martedì 10 dicembre 2024

FLASH: prima che sorga il nuovo giorno RAI

Foto di NoName_13 da Pixabay

Se non hai bene a mente i quattro punti cardinali non è semplice capire la differenza tra alba e tramonto.

Domattina alle 8 in punto ci sarà l'ennesima votazione per cercare di eleggere il/la presidente RAI. Per quanto ne sappiamo, in questo momento, non ci saranno novità e si presume che si andrà a finire l'anno prossimo. 

Ci permettiamo di lasciare un memo ... non si sa mai! Succede qualcosa di strano intorno al lago di Ginevra. Succede che nei giorni scorsi si è svolta la 93° Assemblea generale dell’EBU (European Broadcasting Union) dove sono stati nominati 9 nuovi membri dell’executive Board. Succede che per conto Rai è stata nominata Simona Agnes, al momento consigliera “semplice” del Cda di Viale Mazzini seppure “designata” come presidente e in attesa di ratifica vincolante da parte della Vigilanza RAI. Sta a dire, semplicemente, che se la Vigilanza non vota la Agnes o rimane semplice consigliera può succedere che la prende a male (o bene) e magari si dimette per dirigersi verso migliori destinazioni come alcuni hanno ipotizzato.    

La “stranezza” consiste nel fatto che il ruolo di rappresentante RAI nel Board EBU è sempre stato ricoperto da un/a presidente RAI e mai da un/a “consigliere” semplice come , di fatto e di diritto, è oggi la Agnes. La precedente era la Soldi e prima di lei Foa e prima ancora Maggioni e ancora prima la Tarantola nominate anche vice presidenti dell’EBU e così via. E comunque, il delegato dell’Azienda che assume l’incarico nel Board EBU è pur sempre un Presidente, un CEO o un Direttore Generale: vedi i nuovi nominati ( https://tivubiz.it/news/simona-agnes-entra-nellexecutive-board-di-ebu/ ).

Delle due l’una: o la RAI ha fatto un “downgrading” o un “decalage” del proprio peso nell’EBU o lo ha subito. Oppure, ha messo una mano davanti per non cadere dietro.      

Ma c’è di meglio e di più. Abbiamo cercato, con grande fatica, di capire e sapere qualcosa. Anzitutto abbiamo capito che la nomina NON  è stata votata dal Cda ovvero è avvenuta una semplice comunicazione all’EBU che ne ha preso atto. Chi ha deciso che doveva essere proprio la Agnes e con quali criteri è stata scelta lei? Poi abbiamo capito che per essere nominato nel Board EBU non sembra vincolante il ruolo ricoperto dal candidato/a nella rispettiva azienda. In teoria potrebbe essere un/a dipendente qualsiasi ma in pratica no (vedi sopra). Poi abbiamo capito che ci sarebbe stata una certa “urgenza” sollecitata dall’EBU per non bloccare i lavori dell’Assemblea generale pena dover rinunciare al posto destinato alla RAI. Infine, abbiamo inteso che qualcuno avrebbe sollecitato e spinto la Agnes ad occupare questo incarico. Non è chiaro chi sia ma qualche idea ce l’hanno fornita. Morale della favola: è stata presa al volo la scusa dell’urgenza per “portarsi avanti il lavoro” dando per scontato che comunque la Agnes sarebbe stata votata presidente in Vigilanza. E se così non fosse? E se mai la Vigilanza non raggiungesse mai i voti necessari per eleggerla? “Magari si dimette” ci hanno risposto. Vedi post precedente. Si pone qualche problemino. N. 1 il Cda Rai è stato tenuto fuori da questa nomina? Nessuno ha obiettato nulla? I consiglieri di “opposizione” non hanno nulla da dire? N.2 Posto che la poltrona all’EBU, almeno per consuetudine formale è stato sempre occupata da un/a presidente RAI, è stato ignorato il ruolo della Vigilanza che ancora si deve esprimere su questo tema?

E qui veniamo ad un tema ancora più complesso del quale vi abbiamo già accennato: l’attuale Cda di Viale Mazzini vede in presenza due presidenti, ovvero un presidente anziano facente funzioni (Marano) e una presidente designata (Agnes) ma non validata dalla Vigilanza, ovvero una "non presidente" di fatto. Una situazione giuridicamente alquanto anomala e foriera di possibili "problemini".

Stiamo cercando di capire e sapere se questa situazione sospesa dell’Azienda e della Vigilanza possa essere viziata da possibili illegittimità. Per l’Azienda si tratta di capire se gli atti compiuti durante questo momento possano essere ritenuti validi (da ricordare che in questo momento il presidente in caso di parità ha due voti) mentre per la Commissione Parlamentare di Vigilanza si tratta di capire se il perdurante “blocco” delle sue attività di “indirizzo generale e la vigilanza” possa ritenersi lesivo delle sue prerogative istituzionali.

L’argomento è assai complesso ma è ancora di più sconfortante dover constatare lo scarso interesse di molti, di tanti. Vedremo.

bloggorai@gmail.com  

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