martedì 24 dicembre 2024

RAI: le battaglie sono finite ... per ora ... festeggiate in Pace

Foto di 13smok da Pixabay

Per la RAI, per il Servizio Pubblico e per buona parte del sistema audiovisivo nazionale si stanno per concludere due grandi battaglie.

La prima è pressoché conclusa: il canone RAI, almeno per il prossimo anno, torna a 90 euro. In questi giorni, a cavallo del dibattito alla Camera sulla Legge di Bilancio, il tema è scomparso dai radar e nessuno ne fa più cenno. Dal che si doveva mantenere la riduzione a 70 Euro fortemente voluta dalla Lega (anche attraverso una specifica proposta di Legge presentata a maggio scorso), il Governo, ovvero Forza Italia in primo luogo sostenuta da Fratelli d’Italia, hanno preferito non “scomodare” il concorrente Mediaset che avrebbe sofferto la necessità per RAI di incrementare la raccolta pubblicitaria a tutto danno del Biscione. La “ragion di Governo” ha prevalso e Palazzo Chigi non si poteva permettere fibrillazioni in questo momento su questo tema. Rimane il fatto che il canone RAI è salvo anche grazie a Pier Silvio Berlusconi.

Questa partita ora si può leggere in due modi: sul versante “tecnico” avendo sotto mano il testo dell’art.113 delle Legge di bilancio con l’emendamento che, di fatto, ha modificato in modo significativo il testo precedente. Su questo aspetto, rimandiamo all’articolo di Marco Mele su Il Quotidiano del Sud dove illustra in modo completo tutte le implicazioni del provvedimento e le sue ricadute verso la RAI. Quello che  ci interessa osservare  è invece la “ricaduta” politica di questo finale di battaglia che vede, sostanzialmente, la Lega sonoramente sconfitta sul suo principale cavallo di battaglia: l’abolizione del canone RAI: Salvini incassa il colpo senza battere ciglio? Cosa può avere ricevuto in cambio? Qualcuno ha suggerito l’ipotesi che la compensazione, sempre sul terreno RAI, possa essere la presidenza di Viale Mazzini a Marano. Verosimile, forse improbabile ma plausibile. Sembra però poca cosa rispetto alla posta in palio.  Il tema “canone” è molto più spendibile politicamente rispetto al tema “presidenza di Viale Mazzini” che al grande pubblico, al suo elettorato, forse interessa molto meno. Il terreno allora si sposta su altri piani: la pubblicità e il processo di fusione di RAI Way dove la Lega potrebbe avere una forte voce in capitolo. Sulla Pubblicità occorre ricordare quanto avvenuto con le dimissioni di Tagliavia come AD della Concessionaria e con la sua successione già “impacchettata” della attuale direttrice del Marketing Roberta Lucca e, a sua volta, con il subentro del suo vice Dianoro al suo posto. Ci dicono che era ed è tutta una operazione “made in Lega” dove sembra sia stata forte la “benedizione” del ministro Giorgetti, che però si è poi improvvisamente e inaspettatamente bloccata, almeno per un certo tempo. Cosa è successo? È successo che il domino si è inceppato a seguito del blocco sulla nomina della presidenza Agnes. “Hic manebimus optime” è il pensiero diffuso al VII piano e non solo. Anche la “politica” intorno a questa soluzione, seppure relativamente transitoria, si potrebbe accomodare almeno fino a metà febbraio.

E qui veniamo alla seconda battaglia: gli ascolti e il suo nuovo primo banco di prova. Come abbiamo anticipato, nei prossimi giorni entrerà in vigore il nuovo sistema di rilevazione degli ascolti con la Total Audience, ovvero comprendendo tutte le modalità di fruizione della visione di prodotti audiovisivi. È la fine di un’epoca, si conclude un’era di battaglie a colpi di share particolareggiati, dettagliati e ora ci si dovrà confrontare con gli “ascolti”  prima non riconosciuti di tutti gli altri device e con tutte le diverse e molteplici modalità di visione della tv. C’è un rischio che RAI possa soccombere in questo nuovo scenario? Forse anche si. Il pubblico “digitale” appartiene poco alla tradizione RAI, è in continua espansione ed ha una fascia di età ben diversa da quello tradizionale della tv pubblica. La stessa Mediaset è relativamente più “giovane”. Tanto per avere un’idea aggiornata: questi dati dell’ultimo Report Auditel Standard Digitale per la settimana dal 15 al 21 dicembre: LS con Mediaset a 250.000 K e RAi a 69.000 e il TTS con Mediaset a 20.000 K e RAI a 15.000.

Il primo banco di prova della Total Audience sarà Sanremo dove si vedrà se e come la macchina del festival potrà tenere il “record” di ascolti e, di conseguenza, la raccolta pubblicitaria. Abbiamo scritto nei giorni scorsi che tra i motivi che potrebbero avere “indotto” Tagliava alle dimissioni c’era il problema degli obiettivi da raggiungere per il 2025 e, giocoforza, il primo tra questi è Sanremo dove pesano mille incognite.

Vale la pena ricordare un intervento di Carlo Freccero sul Sole del 17 dicembre. “Ci sono almeno tre grandi fasi della storia della televisione italiana in cui l'audience si rivela fondamentale per promuovere un cambiamento radicale. La prima è la fondazione dell'Auditel stessa come strumento di rilevazione condiviso tra servizio pubblico ed emittenti private. Firmando quel documento Biagio Agnes come rappresentante Rai poneva fine di fatto al servizio pubblico televisivo, dato che, subordinando agli ascolti la scelta dei programmi, cancellava definitivamente, le possibilità di una linea editoriale pedagogica e legata all'indice di gradimento. ... A partire dalla creazione dell'Auditel l'unico modello possibile diventa la televisione generalista commerciale…”. La Total Audience apre una nuova era, tutta da scoprire e comprendere.

Intanto, da Bloggorai a tutte e tutti voi un caloroso e affettuoso Augurio di Buone Feste.



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