutto. Chi gestisce i dati, chi li comunica, decide le sorti di persone, programmi e progetti. Se la RAI va bene o va male, nella “narrazione” o nella percezione pubblica complessiva si determina dal sapere se gli ascolti del Servizio Pubblico crescono o affondano. Ecco allora che diventa un campo di battaglia poter governare la Direzione Marketing. Riassunto: a fine ottobre va in pensione lo storico Roberto Nepote e, al suo posto, arriva da RAI Pubblicità Roberta Lucca. Chi è e da dove viene? A quale parrocchia appartiene? Tutto molto semplice ci dicono: nel 2002 viene assunta in Sipra (ora RAI Pubblicità) e nel 2016 viene nominata dirigente. Nello stesso anno viene nominato Presidente Antonio Marano di note e dichiarate “simpatie” leghiste. Si dice, si racconta, ci riferisce una nostra fonte, che Marano nota la giovane dirigente e la introduce nel “salotto buono” della Lega che fa riferimento a Giorgetti, attuale Ministro. Punto, a capo. Si potrebbe finire qui. La Lucca ai primi di novembre diventa a Viale Mazzini la persona giusta al momento giusto per “mettere in ordine” la Direzione Marketing e dargli un nuovo corso. Sergio, si dice, fiuta l’aria che tira e gli da spago ma non perché ritiene la Direzione meritevole di attenzioni più di altre ma per più alti e nobili motivi. L’AD è molto avveduto e previdente: sa che nella prossima competizione sul suo futuro ha bisogno di alleati forti e lei lo è. Fa e disfa a suo piacimento, sposta persone senza preavviso (tra le quali donne di comprovata e storica esperienza) e, ci dicono, già dal prossimo Sanremo, sulla pubblicazione degli ascolti, sarà un’altra musica, e ci penserà lei direttamente a cantarla e forse “… bypassando pure le strutture interne …” delle quali, dicono, poco si fida. Si mette al fianco un vicedirettore, Dario Dionoro, da poco tempo nominato dirigente di cui si dice, sembra, pare sia noto essere nelle “simpatie” di Giampaolo Rossi. Una bizzarra combinazione di alleanze si sta intrecciando.
Morale della favola, per quanto è possibile capire: la battaglia per
la successione a questo vertice sarà durissima e non si faranno prigionieri. La
Lucca dicono sia ambiziosa, molto ambiziosa e la Direzione Marketing è solo un
passaggio verso più alte vette: nel peggiore dei casi AD di RAI Pubblicità al
posto di Tagliavia e nella migliore delle ipotesi presidente al posto della
Soldi, con grande “disappunto” della Agnes che punterebbe anche lei all’abito
scranno. Con una piccola differenza: la Agnes, sembra, gode di forte apprezzamento di un personaggio "pesante" come Gianni Letta, ed è tutto dire. Ognuno tesse le sue trame e ordisce i suoi complotti. Il terreno di
battaglia è, as usual, tutto politico: lo scontro interno al Governo tra le tre
anime è giocoforza trasferito a Viale Mazzini con una variante: l’ambizione
personale che può essere pure trascendente all’appartenenza in “quota”. A
Sergio “conviene” avere la Lucca al suo fianco, come pure l’altra direzione
strategica delle Relazioni Istituzionali (la stessa che avrebbe dovuto
presidiare le informazioni sul canone che a Viale Mazzini “taluni” hanno
ignorato finché non le hanno lette sui giornali)??? Si, forse che si. Ecco la
riposta al perché tanto potere alla Lucca. Il Potere, come noto, si esercita
fintanto che altri te lo consentono.
Lo scontro è alle porte, basta attendere.
Bloggorai@gmail.com
ps: pure ieri sera gli ascolti 02.00-25.59 hanno visto RAI sotto Mediaset: 3,2 mln e 36,3% Sh contro £,2 e 38,1% di Sh
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