Tra una piccola trama e un complotto da giardinetti di Viale Mazzini, ci mancava l’intrigo internazionale tra le sponde del Tevere e le rive del Lago Lemano.
Prima però, vi confermiamo,
come previsto, che pure questa mattina la votazione in Vigilanza è andata a
vuoto!!! Agnes non passa e cominciamo ad avere forti dubbi che potrà passare. Il
braccio di ferro con l’opposizione durerà a lungo, fintanto che da qualche
parte uscirà un nome condiviso oppure qualcuno si deciderà a sollevare un problema
di prerogative della Vigilanza impossibilitata a svolgere il suo compito
istituzionale insieme alla verifica dei dubbi di legittimità sugli atti compiuti da un Cda con due presidenti.
A proposito di Agnes, ieri vi abbiamo riportato qualche appunto sulla vicenda della sua nomina all’Executive Board dell’EBU. Abbiamo sollevato dubbi e perplessità. Abbiamo ulteriormente approfondito e più cerchiamo di capire e sapere più ci convinciamo che qualcosa non torna.
E' necessario anzitutto comprendere bene che quell’incarico non è un francobollo qualsiasi da appiccicare sull’album da collezione delle poltrone da occupare. L’Executive Board dell’EBU ha un peso molto rilevante nella definizione delle politiche che le emittenti aderenti debbono assumere. Per questo motivo la policy adottata (Terms of reference) è molto rigorosa: si richiede essenzialmente che i componenti dell’Ex.B. debbano avere adeguata “rappresentatività” anche legale dell’Azienda da cui sono stati nominati. Non solo, si richiede pure che debbano garantire una certa “continuità” per il tempo del loro mandato. Basta leggere l’elenco e le qualifiche degli attuali componenti per averne controprova: sono tutti CEO, Presidenti o Direttori Generali e la Agnes, finora, è solo consigliere “semplice” laddove la sola designazione a presidente è del tutto irrilevante fintanto che non viene ratificata in Vigilanza.
Ecco allora le serie di domande alle quali cercheremo di trovare risposta (con grande difficoltà):
1. chi e perché ha deciso che debba essere proprio la Agnes?
2. cosa è stato comunicato all’EBU in merito ai requisiti richiesti nel “Terms of reference”?
3. il Cda RAI è stato informato preventivamente, c’è stato dibattito?
6. i consiglieri di opposizione di Majo e Natale hanno qualcosa da osservare?
4. è stato adeguatamente tenuto in considerazione e comunicato all’EBU il fatto che la Agnes è solo designata come presidente ma non ancora validata dalla Vigilanza?
5. di conseguenza, è stato tenuta in considerazione la possibilità che la Agnes possa non essere validata?
6. l’EBU ha verificato dettagliatamente i requisiti comunicati e realmente posseduti dalla Agnes?
Cosa può significare tutta questa vicenda? La risposta più semplice è quella di qualcuno che ha cercato di “portarsi avanti il lavoro” dando per quasi certa la nomina di Agnes come presidente. La risposta più complessa e difficile da verificare puntualmente, è la presunta illegittimità di un atto con rilevanza interna all’Azienda e verso l’EBU. Vedi il corollario alla domanda n. 3: rientra nelle prerogative dell’AD assegnare deleghe ad un consigliere come quella sulle relazioni internazionali concessa alla Agnes?
Adesso sotto con un altro “impiccio” di grosso spessore: nei prossimi giorni si deciderà cosa succede sul canone. Staremo a vedere nel mentre e nel quando il prossimo Cda del 19 dicembre dovrà decidere qualche nomina. Questo Cda … proprio questo Cda, quello fortemente voluto con il tradimento del 26 settembre. Cari M5S e AVS, avete voluto la bicicletta? Ora fateci vedere come sapete pedalare.
bloggorai@gmail.com
Nessun commento:
Posta un commento